GIAVENO, DOPO LA TRAGEDIA È POLEMICA SULLA SICUREZZA DELLE STRADE. IL COMUNE REPLICA: “NON BASTA METTERE I DOSSI, ABBIAMO IN PIANO”

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di LUCA CALCAGNO

GIAVENO – Il tragico incidente di sabato sera in via Selvaggio, dove una donna torinese ha perso la vita, riapre il dibattito attorno alla messa in sicurezza di quel lungo tratto di strada. Una discussione più ampia che riguarda in generale la sicurezza sulle strade di Giaveno: l’ultima settimana sembra un bollettino di guerra con un pirata della strada che investe martedì scorso un sedicenne fuggendo e ieri pomeriggio, sui tornanti di Valgioie, un semifrontale con diversi feriti Dibattito che per ora è accesissimo sui social network, nei commenti riguardanti la triste notizia. A parte una serie di dossi nelle vicinanze del centro abitato, fanno rilevare alcuni, da dopo l’incrocio con via Ollasio non c’è nulla che limiti la velocità degli automobilisti.

Una Giaveno indignata per una tragedia annunciata: “È ora che si prendano provvedimenti seri contro automobilisti incoscienti” scrive Simona. Ma c’è già una divisione tra chi, come Valentina, vorrebbe “mettere l’autovelox in ogni angolo”, visto come l’unico deterrente, e chi, come Aldo, indica la soluzione in “incroci rialzati e dossi”. Questi ultimi, però, non possono essere costruiti a discrezione del Comune, perché sulle strade provinciali occorre il beneplacito dell’ex Provincia, rendendo il tutto più farraginoso. Infine, nella polemica una terza via, quella di Ivana né per i dossi né per gli autovelox, forse in sintonia con altri che vorrebbero maggiore cultura della sicurezza stradale e un Codice della strada più severo, come Tiziana: “Bisognerebbe punire l’eccessiva velocità come si punisce chi usa un’arma… ha lo stesso valore”.

“Abbiamo un piano complesso di prevenzione per contrastare questi incidenti – spiega Marco Carbone, Consigliere comunale con delega alle Opere pubbliche – ci sono in itinere altri dossi sulla provinciale, anche se su quei tratti di strada decide l’ex Provincia, che ha già scartato alcune nostre proposte. Faccio un esempio, davanti al Pacchiotti avevano preventivano di mettere due dossi, ma l’ex Provincia ne ha richiesto uno soltanto rialzato e comprendente gli altri due. Pensando a Selvaggio mi è capitato più volte di rallentare in vista di un dosso e venir superato. Non penso che riempire Giaveno di dossi, facendola diventare una città ‘cammellata’ sia la soluzione”.

Circa la proposta che alcuni fanno di autovelox fissi? “Là dove non c’è rispetto del Codice della Strada è normale il ricorso ad attrezzature che puniscano chi non segue le regole. Penso a corso Allamano, dove con i velox fissi ora si rispetta il limite. Intanto attendiamo che il nostro velox mobile torni dalla certificazione”.

Mettere più personale sulle strade? “Giaveno ha cinque vigili più un comandante, quando ne dovrebbe avere almeno 17. C’è carenza di organico”. Le persone lamentano anche della pericolosità dell’incrocio con via Cardinal Bovero, non si doveva mettere una rotonda? “L’anno scorso non abbiamo avuto le disponibilità economiche, vediamo se con la Finanziaria 2016 c’è qualche possibilità in più”.

A quell’altezza c’era un semaforo che è stato disattivato. “Quel semaforo è stato disattivato, perché è vietato per legge dal Codice della Strada usare i semafori per rallentare la velocità. Inoltre molti non lo rispettavano: capitava che fermandosi ad attendere che tornasse verde si venisse superati. Se così facendo ci fosse stato un incidente, magari con un’auto proveniente da via Cardinal Bovero, la responsabilità sarebbe stata legata a quel semaforo dall’utilizzo fuorilegge”.

“Ripeto abbiamo un piano complesso per la prevenzione ed è su questa che occorre concentrarsi conclude Carbone – Pensare di risolvere i problemi di viabilità che ha Giaveno con i dossi è utopia”.

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