È MORTO UGO BERGA, GRANDE PARTIGIANO DELLA VALSUSA

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Ugo Berga (foto di Claudio Giorno)

del VALSUSA FILMFEST

Ciao Ugo

Poche ore fa è mancato Ugo Berga, nato a Casale il 24 gennaio 1922 – Partigiano Combattente e Commissario Politico della 106^ Brigata Garibaldi “Giordano Velino”, Presidente Onorario del Valsusa Filmfest, un fine intellettuale, un amico. Una lunga vita attraversata con coraggio senza compromessi. Un percorso lungo quanto costante per la continuità dell’impegno politico, la fiera indipendenza di giudizio su tutto quanto valeva una presa di posizione, e soprattutto autenticamente laico. NoTav dichiarato e fiero. Ugo viene descritto da Ada Marchesini Gobetti nel “Diario Partigiano” come il ragazzo dai capelli rossi, il commissario politico che agiva sulle montagne della valle di Susa. Ugo cresciuto con la nonna Consolina e le sorelle della madre, grande famiglia Montagnana. La zia Rita Montagnana è stata moglie di Palmiro Togliatti deputata e senatrice del Pci, dirigente di rilievo dell’Unione Donne Italiane. Ebrei e quasi tutti comunisti. Sorelle e fratelli, in tutto otto, figli di Consolina Segre e Mario, redattore dell’ Ordine Nuovo, eletto alla Costituente, anch’egli più volte deputato. Elena, compagna di quel Paolo Robotti che, pur avendo patito il carcere staliniano, rimase fedele al partito e all’ Unione Sovietica. E Clelia che trasmise a Ugo il senso dell’ironia. Una famiglia quella di Ugo che viveva a Torino Borgo San Paolo e che ha attraversato tutti gli eventi più importanti del secolo scorso, dalla fondazione del Partito Comunista all’esilio in Francia in Unione Sovietica, in Messico, in America Latina. (I Montagnana una famiglia ebraica, piemontese, e il movimento operaio 1914-1948-di Giorgina Arian Levi e Manfredo Montagnana- Giuntina ed). Rai Storia ha prodotto un documentario “L’abitudine all’azione” con una intervista a Ugo Berga.

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3 COMMENTI

  1. Bell’articolo Fabio Tanzilli, un ritratto essenziale, sobrio in cui hai saputo evitare il rischio di indulgere nella retorica, (cosa che Berga non avrebbe certamente gradito: per quel poco che l’ho conosciuto penso lo si possa affermare senza ombra di dubbio). Grazie! (anche di aver scelto una mia foto per documentare la sua vicinanza ai giovani che hanno scelto di dare continuità e attualità all’ANPI).

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