CARI SINDACI DELLA VALLE, PRESTO DOVRETE ESSERE PIÙ TRASPARENTI…

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di ELISA BEVILACQUA

Si dice trasparenza, ma si legge caos. I comuni stanno cercando di applicare quanto previsto dal Dl 33/2013, in particolare dall’articolo 14, chiedendo a sindaco, assessori, consiglieri di fornire i loro dati di reddito e di proprietà, mobiliari e immobiliari, le partecipazioni a società e gli introiti dalle cariche pubbliche.

Obiettivo: mettere tutto online, sui siti ufficiali degli enti. Ma ogni Comune si comporta in modo diverso, anche se la scadenza è vicina – si prevede la pubblicazione al 17 ottobre. Così non si capisce se la norma riguardi anche i parenti di secondo grado (alcuni Comuni hanno richiesto la documentazione per fratelli, genitori e/o figli), se online finirà tutto, chi controllerà i dati forniti per le eventuali sanzioni e inoltre, quello che sfugge, come i conti cointestati o i libretti postali.

Accade così che una giavenese abbia scritto al Ministero della Semplificazione lamentando i doppioni che le si richiedono perché il fratello è consigliere comunale in un altro comune. “Potrebbero risalire a tutto quanto richiesto semplicemente con il mio codice fiscale – spiega – Ho anche scritto al Garante della privacy perché ritengo che i miei dati non siano tutelati”. La signora – una matematica – ha calcolato per difetto “800.000 dichiarazioni inutili richieste dagli 8092 Comuni italiani. Se poi consideriamo tutte le altre cariche elettive e se facciamo dei conti meno rigidi, supereremo tranquillamente il milione di pacchi di documentazione richiesti inutilmente”.
Come reagiscono i politici? Se a Giaveno il consigliere indipendente Roberto Varrone ha fatto protocollare la sua dichiarazione, perché sia pubblica, “anche perché sono nullatenente”, a Nichelino il sindaco Pino Catizone è favorevole al principio, ma preoccupato perché “non si capisce chi avrà accesso ai dati, anzi si capisce benissimo: la criminalità organizzata. Dovrei poter sapere chi ha accesso ai dati, altrimenti non mi posso difendere. Comunque noi lo abbiamo fatto tutti, anche se trovo ridicolo coinvolgere i parenti e criminalizzare di fatto la classe politica”.
A Rivalta, il consigliere di opposizione Nicola Lentini ricorda che il suo candidato sindaco, Sergio Muro, già in campagna elettorale pubblicò la sua dichiarazione dei redditi. “Trovo giusto il principio poiché chi si mette in politica deve rispondere ai suoi elettori in modo trasparente e questo sistema serve a monitorare eventuali appropriazioni indebite”.
Intanto, ci si chiede chi passerà allo scanner e metterà online pagine e pagine di dichiarazioni. E se i server reggeranno il tutto.

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