BARDONECCHIA E LA MAXI TRUFFA SULLE PISTE: RINVIATI A GIUDIZIO 24 SCIATORI E 2 MEDICI DEL POLIAMBULATORIO

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BARDONECCHIA – La procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del dottor Valter Tomassone (legale rappresentante dello Studio Medico Gran Madre al poliambulatorio di Bardonecchia) del suo collaboratore Francesco Giacalone e di 24 sciatori. L’accusa è di aver truffato la Reale Mutua Assicurazioni con il trucco degli “infortuni fantasma” sulle piste di sci di Bardonecchia durante l’inverno 2014/2015. Il giudice delle indagini preliminari, Ambra Cerabona, dovrà decidere se processarli o meno: l’udienza si terrà il 23 novembre.

Il caso era emerso alcuni mesi fa grazie alle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Bardonecchia, coordinata dal comandante Scarcella: gli sciatori, per gran parte turisti provenienti da altre regioni d’Italia, avrebbero denunciato falsi infortuni sulle piste o incidenti avvenuti in momenti differenti rispetto a quando li hanno segnalati, per ottenere soldi di risarcimento dalla Reale Mutua. Tutti gli sciatori coinvolti nell’indagine erano andati a farsi curare al poliambulatorio di Bardonecchia, di proprietà comunale e gestito dallo Studio Medico Gran Madre. Qui avrebbero ottenuto i certificati medici fasulli, ai fini di ottenere il risarcimento.

Tutto è partito dalla denuncia effettuata dalla Reale Mutua, la compagnia che assicura gli sciatori che acquistano – pagando a scelta una quota aggiuntiva – gli skipass della Colomion spa, società degli impianti di Bardonecchia. I sospetti sono nati a seguito dei controlli incrociati tra le tessere vendute dalla Colomion e i biglietti assicurati, soprattutto in riferimento agli infortuni che erano stati segnalati da questi sciatori, finiti nel fascicolo della procura. Chi sceglie lo skipass con la maggiorazione ha inclusa l’assicurazione, mentre chi sceglie lo skipass “normale” deve poi pagarsi le spese mediche in caso di incidente. Fondamentale è stato l’esame accurato dei vari passaggi ai tornelli degli impianti di risalita.

Alcuni incidenti per i quali sono stati ottenuti i risarcimenti dall’assicurazione, pagando una sfilza di fatture da 352 euro allo studio medico, sarebbero avvenuti in realtà in orari diversi rispetto a quanto denunciato (forse mentre gli sciatori utilizzavano uno skipass senza la copertura di polizza). Ma per coprire comunque quelle spese mediche e correre ai ripari, i 24 indagati avrebbero poi acquistato i nuovi skipass soltanto dopo gli incidenti, questa volta coperti dall’assicurazione.

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2 COMMENTI

  1. Articolo alquanto pasticciato!
    ci sono due punti da chiarire:
    1 – gli infortuni (ovvero le loro conseguenze) erano reali o no? se erano reali, non capisco che colpe abbia il centro medico
    2 – discorso separato quello degli sciatori che hanno usato skipass di altri, o skipass acquistati successivamente all’infortunio

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