GIAVENO, IN COMUNE IL NUOVO REGOLAMENTO “BAVAGLIO”: “SEMBRA UNA DITTATURA”

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riceviamo dal gruppo PER GIAVENO (Tizzani, Ruffino e Mellano)

GIAVENO – “Il Comune di Giaveno si trasforma nella parodia di un regime autoritario? Parrebbe di sì, a leggere alcuni passi del nuovo testo del regolamento del consiglio comunale che andrà in approvazione giovedì 16 marzo. Le norme della civile convivenza dovrebbero essere sufficienti (a maggior ragione se si tratta di rappresentanti dei cittadini) a regolamentare il comportamento dei consiglieri. Poichè si deve anche fare uso del regolamento, almeno si faccia in modo che quest’ultimo non contenga prescrizioni assurde ed a senso unico”.

È il commento di Stefano Tizzani, Daniela Ruffino e Giovanni Mellano sull’aggiornamento del regolamento del consiglio comunale di Giaveno, città in cui sono consiglieri comunali.

“Non è un po’ eccessivo che, per sanzionare l’eventuale comportamento sgradito al sindaco o alla presidente da parte di qualche consigliere, gli possa essere inflitta una nota di biasimo da riportare a verbale? Non solo eccessivo ma persino ridicolo! Vorremmo ricordare che ci troviamo sui banchi del Consiglio e non su quelli di scuola. Oltre alla nota di biasimo è previsto anche il castigo dietro la lavagna, o nel caso nostro, dietro il gonfalone?”, osservano i consiglieri.

Ma cosa si nasconde in realtà dietro la proposta di modifiche al regolamento che verrà discussa giovedì in consiglio? La realtà è che si tratta di un vero e proprio “bavaglio” per le minoranze. Massimi poteri di gestione alla presidente Beccaria, braccio armato del sindaco in consiglio comunale e riduzione clamorosa dei tempi di discussione. Le minoranze “infastidiscono” con le loro interrogazioni, interpellanze e mozioni la maggioranza? La soluzione è “tappargli la bocca”.

Il tempo a disposizione per le dichiarazioni di voto passa da 5 minuti (troppi???) a soli due minuti e con divieti specifici di richiamo a quanto discusso…(art.27); divieto di iscrivere più di tre fra interrogazioni, interpellanze e mozioni per ciascun gruppo (art.37); il tempo per rispondere invece alle interrogazioni passa da venti a trenta giorni in favore dell’amministrazione, mentre per l’esposizione da parte dell’interrogante sono disponibili solo quattro minuti (art.38); limitazione anche alla proposizione delle interpellanze, inoltre, mentre ora tutti i consiglieri possono partecipare alla discussione (cosa non gradita) con il nuovo regolamento questo non viene più previsto (art.39).

Limitazioni anche alla presentazione delle mozioni ed ai tempi di discussione, potrà intervenire solo più un consigliere per gruppo e per non più di tre minuti (art.40). Riduzioni dei tempi di discussione da cinque a tre minuti anche per gli ordini del giorno (art.41).

Un regolamento dunque che, dietro la scusa di rendere meno agitate le sessioni in aula in realtà riduce drasticamente ed a senso unico le prerogative delle minoranze, un attacco alla democrazia. Se poi si visionano le registrazioni delle sedute, appare chiaro come sia il Sindaco Giacone ad accendere gli animi, ad insultare ed offendere il Consigliere Ruffino (Consiglio Comunale di dicembre) oppure offenderla e fare ripetutamente il volgare gesto dell’ombrello insultando così tutto il Consiglio, come avvenuto nell’ultima sessione di dicembre. Per lui però neanche un richiamo da parte della Presidente…

La delibera di modifica del regolamento, conferma inoltre il costante inciucio tra la maggioranza Giaconiana, il PD della Presidente del Consiglio che vede rafforzati i suoi poteri ed il Movimento 5 Stelle che tace. Il rappresentante della minoranza in commissione, il Grillino Giovale Alet infatti, invece di indignarsi e comunicare alle altre minoranze la gravità delle modifiche al regolamento, per non dare dispiaceri al Sindaco che lo ha fatto eleggere all’Unione dei Comuni si è limitato ad una timida astensione, sì, proprio una astensione, come Ponzio Pilato…in altri comuni avrebbero alzato le barricate!

Giusto ricordare come il regolamento, approvato dalla scorsa amministrazione, fu il frutto di piena condivisione con la minoranza e non ebbe nemmeno un voto contrario, questo è il cambiamento.

“Che dire, poi, del fatto che il Presidente può proporre al Consiglio l’interdizione del consigliere dai lavori dell’assemblea da una a tre sedute, proprio come avviene per il Daspo che colpisce i tifosi più esagitati e pericolosi? L’Amministrazione ed il Consiglio Comunale – concludono Tizzani, Ruffino e Mellano – dovrebbero dedicarsi a tempo pieno ai problemi dei cittadini di Giaveno, anziché baloccarsi con “bavagli” e sterili esercizi di “galateo” municipale non praticati, in primis, proprio dal Sindaco”.

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2 COMMENTI

    • Oltre ad essere una dittatura è una dittatura distruttiva. Tutto quello che hanno fatto le passate amministrazioni questi lo stanno buttando alle ortiche. Questi con il Giacone in prima fila sono degli incapaci arroganti…

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