SUSA, ECCO LA PRIMA COMPENSAZIONE PER LA TAV: ORTI E PASCOLI NELL’AREA DELL’EX POLVERIERA. VENERDI’ SI FIRMA L’ACCORDO

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di FABIO TANZILLI

La riqualificazione dei sette ettari di aree abbandonate dell’ex polveriera militare di Susa, sulla statale 24. E’ questa la prima opera di compensazione legata alla Tav Torino-Lione, che sta prendendo forma, il cui accordo di intesa sarà firmato dopodomani a Susa tra Comune, Provincia di Torino e Coldiretti. Si tratta di lavori che riguarderanno la rinascita dei terreni abbandonati, alle porte della città valsusina che ospiterà la stazione internazionale. L’ex polveriera diventerà un grande spazio agricolo con 20 orti urbani e 5 lotti di pascolo a disposizione della popolazione: “Quattro ettari saranno restituiti a foraggio e gestiti con la fienagione e il pascolo – spiegano dalla Provincia di Torino – altri due ettari di notevole interesse naturalistico saranno lasciati liberi, 3mila mq la porzione destinata agli orti concessi in gestione ai  residenti interessati”. Il progetto costerà 300mila euro, di cui 192.000 euro arriveranno dal “pacchetto” di 10 milioni di euro stanziati dal Cipe per le opere di compensazione alla Tav, mentre i restanti 107.000 saranno messi dagli enti locali, tramite il Patto Territoriale. Era stato l’Osservatorio di Mario Virano, su proposta della Provincia di Torino e in accordo con il Comune di Susa e la Coldiretti, a proporre l’inserimento di un primo lotto funzionale del progetto di recupero dell’area ex Polveriera a Susa, per l’importo di € 300.000, tra gli interventi approvati nella seduta del 31 maggio 2013 da parte del CIPE. L’’intesa sarà firmata venerdì 31 gennaio alle ore 11 nel Municipio di Susa, tra il presidente della Provincia Antonio Saitta, il sindaco di Susa Gemma Amprino e il presidente nazionale di coldiretti Roberto Moncalvo. “L’’operazione rientra tra le misure di accompagnamento sociale e territoriale per la Valle di Susa interessata dal passaggio della linea ferroviaria Torino-Lione – aggiunge il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta – si tratta della riqualificazione ad uso agricolo delle zone naturali sulla sponda sinistra del complesso militare, esteso per sette ettari e abbandonato ormai da decenni sulla statale 24. Si tratta di un’intesa concreta e realizzabile, che abbiamo raggiunto con il Comune di Susa e la Coldiretti regionale piemontese, finanziata per 300 mila euro, di cui più della metà fondi assegnati dal Cipe e il resto fondi rimodulati del patto territoriale locale”. A giugno dello scorso anno era stato approvato il progetto definitivo, ed il sindaco di Susa Gemma Amprino aveva a suo tempo dichiarato: “Il Comune di Susa seguirà l’iter amministrativo con il Demanio militare per ottenere la completa disponibilità dell’area dell’ex polveriera e le procedure per realizzare degli interventi di recupero, definendo le modalità di utilizzo delle aree a pascolo e degli orti urbani da parte degli agricoltori e dei singoli cittadini, garantendo così il mantenimento della pubblica utilità dell’area come polmone verde e serbatoio di biodiversità”. L’ente tecnico che si occuperà della gestione di quell’area sarà il sindacato degli agricoltori Coldiretti, che avrà il compito di assistere le imprese agricole ed occuparsi della formazione sui temi della salvaguardia ambientale e della produzione agricola. Ed è proprio la Coldiretti ad aver proposto, a suo tempo, la riqualificazione dei terreni nell’area della ex polveriera di Susa. Già nel dicembre 2012, in un’intervista pubblicata su Luna Nuova, l’allora responsabile di zona Sergio Barone affermava: “Già da tempo, Coldiretti Torino ha incontrato le amministrazioni comunali di Bussoleno e Susa. Ci siamo confrontati sul possibile riutilizzo ai fini agronomici dei fondi di compensazione, perchè nelle casse delle amministrazioni comunali sono in arrivo 10 milioni di euro. Chiediamo di impiegare parte dei fondi di compensazione per recuperare all’uso agricolo, terreni attualmente scarsamente utilizzati e che creano problemi ambientali”.  In particolare, già in quell’occasione la Coldiretti aveva proposto ai sindaci di Bussoleno e Susa due aree da riqualificare, secondo quanto aveva affermato a Luna Nuova Sergio Barone: “la regione della Dora spansata di Bussoleno e la zona della polveriera di Susa che, pur essendo a destinazione agricola, da decenni è abbandonata a se stessa. Nei prossimi giorni ci ritroveremo con gli amministratori di Susa e Bussoleno per cercare di definire un progetto di recupero di queste aree agricole, che chiediamo vengano riassegnate agli agricoltori una volta che saranno terminati i cantieri del Tav accolti in questi terreni”.

 

Gemma Amprino
Gemma Amprino

 

 

 

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