TAV, IL PATTO DI ISOLABELLA RAFFORZA IL LEGAME TRA SINDACI E MOVIMENTO: “L’OSSERVATORIO È MORTO”

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di LORENA REGE TURO

Sindaci della Bassa Valle uniti e compatti come nel 2005, anzi, forse più di prima. L’obiettivo è unico: opporsi alla Tav, senza perdere di vista i principi della lotta: “Una protesta popolare e pacifica”. Questo è il frutto dell’incontro tenutosi questa mattina nei prati di Isolabella, a Bussoleno. Un consiglio comunale aperto, indetto dal sindaco Anna Allasio per esprimere insieme ad altri 11 sindaci presenti l’opposizione totale alla Tav.

Il secondo messaggio è ancora più chiaro, diretto a Mario Virano: “L’Osservatorio è morto”. In effetti, oggi, chi ci partecipa?

Oltre a Bussoleno, c’erano i sindaci e gli amministratori, con fascia tricolore, dai Comuni di Susa, Condove, Mompantero, Mattie, Sant’Ambrogio, Venaus, Bruzolo, San Didero, Caprie. I sindaci di Caselette e Avigliana erano assenti, ma hanno mandato un messaggio di saluto.

Opposizione totale al progetto, ma senza chiudere le porte alle istituzioni: “Vogliamo dialogare con il governo e gli enti superiori – dice chiaramente Plano – ovviamente se davvero ci si vuole confrontare sull’opportunità dell’opera, con dati tecnici e oggettivi”.

La delibera sottolinea la “contrarietà verso la realizzazione della struttura sottolineando la situazione di crisi e disoccupazione italiana” nella quale stiamo vivendo. “L’alta velocità è una pessima e antieconomica spesa pubblica” che sta sotto ad un progetto realizzato “senza analisi di costi e benefici” definiti.

Luigi Casel, esponente del gruppo di minoranza di Bussoleno, dichiara “durante 20 anni di discussioni su un’opera inutile, oraconsentiamo una via d’uscita dignitosa ai sostenitori visti i dati tecnici e di trasporti”.

Plano segue Casel e comincia il suo discorso.
“Le elezioni sono state l’espressione delle idee dei cittadini”, ci troviamo così in un territorio nel quale i comuni contro sono una decina contro 3 a favore ed è “un dato politico importante e significativo”. Nel suo discorso sottolinea la contrarietà verso il principio delle compensazioni dove vengono promessi soldi alle scuole e agli edifici pubblici “dato che le scuole e gli ospedali sono diritti non devono diventare regali”.

“Se mai avessero ascoltato le nostre osservazioni quest’opera non sarebbe stata nemmeno iniziata” dice Loredana Bellone, il sindaco di San Didero.

Diventa ancora più interessante la riunione con l’arrivo di un consigliere comunale di minoranza a Villar Dora pronto a denunciare la scoperta, nella mattinata stessa, di un via vai di camion che portano materiale dal cantiere di Chiomonte a Villar Dora, per utilizzarlo in un progetto di bonifica di un terreno privato.

Intervistando Dario Fracchia, sindaco di Sant’Ambrogio: “Cosa ne pensa di questa iniziativa dei Comuni”, ha risposto che “quest’oggi nasce un punto di partenza per un’unione di idee”.

A detta di Plano “Si capisce che tutti questi sindaci sono ormai uniti nell’opposizione a quest’opera e sono pronti a lottare per un futuro diverso con una “protesta popolare e pacifica”.

“È un ottimo segnale, mi ricorda le riunioni dei sindaci nel 2005 – commenta soddisfatto il leader No Tav Alberto Perino – l’opposizione all’opera è totale”.

Intanto, ieri sera, il Movimento No Tav, riunito in assemblea, ha espresso queste proposte:

“Dopo aver ascoltato l’intervento del sindaco di Susa Sandro Plano, molto critico nei confronti dell’osservatorio e in particolare del suo presidente Virano – scrivono in comunicato – valuta che i comuni che si dichiarano contrari alla realizzazione della Nuova Linea Torino Lyon non possano pensare di rimanere nell’osservatorio cambiando i tecnici che li rappresentano sostituendoli con tecnici di provata fede NO TAV”.

E ancora: “I comuni che si dichiarano contrari alla realizzazione della Nuova Linea Torino Lyon debbano al più presto comunicare ai Governi italiano e francese, alla CIG, alla Regione e all’osservatorio che ora questi comuni sono retti da amministrazioni contrarie alla realizzazione della NLTL e che pertanto coerentemente con il disposto governativo abbandonano il tavolo di concertazione”.

Quindi l’’Assemblea Popolare del Movimento NO TAV chiede alle amministrazioni comunali diCONDOVE, SANT’ANTONINO e SUSA,

“che in campagna elettorale si sono dichiarati contrari alla nuova linea Torino Lyon, di uscire in tempi brevissimi dall’osservatorio ritirando i tecnici di loro nomina, dandone il più ampio risalto mediatico”.

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1 COMMENTO

  1. Ad osvaldo napoli rispondo dicendo. Su stipendi d’oro e pensioni, affiliamenti mafiafia politica la pensa ache lui come il pd ed i suoi amici di partito arrestati per mafia?…

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