IL CONISA DELLA VALSUSA GESTIRÀ I SERVIZI SOCIALI A GIAVENO E IN VAL SANGONE

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La riunione di ieri a Giaveno (foto tratte dalla pagina Facebook “Città di Giaveno – Carlo Giacone sindaco”)

di PAOLA TESIO

GIAVENO – I servizi socio-assistenziali nel territorio della Val Sangone saranno gestiti direttamente dal Conisa della Val Susa (il Consorzio Intercomunale Socio-Assistenziale) in cui ovviamente entreranno a far parte anche i Comuni di Giaveno, Coazze, Sangano, Trana, Valgioie e Reano. Ieri a Giaveno si è tenuta una riunione operativa presso la sede dell’Unione dei Comuni Montani Valsangone: «C’è stata una condivisione collettiva da parte degli amministratori, sia della Val Susa, sia della Val Sangone, per predisporre un protocollo d’intesa da inoltrare all’Asl competente – spiega il sindaco di Sangano, Agnese Ugues – contenente tutte le richieste degli interventi  necessari a migliorare i servizi sanitari, che hanno un riflesso anche sulla socio-assistenza. Sono state analizzate tutte le carenze dei tre presidi sanitari di Susa, Avigliana e Giaveno».

All’incontro erano presenti vari amministratori locali, tra cui Carlo Giacone (presidente dell’Unione Montana Val Sangone e sindaco Giaveno), Sandro Plano (presidente dell’Unione Montana Val Susa e sindaco di Susa), Maurizio Beria (presidente dell’Unione Montana dei Comuni Olimpici Via Lattea) e Paolo De Marchis (presidente del Conisa e sindaco di Oulx). C’erano ovviamente i vari sindaci della Val Sangone, oltre agli amministratori di Avigliana.

I prossimi passi amministrativi li spiega la Ugues: «Per la Val Sangone ci sarà un gruppo di lavoro a cui parteciperà il vice sindaco di Giaveno Enza Calvo e il nostro vice Patrizia Condipodero (entrambe con delega alle politiche socio-assitenziali n.d.r) che si occuperanno di predisporre per iscritto il documento da inviare alla Regione e quindi sia all’assessore alla sanità Antonio Saitta che all’assessore alle politiche sociali Augusto Ferrari. Invece un argomento che per la maggior parte di noi della Val Sangone non era stato né  chiarito né detto, è che tutti i rappresentanti dei sei comuni della Val Sangone devono al più presto,  entro il primo consiglio utile di settembre, togliere la delega della socio-assistenza all’Unione dei Comuni ed assegnarla al Conisa. Noi pensavamo che questo passaggio dovesse essere espletato direttamente  dall’Unione dei Comuni e invece no;  è qualcosa che ci riguarda direttamente. Questo  rientra in quella mala gestione che abbiamo avuto della socio-assistenza, oppure nelle carenze informative…in ogni caso solo adesso abbiamo capito bene cosa occorra fare e verranno valutate tutte le condizioni».

Su come sarà attuata tale disposizione il sindaco Agnese Ugues conclude: «Tutti i Comuni si sono detti d’accordo. La riunione di ieri, a mio avviso, è stata proficua perché ci ha permesso di capire finalmente come procedere. Ritengo che sia sempre doveroso dire le cose come stanno, senza lasciare margini alle interpretazioni».

Soddisfatto anche Carlo Giacone, presidente dell’Unione Montana Val Sangone, che ha commentato su un lungo post su Facebook l’esito della riunione: Come presidente dell’Unione so che tutti i nostri Comuni sono molto attenti alla salute dei propri concittadini; credo però fermamente che dobbiamo porci in un’ottica di collaborazione fra di noi, valle Susa e val Sangone, per non arrivare di fronte all’Asl e alla Regione divisi e presentarci invece compatti. Negli anni passati i campanilismi politici ci hanno penalizzato; dobbiamo arrivare a far fronte comune per ottenere il meglio per i nostri cittadini. Questo significa che magari non avremo tutto proprio tutto proprio sotto casa, ma dobbiamo pretendere che i servizi siano efficienti e ben distribuiti tenendo conto delle peculiarità del nostro territorio montano e delle tante borgate che contraddistinguono i nostri comuni e delle difficoltà di trasporti, specie per gli anziani. Dal punto di vista della socioassistenza, con non poche difficoltà stiamo avviando un percorso di sinergia con il Conisa, che dovrebbe entrare a pieno regime a gennaio 2019. Lo scopo è quello di mantenere alto il livello dei servizi offerti alla popolazione più fragile e più bisognosa, e al contempo di razionalizzare la spesa e rendere il tutto più efficiente ed efficace”.

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