CASA CANTONIERA OCCUPATA IN VALSUSA, DON CHIAMPO: “NON SO QUANTO FARÀ BENE AI MIGRANTI STARE LÀ DENTRO”

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Don Chiampo e la casa cantoniera occupata a Oulx

OULX – “Non so quanto farà bene ai migranti soggiornare nella casa cantoniera occupata”. A dirlo è don Luigi Chiampo, parroco di Bussoleno da sempre impegnato nell’aiuto dei più deboli, che da settembre ha aperto a Oulx il nuovo centro per i migranti vicino alla chiesa Abadia, nei locali dell’istituto salesiano. “Certamente è sempre positivo quando ci si mette al servizio di chi ha bisogno – commenta don Chiampo a proposito dell’occupazione fatta dagli attivisti di Chez Jesus a Oulx – ma i migranti non vanno usati per rivendicare azioni politiche”.

Cosa significa “non farà bene ai migranti”? Don Chiampo risponde: “Forse gli attivisti di Chez Jesus non sanno una cosa importante. Ora che è entrato in vigore il decreto Salvini, se le forze dell’ordine trovano un migrante in un luogo occupato, come nell’ex casa cantoniera, viene immediatamente prelevato e rispedito a casa sua”.

Oulx ora ha ben due ricoveri per i migranti: quello della chiesa, gestito dalla fondazione di don Chiampo “Talita Kum”, e uno “irregolare” aperto dagli attivisti di Chez Jesus. Entrambi si trovano ben distanti dal confine francese, a circa 15 chilometri. Paradossalmente, a Claviere invece non c’è più nessun ricovero autorizzato: dopo lo sgombero del salone parrocchiale, la prefettura ha scelto di non aprire centri di assistenza al confine (anche perchè il sindaco Capra ha più volte manifestato contrarietà). La zona è invece presidiata dagli operatori della croce rossa, che con le navette si occupano di riportare a Oulx o in ospedale eventuali migranti dispersi sulle montagne, una volta che vengono recuperati dal soccorso alpino o dai vigili del fuoco.

Il centro aperto a Oulx da don Chiampo, con il sostegno economico della fondazione Magnetto, è gestito dalla onlus Talita Kum attraverso due operatori e una rete di volontari provenienti da tutta la Valsusa. “Abbiamo 24 posti letto e ogni notte ospitiamo in media 15/20 migranti, ci sono spesso donne incinte e bambini piccoli – spiega il sacerdote – nel weekend i numeri aumentano e si arriva anche a 30 ospiti. Qui abbiamo i posti letto e una cucina, in modo che possano passare la notte in sicurezza e mangiare. Il mattino dopo, molti di loro ripartono a piedi per la Francia: noi non li possiamo bloccare, ma gli forniamo assistenza e informazioni per aiutarli a rientrare nei progetti di assistenza nazionali, con la possibilità di tornare a Settimo Torinese”.

Ora che di fatto ci sono due ricoveri per stranieri a Oulx, non potrebbe essere utile dialogare con chi ha occupato la casa cantoniera? “Io sono sempre disponibile – risponde don Chiampo – anche a Claviere lo avevo fatto e avevo parlato con loro, ma senza ottenere grandi risultati”.

 

 

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10 COMMENTI

  1. Pur avendo un certo distacco dal mondo ecclesiastico non posso che dar ragione.: questi pseudo volontari se proprio vogliono aiutare hanno mille canali legali x farlo legati e non alla Chiesa dove non si appare ma si può fare molto. Forse manca la voglia o forse ci si trincea dietro ai poveretti sfruttandoli per manifestare qualcos’altro…..

    • Eh…….vedendo la risposta delle istituzioni ad un atto illegale toccherà organizzarsi diversamente……

    • non si potrebbe evitare di utilizzare termini nettamente denigratori e razzisti? questo al di là della questione citata nell’articolo, per un rispetto verso le persone di tutte le etnie…

  2. Curioso vedere che arrampicandosi sugli specchi e nasconedendosi dietro a concetti fuori di agni logica (tipo che è giusto occupare un edificio pubblico inutilizzato sfondando porte piuttosto che si può garantire ottimale assistenza in una struttura priva di ogni impianto tecnologico e controllo sanitario) c’è chi si batte per un gruppo di anarchici, oltretutto francese (sarà mica perchè da loro queste cose non sono tollerate che continuano a farli da noi?????), senza vedere effettivamente come stanno le cose: siete andati a vedere cosa fanno???? Più che stare seduti attorno al fuoco a fumare (cosa si può solo immaginare) e a deridere i Carabinieri (che comunque rappresentano lo Stato il nostro Stato) che li tengono d’occhio a distanza ogni tanto altro non ho visto nei frequenti transiti nelle zona. Le regole ci sono se non piacciono andate a cercare un posto dove le regole sono di vostro gradimento (ammesso che ci sia)

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