GIAVENO, PRESENTATO IL PROGETTO SUL TURISMO: “NUOVI REDDITI CON L’AFFITTO DELLE SECONDE CASE”

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dall’UFFICIO STAMPA COMUNE DI GIAVENO

GIAVENO – È stato presentato mercoledì 15 novembre in un incontro pubblico, al quale erano presenti amministratori comunali, rappresentanti di associazioni, professionisti del turismo, organismi del territorio e cittadini, il progetto “Ospito”: iniziativa di sviluppo delle presenze turistiche della Val Sangone, a cura dell’associazione Val Sangone Turismo che gestisce l’ufficio turistico comunale.

All’incontro è intervenuto il sindaco Carlo Giacone, presente con assessori e consiglieri, e il vice presidente dell’Uncem, Marco Bussone.

“Il nostro territorio è ricco di seconde case, alcune delle quali non utilizzate. Vi sono alloggi che non vengono sfruttati perché è una “scocciatura” occuparsene, soprattutto ora che il mondo dell’affitto temporaneo è cambiato. Se in passato infatti, e in alcuni casi vale ancora, la nostra valle era meta prediletta dei torinesi per tutta la stagione estiva, ora dobbiamo guardare a nuove forme di turismo mordi e fuggi, in cui le persone si spostano per brevi periodi, sia per visitare luoghi d’arte che per stare immersi nella natura – ha detto il sindaco Giacone – è quindi difficile occuparsi di affittare le case o le singole stanza in questo modo, pensando alla loro pulizia, alla consegna e ritiro delle chiavi, alla forma di pagamento, al controllo dello stato dell’abitazione. Come conciliare le due cose? Facendo incontrare la domanda e l’offerta grazie a un soggetto mediatore-facilitatore che può seguire tutta la parte burocratica, di pulizia, di controllo per conto del locatore: e questo è Ospito. In questo modo, si può creare una piccola economia alternativa: basti pensare che l’anno scorso, chi tramite la piattaforma Airbnb ha affittato in media per 20 notti casa sua, ha guadagnato circa 1300 euro”.

“Ma soprattutto – prosegue il primo cittadino – si possono riutilizzare case altrimenti sempre chiuse, facendo rivivere il patrimonio architettonico, magari anche delle borgate; sarebbe molto suggestivo vedere ospitate persone in caratteristiche baite delle nostre frazioni, pronte a belle escursioni sui nostri monti, sui sentieri segnalati. Gli arrivi in Piemonte nello scorso anno registrano il 60 % di crescita: la domanda che dobbiamo farci, e a cui l’incontro ha dato una prima risposta, è: siamo in grado di intercettare questi turisti? Possiamo creare nuove forme alternative di ospitalità? Tra l’altro, non vi è nessuna concorrenza o danno nei confronti delle strutture alberghiere, che spesso faticano a soddisfare tutta la domanda, già indirizzando molte persone nei locali bed&breakfast. Il progetto presentato stasera ha la potenzialità di creare un nuovo circolo virtuoso, in cui il soggetto che gestisce l’ufficio turistico ha pensato di creare una nuova opportunità per i giavenesi, e gliene siamo grati. Speriamo che la popolazione possa rispondere in modo positivo a questa sollecitazione, che può consentire di creare piccoli redditi distribuiti fra molte persone e di aumentare il livello di benessere generale della nostra cittadina, portandola alla conoscenza di un numero sempre maggiore di turisti. Un grazie a Stefania Merlo, Gabriele Querelante, a Daniele, Caterina e a tutto lo staff dell’ufficio turistico di Giaveno”.

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