GIAVENO, L’APPELLO DEL CLIMATOLOGO LUCA MERCALLI SUGLI ALLARMI AMBIENTALI: “NON C’È PIÙ TEMPO”

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Giaveno, l’incontro con Luca Mercalli alle “Frisole” moderato dal giornalista Fabio Tanzilli

di NICOLE CASTELLI

GIAVENO – “Non c’è più tempo per continuare ad ignorare il lamento della Natura”. L’appello dell’esperto climatologo Luca Mercalli, motivato dall’angoscia “perché l’incalzare di enormi e inediti problemi ambientali procede nell’indifferenza e nell’inazione“, invita all’azione politica, a fare sentire la propria voce a difesa e salvaguardia dell’ambiente.

Sabato 2 febbraio Mercalli ha presentato il suo ultimo libro “Non c’è più tempo” all’azienda agricola “Le Frisole”: l’incontro è stato moderato da Fabio Tanzilli, direttore di ValsusaOggi e cronista del Corriere della Sera. Le domande da parte del pubblico sono state numerose, dimostrandosi molto sensibile sull’argomento.

Spiega Mercalli: “Il primo strumento per creare resilienza individuale e collettiva è la consapevolezza, se non sai non agisci. Siamo continuamente attraversati da messaggi pubblicitari che invocano il consumo sfrenato, mostrando una società idilliaca e senza limiti, e che, inutile dirlo, non rispecchia la realtà dei fatti. Le nostre azioni hanno conseguenze, perciò dobbiamo assumercene la responsabilità. Non si può pensare alla Terra come una cornucopia inesauribile di ricchezza, di cui si possa usufruire senza alcun freno e con ingenua noncuranza. La fede cieca nell’evoluzione tecnologica non è altro che un azzardo, una irrazionale giustificazione dell’andare avanti allo stesso modo, perché in qualche modo gli scienziati troveranno la soluzione. La società ipertecnologica è fragile e vulnerabile, e delegare tutto il nostro benessere alle macchine può essere rischioso: manca la corrente, e sei fottuto. In queste pagine, dense di dati scientifici allarmanti, utili consigli di ecologia casalinga e di citazioni letterarie che rimandano a un passato naturale che ci appare remoto, sia perché molto diverso dall’attuale presente, sia perché, immersi nel nostro solipsismo, siamo divenuti insensibili al mondo reale, l’esortazione ad attivarsi è chiara: aprite gli occhi e le orecchie, ragazzi, non ignorate “l’evidenza scientifica del cambiamento climatico antropogenico” che si è andata consolidando anno dopo anno, e soprattutto aprite il vostro cuore: non siate insensibili nei confronti della Natura, ma lottate per il vostro futuro. Finché l’interesse principale del nostro paese sarà economico, nulla di significativamente rilevante potrà essere fatto. È necessario un cambiamento di paradigma, perché “Agire individualmente è il primo passo, ma se vogliamo cambiare il mondo dovremo spingere la politica a mettere non la crescita economica bensì l’ambiente al primo posto”.

“Si aprirebbero cosí nuovi scenari per un futuro più virtuoso: Promuoverei un grande sforzo di sintesi tra scienze dure e scienze umane, con un nuovo ruolo della filosofia, chiamata a rielaborare una direzione di marcia per l’umanità: cosa vogliamo? Quali sono gli indici di felicità reali e quelli imposti dalla pubblicità? Si può avere una buona vita sprecando meno risorse e salvaguardando l’ambiente che ci sostiene? [….] la volontà di attuare la cura è culturale: attiene alla psicologia sociale, alla sociologia, all’informazione, che devono formare una consapevolezza collettiva su una delle maggiori sfide che la nostra specie si trovi a fronteggiare, e poi alla politica, che deve agire”.

Leggere, come nel caso di questo libro, è anche azione concreta: queste pagine sono concrete, sia per il loro contenuto scientifico, sia per l’azione pratica (virtuosa) che mettono in luce come fortemente auspicabile. Non resta che attivarsi, allora. E qualcosa comincia a muoversi: gli scioperi per il clima che si stanno mettendo in atto da qualche mese, anche in Italia, sull’esempio della sedicenne svedese Greta Thunberg, raccogliendo un sempre maggiore numero di persone, soprattutto giovani, lasciano presagire un cambiamento importante, in positivo, della direzione degli interessi della popolazione.

La questione ambientale è un tema che desta molto interesse anche sui social: qui sotto trovate alcuni degli hashtag principali.

 

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