DALLA VAL SUSA A NEW YORK PER BALLARE A BROOKLYN: IL SOGNO DI GESSICA E’ DIVENTATO REALTA’ / FOTO

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GIAGLIONE – Dalla Valle di Susa a New York, per inseguire il sogno della danza. È la bella storia di Gessica Cipriano, 27 anni e ballerina professionista. È vissuta a Giaglione da quando aveva 5 anni e mezzo, arrivata in Val Susa da Torino con i genitori, per viverci ogni giorno fino alla Maturità. Poi il ritorno nel capoluogo piemontese, per gli studi e soprattutto per rendere concreto il suo progetto artistico e di vita, lavorando già con le compagnie di ballo. In tutti questi anni però, la giovane non ha mai lasciato la Valle. Gessica ha studiato al liceo scientifico tecnologico del Ferrari di Susa, e ha preso la laurea specialistica in Psicologia della Salute.

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Le scarpette non le ha mai appese al chiodo: si è anche diplomata come Insegnante di danza classico-accademica presso il Teatro alla Scala di Milano, ed ha ottenuto al certificazione ufficiale Unimed come Trainer di Gravity Pilates.

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L’ultima soddisfazione nel campo della danza è arrivata proprio alcune settimane fa: la ballerina della Val Susa si è esibita a New York, come protagonista di spettacoli di rilievo. “Nonostante la maggior parte delle persone che ho lasciato in Italia pensassero che stessi trascorrendo una lunga e piacevole vacanza – dice sherzosamente – a New York ho lavorato moltissimo. La chiamano “la città che non dorme mai” non a caso…Ho studiato duramente in alcuni dei più importanti centri dedicati alla danza: Martha Graham Dance School, Peridance, Steps on Broadway, approfondendo stili già studiati e provando anche cose mai fatte prima. Ho spaziato dalla danza classica, a diverse correnti di danza contemporanea, al jazz, all’afro, stiletto heels (danza sui tacchi), tecnica Graham, stretching, danza neoclassica, punte”. E dopo lo studio, le offerte di lavoro: “Dopo un po’ di tempo, iniziando a comprendere e a parlare la lingua, sono arrivate le prime offerte performative – spiega – mi sono esibita nella galleria d’arte “Point B” di Brooklyn, al Williamsburg Movement And Art Center, nella Saint Luke Church e nel teatro Dixon Place di Manhattan. Sono inoltre stata selezionata per aprire con una mia performance che ho intitolato “Hands” i cinque spettacoli proposti all’interno del Festival IDACO Italian Dance Connection”. Ma non solo: “La cosa più importante di tutte, secondo me, è rappresentata dalla rete di belle conoscenze artistiche che ho avuto la possibilità di fare – confida Gessica – ci sono molti artisti italiani e da ogni parte del mondo, e ognuno propone le proprie idee in festival e rassegne. Questo è affascinante”.

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Il tutto nel cuore della Grande Mela: “New York dà l’impressione di essere su un altro pianeta – racconta – una lingua diversa… l’americano non è inglese, parlata con mille accenti diversi, un mix di tante culture e la possibilità di incontrare persone di ogni provenienza ed estrazione sociale, abitudini diverse sotto ogni punto di vista. Tutto questo richiede un periodo di adattamento e sistemazione all’inizio. Poi, secondo me, o ci si innamora o si prova repulsione. Non credo possa esserci via di mezzo quando si tratta di New York”.

Il faticoso sogno di New York

Un amore che nasce da lontano: “La prima volta che New York è entrata nella mia vita avevo 18 anni appena compiuti – ricorda la ballerina – frequentavo la quinta liceo e una delle mie insegnanti di danza (studiavo danza presso la Scuola Arké di Torino, ed ero entrata a far parte della Compagnia da un anno) mi ha proposto di partecipare a uno stage tenuto da una coppia (marito e moglie) di ex primi ballerini: del Teatro alla Scala lei, dell’Opera di Tirana lui. Si trattava di Chiara e Leonard Ajkun. Ho accettato il consiglio con entusiasmo, senza immaginare che un mese dopo avrei ricevuto una lettera proprio dai due direttori dell’Ajkun Ballet Theatre con sede a New York, che mi invitavano a prender parte come apprendista a un mese di lavoro estivo con la loro famosa Compagnia. Spiegavano che avevo superato un’attenta selezione svolta in Europa e Australia e che pochissimi candidati erano stati scelti”.

Progetti da rinviare

Incredula e tremante all’inizio, piena di gioia poi, Gessica ha così steso il suo progetto: “Sostenere l’esame di Maturità, poi volare a New York e vedere quali opportunità potevano nascere da quest’esperienza, oltre naturalmente a godermi l’esperienza stessa. Purtroppo i miei piani sono andati in fumo, a causa di alcune difficoltà, così ho dovuto amaramente rinunciare. L’anno seguente ho raccolto il coraggio per incontrare nuovamente Chiara e Leonard Ajkun e loro, capendo la situazione, mi hanno nuovamente selezionata per l’esperienza. Evidentemente non ero destinata a volare a New York così presto, perché nuove difficoltà mi hanno fermata e impedito di andare a danzare lì”.

La prima volta nella Grande Mela

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Ma la giovane valsusina non si è arresa: “Cercando di mettere da parte il dispiacere, ho proseguito il mio percorso di approfondimento e lavoro nella danza con delle Compagnie italiane. Nella primavera 2015 la Martha Graham Dance Company ha organizzato un workshop e io ho deciso d’istinto di fare un gesto forse un po’ folle: mi sono iscritta e sono andata a partecipare all’evento, che si è rivelato bellissimo. Ho visto così per la prima volta New York. Sono stata lì solo due settimane, ma il tempo è stato sufficiente a farmi nascere un’attrazione incredibile. In sole due settimane ho anche ricevuto due proposte lavorative in due Compagnie di rilievo (Buglisi Dance Company e Chen Dance Company), che però non ho potuto accettare in quanto non avevo in programma di fermarmi oltre. Sono rientrata in Italia e durante l’estato 2015, dopo il saggio di danza della mia Associazione EvolDanza, ho maturato l’idea di organizzare un soggiorno più lungo per approfondire meglio alcuni aspetti che qui non avrei avuto la possibilità di studiare”.

Rischiare per sfiorare il sogno

Si trattava di rischiare le sicurezze, perché da anni Gessica ha creato in Val Susa una scuola di danza: “Naturalmente ho riflettuto molto: avrei potuto perdere tutte le mie amate allieve e mettere a repentaglio la mia vita lavorativa qui – confida – ma poi finalmente ho fatto la scelta giusta, trovando in Nathalie Molin la candidata perfetta per la mia sostituzione. Abbiamo lavorato moltissimo insieme durante l’estate per impostare il programma da proporre alle allieve durante la mia assenza, e il duro lavoro ha dato i suoi frutti, in quanto le bambine e le ragazze sono state ben seguite e guidate”.

Le esperienze professionali

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Oltre all’esperienza a New York, Gessica Cipriano ha un curriculum di ottimo livello: dopo aver conseguito il diploma di Insegnante di danza classico-accademica presso il Teatro alla Scala di Milano nel 2012, ha fondato l’associazione EvolDanza per i corsi nei vari paesi. E intanto ha continuato la carriera di danzatrice: “Ho lavorato per un anno con la Compagnia Ammonia, con cui abbiamo portato anche una produzione in Finlandia, mi sono esibita nel progetto di sensibilizzazione rispetto al tema della violenza sulle donne “Pupilla – Through the looking glass” di Raoul Gilioli, sono stata danzatrice solista con la Compagnia XED di Marta Azzalin in tre produzioni presentate alla Reggia di Venaria, ho lavorato con la Compagnia di teatro-danza e danza contemporanea BlucinQue di Caterina Mochi Sismondi in cinque produzioni e mi sono esibita per gli MTV Digital Days 2014 per il progetto sperimentale Mogees di Bruno Zamborlin. Come coreografa un mio progetto ha vinto il bando “Artisti in Casa” presso il Teatro Stalker di Torino e ho curato le coreografie dello spettacolo musicale itinerante “Il Melonauta”.

I corsi di danza in Val Susa con il progetto Evoldanza

 

Insomma, una carriera artistica ricca di soddisfazioni, con la Val Susa sempre nel cuore, proprio perché il progetto dei corsi Evoldanza sono alla base di tutto: “EvolDanza per me significa molto – dice Gessica – era qualcosa che sognavo da tanto tempo ed è progetto in continua crescita. La nostra parola chiave è “evoluzione”, quindi Evol, intesa come sviluppo in tutte le direzioni: artistica, spirituale, formativa, performativa. Evol letto al contrario significa amore in inglese, perché è proprio con questo sentimento che cerchiamo (io e le mie collaboratrici) di trasmettere la disciplina della danza, senza per questo tralasciare la serietà dell’argomento”. I corsi al momento si sviluppano nei Comuni di Bussoleno e Oulx proponendo principalmente danza classica, in quanto base della danza. “Ma i nostri allievi studiano anche danza moderna e contemporanea, stretching e postura, e seguono periodicamente stage organizzati ad hoc per focalizzarsi sui loro obiettivi – aggiunge la Cipriano – per l’anno prossimo sono in fase di valutazione nuovi progetti e nuovi corsi, ma non mi sento ancora di svelarne il contenuto”.

I corsi estivi da giugno a Oulx

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Dopo il tradizionale Saggio dell’11 giugno, la Cipriano ha organizzato un progetto estivo: due settimane di laboratori pittura e disegno e danza moderna a Oulx con spettacolo finale il 24 giugno presso il teatro Don Bunino di Bussoleno. Nello specifico le date dei laboratori sono 14, 15, 16, 21, 22, 23 giugno in orario pomeridiano. I destinatari sono bambini dai sei anni in su e ragazzi. Non è necessario aver praticato la danza precedentemente o essere bravi a disegnare. Si può anche scegliere di partecipare solo a una delle attività (o danza o disegno). Durante lo spettacolo ci sarà un’esibizione di danza e l’esposizione delle opere realizzate durante i laboratori di pittura.
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Il tradizionale Saggio di danza di sabato 11 giugno a Bardonecchia

Qualche anticipazione del saggio di domani, sabato 11 giugno a Bardonecchia: al Palazzo delle Feste, come di consueto verranno consegnati gli attestati di frequenza a chi studia danza presso l’aassociazione da almeno tre anni. “Poi prenderà vita lo spettacolo vero e proprio  – annuncia Gessica – durante cui interverrà un’amica ed ex-collega attrice, Sabrina Scolari, conosciuta danzando insieme nel musical Hamelin realizzato dall’Accademia dello Spettacolo. Naturalmente non posso fare anticipazioni sul tema, perché deve essere una sorpresa!”.

Auguri quindi a questa giovane valsusina di talento, che ha speso anni di impegno e sacrificio, fatto di rinunce e anche momenti non facile, per toccare con mano il sogno di vivere della propria passione. Una passione che pulsa ancora nelle sue vene, fin da quando era un piccola bimba che si meravigliava di tutto. E che ancora non ha smesso di sognare.

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