BUSSOLENO E IL RIPETITORE TELEFONICO: CODAREM ORGANIZZA UN INCONTRO PUBBLICO

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di ANDREA MUSACCHIO / FOTO DA CODAREM

BUSSOLENO – A Bussoleno da qualche mese è nato Codarem, il comitato per la difesa dalle onde elettromagnetiche. Il gruppo, composto da cittadini, tecnici e medici provenienti da tutta la valle, ha lo scopo di informare e informarsi sul 5G e sull’elettrosmog.

Nei scorsi giorni una famiglia di Bussoleno aveva chiesto aiuto al comitato.

Nella lettera anonima,  condivisa sul gruppo Facebook “Sei di Bussoleno se…”, si legge che la famiglia abiterebbe vicino al ripetitore di via Mattie con antenne 4G e 3G. I figli starebbero soffrendo “di un forte mal di testa”. La figlia più piccola, sempre secondo quanto scritto nella lettera, sarebbe stata ricoverata per dieci giorni all’ospedale Regina Margherita per dei controlli.

Sempre secondo quanto scritto in questa lettera anonima, i medici avrebbero escluso patologie, ma insospettiti dalla posizione dell’antenna, avrebbero consigliato al nucleo familiare “di traslocare”.

Proprio per questa ragione, Codarem ha effettuato un sopralluogo nelle vicinanze della centralina di via Mattie, pubblicando il video su Facebook: “Abbiamo pubblicato il video e fatto il sopralluogo a seguito del post anonimo diffuso su Facebook. Non volevamo lasciar sola quella famiglia. Abbiamo verificato la situazione con i pochi strumenti a nostra disposizione, consapevoli di non avere le giuste competenze oltre che le tecnologie necessarie. Comunque il Comune di Bussoleno negli ultimi mesi si è sempre reso disponibile ad ascoltarci e si è attivato per informarsi in merito alla questione”.

L’amministrazione comunale ha affermato che Bussoleno non farebbe parte dei comuni dove è partita la  sperimentazione del 5G. Ma dal comitato precisano: “Al momento non si può assicurare la presenza del 5G sul territorio (Bussoleno e il resto della valle), ma è importante segnalare che negli ultimi mesi si sono attuati dei lavori di modifica su alcune centraline del paese. Compresa quella di via Mattie, dove è avvenuto un considerevole allungamento del traliccio con relativo inserimento di nuovi elementi sul ripetitore. Noi non facciamo una battaglia per un’antenna o contro le compagnie telefoniche, ma vogliamo fare rete con gli altri cittadini“.

Ma i Comuni che poteri hanno riguardo a questi lavori sui tralicci e l’eventuale installazione di nuove antenne da parte delle compagnie telefoniche? “Partendo dal principio di precauzione, i Comuni possono approvare una delibera dal valore politico – sostengono da Codarem – e chiedere ai vari gestori e alle compagnie telefoniche la documentazione sui ripetitori installati o da installare, che attesti l’impatto non negativo sulla salute dei cittadini. Chiedendo, inoltre, di non avere la sperimentazione del 5G sul proprio territorio”.

Sempre a proposito dei ripetitori di Bussoleno e dintorni, Codarem ha organizzato per giovedì 24 ottobre una riunione pubblica per ragionare sulla questione 5G e i rischi per la salute causati dall’elettrosmog. L’incontro si terrà a Mattie alle ore 21, presso il salone polivalente in via Roma 2.

Intanto, sempre sul caso delle antenne di Bussoleno, dopo le parole del vicesindaco Richetto intervengono anche i consiglieri dei due gruppi di opposizione.

Caterina Agus: “Abbiamo appreso dai social della vicenda ed è nostra intenzione approfondirla. Attendiamo le misurazioni effettuate dell’Arpa per evitare allarmismi, ma abbiamo intenzione di richiedere al Comune uno studio per comprendere gli attuali livelli di esposizione all’elettrosmog prodotto dalle antenne di telefonia mobile sul nostro territorio. È necessario garantire il servizio agli operatori, ma salvaguardando la salute dei cittadini“.

Antonella Zoggia: “Molte persone ci hanno reso partecipi di preoccupazioni relative a presunte variazioni del campo elettromagnetico nel Comune di Bussoleno e, ci risulta, che Arpa stia effettuando delle rilevazioni a questo riguardo. Come opposizione cercheremo di rapportarci con la maggioranza per capire se l’amministrazione intenda ignorare queste voci oppure se invece, come mi auguro, voglia affrontare ed approfondire questa tematica, fornendo informazioni chiare e precise ai suoi cittadini“.

 

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8 COMMENTI

  1. A riguardo consiglio una lettura preliminare del libro di Martucci “manuale di autodifesa per elettrosensibili” e scoprirete che non sono casi isolati e da sottovalutare. Per approfondire poi, dal libro rimanda ad altri studi.

  2. Io lì ci abito e secondo me quell’antenna deve sparire… è assurdo avere una cosa del genere a un passo dalle case, dobbiamo aspettare di morire di leucemia per toglierla? Che le installino lontano dalle case se proprio è necessario, uno volta vivevamo benissimo anche senza internet, ora pare che senza 4G, 5G etc non si possa vivere, ma quando avremo internet velocissimo e moriremo tutti di cancro, cosa avremo risolto??? Mi auguro che il comune intervenga e faccia rimuovere quel traliccio dal centro abitato, io sto valutando di andarmene, ma non potranno mica tutti quanti cambiare casa… Bussoleno è una città fantasma, dopo le 20 sembra ci sia il coprifuoco, ci manca solo di evacuare un quartiere per il pericolo delle onde elettromagnetiche, in un paese dove si manifesta di continuo contro la TAV con feste del vino, della birra e altre amenità degne dell’anonima alcolisti, possibile che invece non si faccia rimuovere dal pieno centro cittadino un’antenna pericolosa????

  3. Poi il colmo è la signora che dice di avere appreso dai social la vicenda… ma quando transita sulla Statale 24 non la vede la mega antenna che svetta nel cortile della Tim?? la vedrebbe anche un cieco! Pensa che si tratti di un toccasana per la salute??

  4. E infine fa ridere pure che si dica che si deve valutare l’elettrosmog sul territorio…. è ovvio che se si fa una media tra l’elettrosmog di Foresto e di Via San Lorenzo con quello di Via Circonvallazione e Via Mattie, si abbassa la media e viviamo tutti felici e contenti… ma in questo momento l’elettrosmog è da valutare per chi vive o va a scuola vicino a quello schifo di antenna, non per chi abita a 3 km!

  5. Perché non studiate un po di radiotecnica prima di scrivere cose a caso. Fino adesso ho visto prendere in considerazione solo misure fatte con un giocattolo cinese da 20 € e con un dato irrilevante. Forse sarebbe meglio attendere la misura seria, fatta con strumento professionale con sonda a 3 canali triassiale ed in grado di discriminare trasmissioni digitali di tipo TDMA, GSM,ecc.. E soprattutto di verificare sulle frequenze esatte di TX compresi i trasferimenti in Ghz della parte alta.

    • Perché non si studia un po’ di biologia? Vedrà che la sua beneamata radiotecnica dovrebbe sottostare a limitazioni imposte dalla salute e dalla legge (che ancora è scarsa)dato che anche le onde non ionizzanti sono a rischio cancro.
      Ma lei che si fida tanto faccia pure come quelli che ai test nucleari usavano gli occhialini.
      Arpa dirà che è tutto nella norma (perché i limiti di legge sono alti e in una media di 24h) e chi è elettrosensibile si deve attaccare, grazie anche a opinioni come la sua.

    • Concordo,le misure devono essere realizzate con apparecchiature professionali e certificate ed eseguite da personale abilitato prima di giungere a conclusioni che possono rivelarsi fuorvianti.
      Il fatto è che tutti vogliono le comodità ed i vantaggi della tecnologia,ma pochi sono disposti ad accettare gli eventuali svantaggi.
      Si chiama Sindrome di NIMBY.
      Comunque per il caso specifico la soluzione è semplice,torniamo tutti al telefono a filo.

  6. Gentilissimi,
    mi intristisce un po’ e d’altro canto mi preoccupa, che non si colga il fatto, che le dimostrazioni siano state realizzate, non per trarre conclusioni, ma solamente per lanciare un appello, non per fare accuse, non per creare allarmismi, ma al contrario per cercare rassicurazioni, per chiedere garanzie, per invitare chi le competenze e le tecnologie le possiede. Anche perché é un peccato vedere che, chi magari possegga un “rilevatore con sonda a 3 canali triassiale”, invece di lanciarlo lui stesso l’appello, aspetti l’occasione di ridicolizzare chi non possiede né i mezzi, né le risorse per assumere chi ha le competenze. Allora non rimane che cercare di sensibilizzare con i mezzi che abbiamo le amministrazioni locali a prendere in esame la situazione. E questo è un appello che viene fatto in questo momento non per caso, perché in vista della nuova banda 5G, (che prevede un’incremento di antenne e di ripetitori non indifferente), occorre chiedere delle garanzie “prima” che questi ultimi vengano installati, che vi sia un sistema di ispettorato e monitoraggio periodico e preventivo su tali strutture, da parte della pubblica amministrazione e delle autorità competenti. Esaminando un’altra critica,“ Sindrome di Nimby! ovvero la protesta da parte di membri di una comunità locale contro opere di interesse pubblico” (?) “sul proprio territorio, ma che non si opporrebbero alla sua costruzione in un altro luogo” e poi prosegue: “Se la sindrome Nimby colpisse ogni abitante della terra diventerebbe di fatto impossibile prendere quei provvedimenti indispensabili a ogni comunità che risulterebbero fastidiosi per la relativa zona coinvolta.” Indispensabili? Se parliamo di 5G, non ancora per il momento….ma quando ogni ospedale, ogni ufficio postale, ogni distributore d’acqua ed ogni movimento monetario (che qualcuno vorrebbe solo elettronico, con il pretesto dell’evasione), non potrà funzionare se non adeguandosi alla nuova banda 5G.. allora sì! Allora, sarà indispensabile! E cito ancora un’ altra critica, “tutti vogliono le comodità ed i vantaggi della tecnologia, ma pochi sono disposti ad accettare gli eventuali svantaggi.”. Svantaggi? I danni alla salute? ora sono solo svantaggi? “tutti vogliono le comodità ed i vantaggi” Vogliono? O ne sono dipendenti?! Senza i quali già ora non possono piu’ comunicare con i loro cari! o divulgare notizie! o chiamare un’ambulanza! Visto che chi possiede il mercato della telefonia, decide sia quale tipo di tecnologia, sia quale tipo di dispositivo dobbiamo adottare, ritirandone dal commercio gli uni e promuovendone gli altri. Non esistendo un servizio di telecomunicazione totalmente pubblico, ma affidato con appalti, in mano a dei privati, ora possono imporci qualunque tecnologia e se non accettiamo, sarà sufficiente mandare in tilt o rallentare la tecnologia preesistente, sotto il controllo dei medesimi, di chi ha in mano i grandi capitali, a discapito di chi, i mezzi non li possiede. Con questo non intendo dire che noi cittadini non contribuiamo a questo sistema….sicuramente nella società dei consumi, i cittadini sono solamente consumatori da addescare con prodotti non indispensabili e in una economia con scarsità di moneta, le imprese sono costrette a competere fra loro, seguendo il tempo frenetico di un modello lavorativo e di consumo che cambia velocemente, dove chi non si adegua alla dittatura tecnologica dei mercati, rimane tagliato fuori, divenendo al giorno d’oggi, qualcosa che é oramai considerato alla pari di un rifiuto sociale…… divenendo obsoleto!

    Aaron

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