AVIGLIANA E L’ESPROPRIO AL LAGO GRANDE: SCONTRO IN CONSIGLIO COMUNALE

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di ANGELO FRANCO

AVIGLIANA – Il dibattito sul destino della Baia Grande si è fatto teatro di scontri e polemiche anche durante il consiglio comunale del 25 settembre. Il consiglio ha infatti approvato la delibera di esproprio dell’area che da oltre 20 anni risulta essere oggetto di contenzioso e che da sempre è un punto di riferimento per cittadini aviglianesi e visitatori, una zona ad alto interesse pubblico.

Il 3 agosto scorso la chiusura dell’accesso principale al lago ha destato preoccupazioni tra i cittadini e scatenato le prese di posizione di un’amministrazione fermamente intenzionata a rientrare in possesso dell’intera zona. Ecco la decisione del sindaco di Avigliana sul futuro del parco: “Mediante l’art. 42 bis, che consente l’esproprio in base ad una serie di paramenti relativi all’utilità pubblica della zona, intraprenderemo il percorso per riappropriarci dell’area”.

Archinà coglie anche l’occasione per fare chiarezza in merito al valore dell’indennizzo dovuto alla proprietà per l’esproprio: “In passato la proprietà ha lamentato danni per esproprio illegittimo per oltre 380.000 euro, mentre la commissione espropri per la provincia di Torino con nota del 11/4/2017 ha quantificato il valore dell’area interessata in 2,47 euro al metro quadro, per un totale quindi di meno di 10.000 euro”.

Tale affermazione ha scatenato le perplessità di Picciotto, il quale non riesce a credere che “il terreno più esclusivo di Avigliana, venga valutato così irrisoriamente“.

A scaldare gli animi in piazza Conte Rosso in tema Baia Grande è anche l’interrogazione presentata dal capogruppo di Adesso Avigliana Toni Spanò, attraverso la quale il consigliere di minoranza chiede al sindaco un aggiornamento in merito ai contatti dell’amministrazione con la società proprietaria del terreno, lasciando intendere ancora una volta i suoi dubbi relativi ad un mancato dialogo e ad una non sufficiente apertura dell’amministrazione comunale.

Ma sul contenzioso tra il Comune e la proprietà e al trascorso che ha portato all’esproprio, Archinà che in parte si rifà alla lettera del 24 luglio 2019 firmata dall’amministrazione e da Città Metropolitana, commenta: “Il tavolo di concertazione non è giunto in modo definitivo a formalizzare la fattibilità dell’intervento proposto né sotto un profilo progettuale né sotto un profilo tecnico-economico, poiché ad oggi si è ancora in mancanza di un progetto, a differenza di quello che era invece previsto dall’accordo del protocollo d’intesa. Si esplicita che per progetto si intende almeno un dettaglio corrispondente alla fase di progetto di fattibilità tecnico ed economica che contenga analisi e valutazioni di interventi e possibili risultati, dimostrando la fattibilità e la sostenibilità economica ed ambientale dell’investimento complessivo. I risultati ai quali si è arrivati non sono sufficienti“. Da parte della proprietà sembra dunque non essere pervenuto un progetto con i requisiti adatti ad una pratica realizzazione.

L’assessore Arisio sostiene le parole del sindaco e aggiunge: “Se ad un esame ci si presenta impreparati, si viene semplicemente bocciati. È stato chiesto alla proprietà di presentare un progetto che comprendesse una parte progettuale ed una economica, vale a dire un piano comprensivo anche degli aspetti più pratici, come ad esempio quali attività verranno svolte, quante persone saranno impegnate e in quale modo si pensa di pagarle. Tutto questo non è pervenuto. Abbiamo soltanto ricevuto una lettera di un fantomatico investitore che sarebbe disposto ad investire non sette ma ben 70 milioni di euro nella Baia Grande“.

Per poi scagliarsi contro i consiglieri di minoranza presenti il 3 agosto scorso alla chiusura “straordinaria” dell’ingresso della Baia Grande: “È assai grave che voi siate andati ad appoggiarli nel momento in cui chiudevano l’area e usavano la Baia in modo ricattatorio. Noi non ne sapevamo nulla. Come mai voi eravate lì, in posa davanti alla grata posizionata illegalmente? Qualcuno vi ha fatto una telefonata? Se siete così amici di questi soggetti, sappiate che c’è una modalità per far sì che a costo zero la Baia venga resa pubblica, è molto semplice, esistono le donazioni. Visto che siete così amici di queste persone, convinceteli a fare una donazione“.

Immediate le risposte della consigliere di minoranza Simona Falchero: “Sono dispiaciuta per lo sfogo, chiediamo all’assessore Arisio di ritirare queste parole, trovo inaccettabile arrivare a tanto, quando invece tutti noi insieme dovremmo agire per trovare soluzioni utili al bene comune anche in questa vicenda“. Con dodici voti favorevoli della maggioranza, quattro astenuti e uno parzialmente assente (Spanò durante la votazione si è seduto tra il pubblico), è stata dunque approvata la delibera di esproprio dell’area interna al Lago Grande, oggetto di contenzioso tra pubblico e privato.

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3 COMMENTI

  1. La valutazione economica dell’esproprio è veramente ridicola, su questo Picciotto ha ragione. Che poi entrambe le parti abbiano agito un po’ alla carlona, non c’è dubbio

  2. Con 70 milioni di euro non potrebbe diventare altro che un mostro di cemento, iperaffollato (perché i soldi investiti dovranno rientrare). Per il resto sembrano tutte manovre per alzare il prezzo del terreno.

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