GLI ALPINI DELLA VAL SUSA CONQUISTANO L’AQUILA / FOTO

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di GIULIANA GIAI

Vedere, anche se per pochi minuti, sfilare a L’Aquila gli Alpini della Valsusa con la loro Fanfara è stata, come sempre, un’emozione. I cappelli ornati con le penne nere e marroni, i visi giovani e meno giovani, i “veci” con i volti scavati dalle rughe, ma sempre con il sorriso sulle labbra, con la fierezza di appartenere ad un corpo che rappresenta un vanto e un onore per l’Italia, un corteo multicolore di camicie a quadri, labari e bandiere, l’ormai celebre motto “A brüsa, suta ‘l Süsa!” scandito con voce chiara e forte…tutto questo (e molto altro!) sono gli Alpini della Valle di Susa. Già nel motto si intuisce il ruolo di primissimo piano che i nostri Alpini hanno avuto nella storia: quando la situazione si faceva critica, veniva mandato avanti il battaglione Susa a risolvere il problema.

GUARDA LE FOTO DEGLI ALPINI ALL’ADUNATA DELL’AQUILA

Ed è così che gli Alpini della Valle si sono sempre comportati, in prima fila quando si è trattato di portare soccorso nelle avversità e nelle calamità naturali, ma anche in prima fila, per fortuna, in tempi migliori, nelle adunate di Valle, nelle feste di paese ad accompagnare il santo locale in processione, a rendere ancor più solenni le ricorrenze civili e religiose dei nostri piccoli comuni montani.

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Non vi è paese della Valle che non sia sede di un gruppo alpino e più di una battaglia è stata combattuta sulle nostre montagne, in questa terra aspra di confine, ruvida e forte come solo chi vive qui comprende pienamente. Terra di Alpini, dunque… Alpini formati ai valori di onestà, laboriosità, dedizione alla Patria, solidarietà e impegno generoso per gli altri.

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Sotto il bel cielo azzurro de L’Aquila, con le ferite ancora aperte dal terremoto, la presenza delle donne e degli uomini della sezione Alpini Val Susa testimonia l’impegno a voler ricostruire, malgrado tutto, a non cedere mai, uniti nel sacrificio, nella fedeltà al proprio dovere, nell’amicizia e nell’ottimismo di sperare comunque nella giustizia, in quei valori antichi che dovrebbero essere parte anche della società moderna. Da figlia di alpino non posso che essere fiera di aver “respirato” quei valori e non posso che sperare che siano molti i giovani che vogliano raccogliere quell’eredità e portarla avanti per migliorare il nostro Paese, secondo quei principi di libertà e responsabilità che sono alla base di ogni democrazia.

(Si ringrazia l’Ana Valsusa per le foto, tratte dal loro sito)

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