GUERRA A CHIOMONTE PER LE PISTE DEL FRAIS: LA SOCIETÀ DEGLI IMPIANTI DENUNCIA IL COMUNE E FA RICORSO AL TAR: “DANNI PER 1 MILIONE DI EURO”.

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L’INCHIESTA DI FABIO TANZILLI

È guerra aperta tra la società proprietaria degli impianti di Chiomonte-Frais e il Comune, guidato dal sindaco Silvano Ollivier. Il portavoce della società Dedalo srl, Marco Cerutti, che possiede le seggiovie del Frais, ha presentato contro il Comune un ricorso amministrativo al Tar, con richiesta di risarcimento da 1 milione di euro, a cui aggiungerà una denuncia penale contro il primo cittadino ed il segretario comunale Bezzone.

“Il comprensorio sciistico del Frais è a rischio di chiusura – spiega Cerutti – l’attuale sindaco di Chiomonte, in modo del tutto arbitrario e soggettivo ha deciso – dopo oltre 60 anni di attività – prima di sospendere, e dopo di accorciare le concessioni dei nostri impianti di risalita, creando enormi danni e ricadute sul territorio”.

Il comprensorio sciistico del Frais estende da quota 1.450 metri a quota 2.096 metri, ed è costituito da circa 25 Km di piste, servite da due impianti di risalita di proprietà della Dedalo srl (si tratta della sciovia “Narciso” e della sciovia “Frais-Pian Mesdì”), oltre che da una seggiovia realizzata dal Comune di Chiomonte (la Frais-Sauzea). Le seggiovie vengono gestite dall’associazione Frais 2010, che paga alla Dedalo un affitto di 36.000 euro annui. Il presidente dell’associazione è Luca Olivero, sposato con il vicesindaco di Chiomonte Daniela Mesiti.

La Dedalo srl, con sede in Val d’Aosta, ha acquisito la proprietà degli impianti del Frais dalla vecchia società Seggiovie Chiomonte srl, pagando il tutto 586.000 euro. Cerutti è comunque rimasto la figura di riferimento della Dedalo, mentre l’amministratore unico è la signora Rosalba Perotti.

Tutto lo scontro nasce dalla nuova scelta, da parte dell’amministrazione comunale, di rinnovare alla società la concessione di esercizio per aprire gli impianti per soli 6 mesi, fino a giugno. “Dal 1951 ad oggi, ogni 10 anni, a seguito di domanda, il Comune rilasciava alla società le concessioni per una durata decennale o per la vita tecnica – afferma Cerutti – a settembre 2014 abbiamo fatto la domanda di rinnovo delle concessioni. Ma dal Comune nessuno ci rispondeva alle lettere, al punto che nei mesi successivi abbiamo mandato numerose mail, con posta elettronica certificata, con diffida ad adempiere”.

Secondo i ricorrenti al Tar, il Comune dapprima avrebbe regolarmente (anche se in ritardo) volturato alla nuova società Dedalo le concessioni inerenti i due impianti di risalita, mentre dopo avrebbe “assunto inspiegabilmente ed immotivatamente un atteggiamento ostativo”.

Infatti, per quanto riguarda la sciovia Narciso, in una prima determina del 31 dicembre 2014, il Comune ne ha anticipato la scadenza di esercizio a giugno 2015, salvo poi tornare sui propri passi con un altro atto amministrativo, del 28 gennaio, dove viene ristabilita la scadenza originaria, fino al dicembre 2019.

Invece per l’altra sciovia di proprietà privata della Dedalo, quella Frais-Pian Mesdì, non c’è stato verso. Il Comune ha prorogato l’esercizio solo fino giugno, nonostante la società chiedesse la concessione almeno fino alla vita tecnica dell’impianto, o per 10 anni.

Ma oltre al danno, c’è la beffa. Per tutto gennaio, in attesa di un segnale da parte del Comune, l’impianto Frais-Pian Mesdì è rimasto fermo. Il rinnovo della concessione è stato pubblicato in albo pretorio solo un mese dopo rispetto a quanto previsto, il 28 gennaio. E solo il 30 gennaio, lo stesso Comune ha predisposto una nuova concessione per i proprietari: ma nel frattanto la sciovia è stata chiusa un mese intero, influendo così sui ricavi della società.

Il blocco forzato della sciovia Frais – Pian Mesdì per tutto il mese di gennaio ha fatto diminuire i ricavi del periodo, esponendo Dedalo srl alle richieste di risarcimento del gestore degli impianti, l’Associazione Frais 2010.

Ma ancor più grave è il fatto che il Comune, disponendo il rinnovo tardivamente, secondo Cerutti ha causato la risoluzione del contratto preliminare che proprio la Dedalo aveva già concluso per la vendita di tutte le sue proprietà nel comprensorio sciistico di Chiomonte.

Infatti il contratto preliminare concluso con l’imprenditore Durand-Ruel il 12 novembre 2014, e che individuava in ben 700.000 euro il valore della compravendita, era stato condizionato per il caso in cui, entro la data del 31 dicembre 2014, la concessione non fosse stata rinnovata per la durata della vita tecnica degli impianti o per un periodo non inferiore a 10 anni.

Ora la Dedalo deve anche fronteggiare la richiesta già avanzata dal potenziale acquirente, che ha chiesto la restituzione del doppio della caparra confirmatoria, pari a 200.000 euro.

L’amara sorpresa, che ha fatto scoppiare il caso, è arrivata solo a gennaio, dopo mesi di attesa: “Poche settimane fa venivamo a conoscenza che il Comune inizialmente non ci aveva rinnovato le concessioni – aggiunge Cerutti – e che, in un secondo momento, al 30 gennaio con un atto amministrativo a nostro parere non conforme, ci assegnava la concessione per gli impianti fino al 30 giugno”.

La scelta del Comune di rendere così precaria la concessione, con una scadenza di gestione ravvicinata a soli 5 mesi, viene vissuta dalla società degli impianti come “una sberla”, un affronto, un gesto di sfida.

E diventa difficile, per un privato, pensare così ad una prospettiva di lungo periodo e ad investire per il Pian del Frais. La società degli impianti chiede quindi un incontro: “Abbiamo richiesto più volte un confronto con il sindaco per arrivare ad un accordo bonario, non è mai corrisposta alcuna comunicazione da parte della municipalità – afferma Cerutti – se non a fine gennaio, con un incontro caratterizzato da urla e parolacce da parte del primo cittadino”.

Cerutti attacca: “Non riteniamo accettabile che una serie di singole persone possano utilizzare il Comune come una cosa propria, a sevizio personale – accusa – neppure ai tempi dei dittatori accadevano queste cose”.

Da qui la scelta estrema di fare battaglia aperta, in campo giudiziario: ieri è stato depositato il ricorso al Tar contro le ultime concessioni “precarie” fatte dal Comune, in cui viene anche chiesto un risarcimento danni da circa 1 milione di euro.

Ma non finisce qui: la società delle seggiovie intende depositare in procura anche un esposto penale, “a tutela dei propri diritti e del patrimonio sociale” nei confronti del sindaco e del segretario comunale, “ipotizzando i reati di omissione di atti di ufficio, abuso di potere, associazione a delinquere e danno patrimoniale aggravato”.

Il sindaco di Chiomonte per adesso non replica: “Devo prima leggere gli atti – spiega Ollivier – dico solo che non siamo obbligati a rinnovare le concessioni per 10 anni alla società degli impianti. Comunque sia, approfondiremo la questione”.

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3 COMMENTI

  1. Quoto Luigi,
    dispiace e rende amarezza leggere di questi fatti, già Frais Chiomonte aveva avuto un trascorso burrascoso post-olimpico, per permessi e seggiovie costruite e rese funzionanti in ritardo per varie cause al Tar. Credo che si autodanneggino tutti i vari attori , compresi i turisti che villeggiano nelle località oltre al fatto di pubblicità negativa. E’ un bel comprensorio che meriterebbe molta più attenzione perché comunque alla fine porta economia locale e di questi tempi calpestarla non porta da nessuna parte, anzi. Ci vorrebbe qualcuno che intervenisse Supepartes in tempi rapidi con decisioni a beneficio del turismo. Non si può e non si deve bloccare l’attività di questo tipo a meno di pericoli veri e seri.
    Si potrebbero fare diversi raffronti con altre regioni e zone alpine dove la collaborazione tra enti pubblici e privati è stata davvero motore incentivante e positivo per il turismo e l’economia,dove invece di continuare a litigare si è riusciti ad impegnare il tempo per costruire qualcosa.

  2. Buon giorno,
    Sono francese et non capisco tutto ! Vorrei affittare un monolocale al Frais con i miei nipoti,
    Mi piace molto questo paese, ma purtroppo, credo capire che una piccola guerra dilagante !! che peccato !

    Sinceramente e con il mio sostegno a tutti per lenire la vostra discorda. E spero a presto al Frais con i miei nipoti !!

    Thérèse Alonso

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