BARDONECCHIA, ANCORA INCERTO IL FUTURO DELLA FARMACIA COMUNALE: “LA VENDIAMO O CERCHIAMO UN GESTORE”

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BARDONECCHIA – Quale futuro per la farmacia comunale? È quello che hanno chiesto i consiglieri di minoranza Borgis, Cicconi, Paisio e Sergi durante l’ultimo consiglio comunale di Bardonecchia. “Visto che stiamo parlando di un servizio essenziale, quali sono le azioni che l’amministrazione intende seguire?”domanda la consigliera Piera Cicconi alla maggioranza, dopo aver precisato che “lo scorso luglio sono stati spesi 47.000 euro per garantire ancora questo servizio”.

Ricordando che le criticità per la farmacia di piazza Don Vachet sono emerse già durante gli anni dell’amministrazione Borgis, l’assessore Piera Marchello precisa: “Stiamo valutando se vendere la farmacia o esternalizzare il servizio, sempre a tutela dell’interesse pubblico e delle due dottoresse che attualmente ci lavorano. A dicembre abbiamo dovuto affrontare alcune emergenze nella gestione del servizio, con l’impiego di dipendenti esterni assunti tramite contratti di somministrazione di lavoro temporaneo. Questa scelta è stata fatta per necessità, e abbiamo superato brillantemente l’emergenza. Fornire un servizio così importante per la comunità, tramite del personale privo dell’adeguata conoscenza del territorio, è stata una sfida dalla quale ne siamo usciti vittoriosi”.

Ma dai banchi dell’oppoosizione la Cicconi vuole più certezze: “Siccome nell’ultima lettera protocollata sulla farmacia, si parlava  della cessazione della gestione da parte del Comune dal mese di febbraio, vorremmo capire le vostre intenzioni. Sarebbe opportuno avere una tempistica e delle risposte certe”.

“La vendita della farmacia rimane un valido orizzonte – ha risposto Avato – ma è possibile anche affidarne la gestione a un privato, mantenendola di proprietà comunale. Non abbiamo ancora deciso cosa fare, vorremmo prima valutare le recenti innovazioni previste dalla legge: entro la fine della stagione invernale prenderemo una decisione che sottoporremo al consiglio comunale. Inizialmente aveva pensato di decidere entro febbraio, ma in trasparenza vi dico che ci si è trovati in una situazione di difficoltà, dovuta ad una serie di problemi. In questi mesi abbiamo dovuto concentrare tutti i nostri sforzi per superare l’emergenza, al fine di assicurare un servizio pubblico essenziale”. 

L’amministrazione Avato si impegna inoltre, nell’arco di un mese, a proporre una delibera eventualmente diversa rispetto a quella che era stata approvata da Borgis: “Potremmo decidere un’opzione diversa rispetto alla vendita, perseguendo l’obiettivo di erogare il miglior servizio possibile alla cittadinanza”.

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