CESANA, LA GUERRA DEI GOFRI E LE FRAGILITA’ DEL SINDACO. GLI INSULTI DI COLOMB NON FERMANO IL DIRITTO DI CRONACA. PIUTTOSTO, RISPONDA ALLE DOMANDE.

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di FABIO TANZILLI

Sollevando il caso della “Guerra dei Gofri” di Cesana, ValsusaOggi ha evidentemente toccato un nervo scoperto, un punto debole del sindaco Colomb. Lo si capisce dalla rabbia e dalle offese contro il giornale pubblicate dallo stesso sindaco sulla sua pagina Facebook e sulla pagina Facebook del notiziario InaltaValle, sia nei contenuti riportati sulla versione cartacea del giornale (replica che il primo cittadino non ha volutamente inviato a ValsusaOggi, nonostante fosse stato invitato a farlo, per un eventuale diritto di replica).

Colomb è molto nervoso per la vicenda dei Gofri, e possiamo comprendere le sue preoccupazioni e fragilità, ma dovrà farsene una ragione: ValsusaOggi, così come la stampa libera, non si farà intimidire dalle sue minacce, nè dalla sua violenza verbale, e continuerà ad informare i cittadini e i lettori. SEMPRE. Che gli piaccia o no.

Così come ValsusaOggi e chi lo dirige, non potrà accettare le sue offese e parole fuori luogo, di stampo diffamatorio, contro il giornale on line.

C’è un’enorme differenza tra libertà di critica e di opinione (prerogativa di ogni Stato democratico per tutti: cittadini, amministratori, giornalisti), e diffamazione (in Italia è un reato che vale per tutti, compresi i politici e politicanti): Colomb potrà avere modo di impararlo nei prossimi mesi.

Fatte questa premesse, è doveroso approfondire il caso della Guerra dei Gofri, con il Comune che ha ordinato la demolizione del Ciabot di Marinella Manfredi. Proprio perchè, dopo la giustificazione fornita dal sindaco al giornale InaltaValle, i dubbi nostri e di tanti cittadini di Cesana e villeggianti sono ancora maggiori.

Secondo la versione di Colomb data al giornale, il Ciabot dei Gofri dopo CINQUE ANNI DI ATTIVITA’ DI FRONTE AL COMUNE, ora sarebbe: “abusivo” e “assegnato ad personam”, mentre la titolare Marinella Manfredi non avrebbe “rispettato le normative”, “non avrebbe i requisiti e titolo”, ma anzi, “ha montato un’assurda polemica ad arte” contro il Comune.

Ma di fronte a tutte queste giustificazioni di Colomb, vengono forti dubbi e sorgono domande chiare, che rivolgiamo allo stesso sindaco (per rispondere, basta mandarci un testo a redazione@valsusaoggi.it):

1) Come mai se il Ciabot è davvero abusivo, Colomb non l’ha fatto demolire già CINQUE ANNI FA, nel 2009, QUANDO E’ DIVENTATO SINDACO, o durante tutti gli anni del primo mandato elettorale nel 2009, 2010, 2011, 2012, 2013? Nei precedenti 5 anni non era “tutore della legalità”?

2) Come mai il sindaco non si è mai accorto nei primi CINQUE ANNI di amministrazione, che l’edificio DI FRONTE AL MUNICIPIO, era abusivo? Non lo vedeva? Eppure era bello visibile, con parecchia clientela. Pensava fosse un distributore di benzina? Il Ciabot non sorge sui Monti della Luna, ma a 10 metri dall’ufficio del sindaco, che in tutti questi 5 ANNI ci è passato per forza davanti. Anzi, nel 2011 il Comune ha anche autorizzato il Ciabot (ora “abusivo” e fuori legge!?) ad organizzare una rassegna enogastronomica concedendogli anche la piazza del Municipio, con i produttori del paniere della Provincia, ed inserendo l’evento nel calendario delle manifestazioni estive del Comune.

3) Come mai la scelta di demolire il Ciabot, da parte del Comune, è arrivata pochi mesi dopo le elezioni amministrative 2014 (è un dato di fatto incontestabile) e mai in precedenza? E’ una casualità che in queste elezioni 2014 la titolare del Ciabot Marinella Manfredi si sia candidata nella lista avversa al sindaco Colomb (anche questo è un dato di fatto)?

4) Come mai il Comune, sempre alcuni mesi dopo le elezioni comunali 2014 dove Mandredi era candidata, ha ordinato anche la demolizione del suo secondo Ciabot a SANSICARIO? Anche questa è una casualità?

5) Se davvero l’assegnazione dello spazio per il Ciabot è avvenuta “ad personam” a pochi mesi dalle elezioni comunali 2009 (quando Manfredi era assessore con la giunta Serra), perchè il sindaco Colomb non L’HA REVOCATA subito, nel 2009 appena vinte le amministrative (cosa era previsto nelle carte), ma al contrario, lo stesso sindaco HA SEMPRE CONCESSO LO SPAZIO AL CIABOT e autorizzato l’attività commerciale fino a dopo le elezioni 2014?

Pur nutrendo forti dubbi, attendiamo le risposte del sindaco: sarebbero un segnale di trasparenza e non di fragilità. Certamente è più facile insultare e offendere scrivendo su Facebook tante fesserie.

Ma le parole vuote – caro Colomb – non cancellano i fatti, così come i nostri dubbi e quelli di tanti nostri lettori.

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