GIAVENO, I RIFUGIATI AL LAVORO: ATTIVITÀ ALLO STADIO, AL CIMITERO E NEL CORTILE DELLA BIBLIOTECA

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di MATTEO BUSCIOLÀ 

GIAVENO – Una ventina di migranti che sono ospitati a Giaveno, da sabato hanno iniziato a ridipingere le inferriate e i cancelli dello stadio comunale Antonio Torta. 


Questo progetto è coordinato dal gruppo “Una pioggia di idee” a cui partecipano numerose associazioni tra cui la Croce Rossa, l’Anpi, l’Isola delle Idee, Omega e le cooperative Babel e Edu-care, con la collaborazione dell’amministrazione del comunale e in particolare modo dell’assessore alle politiche sociali Ivana Calvo.

Già nei giorni scorsi i richiedenti asilo sono stati occupati in altre attività di manutenzione pubblica, sistemando il cimitero e il cortile della biblioteca.

Il coordinamento nasce con l’obiettivo di integrare i migranti nel paese per migliorarne l’interazione con i cittadini. “Una pioggia di idee” organizza attività di volontariato, dove i migranti svolgono mansioni per la collettività cittadina a titolo gratuito. Inoltre organizzate iniziative per facilitare la ricerca di lavoro dei richiedenti asilo. 

Tra i progetti c’è anche il settore agricolo: i migranti possono coltivare assieme ai residenti prodotti di origine africana in un terreno dato in concessione gratuita dal Comune. 

Il coordinamento è aperto a tutti: chi vuole partecipare alle attività come volontario può collegarsi alla pagina Facebook “Una pioggia di idee” e contattare il gruppo.

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8 COMMENTI

  1. 35×30 = euro 1050 al mese: Penso che anche un nostro disoccupato ITALIANO , avrebbe dipinto la cancellata. Vergognatevi !

    • Gentile Luigi, come lei ben sa i 35 €. NON vengono dati ai rifugiati ma alle cooperative che li assistono. Quindi anche il disoccupato italiano quei soldi non li avrebbe mai visti .Molte cooperative ( no tutte) , loro si che agiscono da parassiti, sanguisughe e finti samaritani facendo beneficenza con i soldi di pantalone perché se fosse di tasca loro probabilmente li farebbero affogare in mare.

    • Si vergogni lei a parlare così di persone che i 35 euro neanche li vedono, per il semplice fatto che li intascano le cooperative che li gestiscono e non loro… mi vergogno di appartenere ad un Paese dove ancora le persone vengono giudicate in base all’appartenzenza sociale, al colore della pelle, alla religione professata, all’appartenenza etnica… forse, prima di dare dei parassiti a chi fugge da guerre e carestie rischiando la vita, dovrebbe rileggersi la storia delle colonie, e del fatto che ancora oggi, anno 2017, Europa, Usa e Cina sfruttano tutte le ricchezze dell’Africa dalle miniere al petrolio, letteralmente derubandoli, però poi quando fuggono da genocidi e fame, nessuno li vuole… Si ricordi che sotto la pelle, bianca, gialla, rossa, nera, batte il cuore di un essere umano, con i suoi stessi sentimenti, e non è con l’odio razziale che si risolvono i problemi, purtroppo non è odiando una persona di colore diverso del nostro che saltano fuori i lavori per i disoccupati italiani…

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