CANTIERE TAV E SICUREZZA: LA RELAZIONE DI TERZOLO

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di PAOLO TERZOLO(dottore forestale vicesindaco di Oulx e assessore della Comunità Montana)

In data 3 maggio 2013 Pro Natura Piemonte e Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta hanno presentato a vari organi di vigilanza e a questa Comunità Montana un esposto in cui segnalavano, con corposa documentazione, la mancata osservanza di alcune prescrizioni contenute nella delibera CIPE (prescrizioni n. 5 e n. 28) e negli elaborati progettuali predisposti da LTF (tra questi particolare rilievo assume quanto contenuto nello studio di VIA e nel Piano di Sicurezza e Coordinamento) con riferimento alla necessità di posa di adeguate reti paramassi a difesa del cantiere.
In particolare l’esposto presentato nel maggio 2013 evidenziava l’assenza delle reti paramassi e degli studi idrogeologici dell’area di imbocco della galleria, ritenuti necessari dalla prescrizione CIPE n. 5 nonostante il fasaggio dell’opera, come previsto sia dallo studio VIA che dal PSC prevedesse che lo studio del versante e la posa delle reti avvenisse in fase 2, cioè prima dell’inizio delle operazioni di scavo del cantiere.
In data 25 giugno 2013 a firma di Pro Natura Piemonte e del Senatore Scibona perviene ai medesimi organi di vigilanza e a questa Comunità Montana un ulteriore esposto con il quale viene segnalato che, successivamente al primo esposto, sono state posate reti paramassi, in posizione difforme da quanto previsto a progetto e in assenza del prescritto studio di dettaglio del versante di cappella bianca, sovrastante l’imbocco della galleria geognostica. A corredo dell’esposto viene prodotta una documentazione fotografica datata da cui risultano la situazione antecedente il primo esposto, l’esecuzione dei lavori di posa delle reti e la presenza nelle aree del versante di notevoli blocchi lapidei derivanti da antiche frane di crollo.
In data 21 dicembre l’assessore della Comunità Montana Paolo Terzolo, nell’ambito di una visita al cantiere di delegazione parlamentare, ha potuto constatare quanto segue:
• Immediatamente a monte dell’imbocco della galleria risultano essere state recentemente posate le Reti Paramassi, costituite da un doppio ordine di reti dinamiche, posizionate immediatamente all’interno della recinzione anti intrusione del cantiere. Da un confronto con gli elaborati progettuali, prodotti per estratto negli esposti, il posizionamento delle reti risulta difforme rispetto al progetto sia per quanto riguarda la loro estensione (circa m 70 a fronte dei previsti circa m 200) che la loro localizzazione che avrebbe dovuto essere più a monte, al piede del versante, in area esterna alla recinzione del cantiere.
• L’area della Maddalena è da sempre nota come soggetta a caduta massi tanto che con la costruzione dell’autostrada sono state realizzate reti paramassi a monte dell’imbocco del tunnel autostradale Ramat e “cuffie” paramassi in terra rinforzata a protezione dei piloni del viadotto.
• L’area di imbocco della galleria geognostica risultava essere di fatto l’unica non protetta dalla caduta massi e peraltro si nota, subito all’esterno della recinzione del cantiere, la presenza di massi anche di dimensioni notevoli presenti nel bosco e chiaramente provenienti da fenomeni di crollo del versante di Cappella Bianca.
Sulla base di quanto osservato si ritiene che gli argomenti sollevati dagli esposti siano fondati specie in considerazione del fatto che, contrariamente al fasaggio previsto dallo studio VIA e dal PSC, i lavori di scavo della galleria sono iniziati senza che l’area fosse adeguatamente protetta dalla caduta massi ed esponendo così il cantiere e le maestranze presenti al rischio di caduta massi.
Per quanto concerne il diverso sviluppo e posizionamento delle reti rispetto a quanto previsto a progetto, nulla risulta circa la presenza di varianti progettuali e soprattutto circa le risultanze dei previsti studi idrogeologici del versante (prescrizione n. 5 del CIPE) che avrebbero dovuto fornire precise indicazioni balistiche necessarie per il corretto dimensionamento e posa delle reti paramassi.
In esito del sopralluogo risulta dunque la fondatezza degli argomenti contenuti negli esposti presentati da Pro Natura Piemonte, da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e dal Senatore Scibona.

L’assessore alla Comunità Montana
Paolo Terzolo

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