BARDONECCHIA E LA TRUFFA DEGLI INCIDENTI SULLE PISTE: INDAGATI 26 SCIATORI E UNO STUDIO MEDICO 

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BARDONECCHIA – La procura di Torino ha aperto un’inchiesta su 26 sciatori di Bardonecchia, indagati per truffa insieme al responsabile del poliambulatorio di Bardonecchia ed un suo collaboratore: secondo l’accusa, nella stagione 2014/2015 gli sciatori avrebbero denunciato “falsi” infortuni sulle piste o incidenti avvenuti in momenti differenti rispetto a quando li hanno denunciati, per ottenere soldi e risarcimenti dalla Reale Mutua assicurazioni.

I 26 sciatori sono andati a farsi curare per questi infortuni “fasulli”, o meglio dire che sono avvenuti in altre date o in altri luoghi rispetto alla denuncia effettuata alla Reale Mutua, proprio presso il poliambulatorio comunale di Bardonecchia gestito dallo Studio Medico Gran Madre di Valter Tomassone. A proposito dei due medici coinvolti, ci sarebbe anche l’accusa di aver falsificato alcuni certificati medici. Il tutto con l’obiettivo di ottenere i risarcimenti dall’assicurazione. Secondo la procura, l’ideatore e promotore di questo sistema sarebbe proprio il direttore dello studio medico bardonecchiese.

Tutto è partito dalla denuncia effettuata dalla Reale Mutua, la compagnia che assicura gli sciatori che acquistano – pagando a scelta una quota aggiuntiva – gli skipass della Colomion spa, società degli impianti di Bardonecchia. I sospetti sono nati a seguito dei controlli incrociati tra le tessere vendute dalla Colomion e i biglietti assicurati, soprattutto in riferimento agli infortuni che erano stati segnalati da questi sciatori, finiti nel fascicolo della procura. Chi sceglie lo skipass con la maggiorazione ha inclusa l’assicurazione, mentre chi sceglie lo skipass “normale” deve poi pagarsi le spese mediche in caso di incidente.

Ed è su questo punto che la procura vuole vederci chiaro: sembrerebbe che alcuni incidenti per i quali sono stati ottenuti i risarcimenti dall’assicurazione, pagando una sfilza di fatture da 352 euro allo studio medico, siano avvenuti in realtà in orari diversi rispetto a quanto denunciato (forse mentre gli sciatori utilizzavano uno skipass senza la copertura di polizza). Ma per coprire comunque quelle spese mediche e correre ai ripari, i 26 indagati avrebbero poi acquistato i nuovi skipass soltanto dopo gli incidenti, questa volta coperti dall’assicurazione.

Lo studio medico Gran Madre respinge ogni eventuale responsabilità, ribadendo la propria innocenza. In una dichiarazione a La Stampa, l’avvocato difensore Michele Galasso afferma: “Dimostreremo la totale estraneità del dottor Tomassone da ogni accusa”.

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