IL FUTURO DELL’OSPEDALE DI SUSA: LE PROPOSTE DEI CANDIDATI A SINDACO

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Il confronto tra i candidati sindaco di Susa organizzato domenica 19 da ValsusaOggi

 

SUSA – Per scelta della Regione Piemonte, l’ospedale di Susa ha perso il punto nascite. Cosa intenderete fare per “salvare” l’ospedale da ulteriori riduzioni di servizi sanitari essenziali per Susa e la valle? Quali proposte porterete al tavolo della Regione per rilanciare l’ospedale?

È stato questo un altro quesito posto ai quattro candidati sindaco di Susa domenica 19 maggio, durante il confronto pubblico organizzato da ValsusaOggi.

Giovanni Baccarini spiega che “avevo attaccato Chiamparino e Saitta, che avevano portato via il punto nascite a Susa, ricordando che nei 4 anni precedenti la giunta Cota aveva avuto la volontà di rispondere positivamente alle richieste, mantenendo il punto nascite. Certamente, ora sul punto nascite è dura tornare indietro, ma non impossibile, speriamo di chiedere a breve al governatore Cirio di implementare il personale medico e paramedico. Non abbiamo bisogno di altre trasformazioni, rivogliamo i servizi”.

Continua Piero Genovese: “Il sindaco è la massima autorità sanitaria locale, ha un compito importante per la collaborazione con le Asl; le proposte del Comune devono partire dalla considerazione dei bisogni di salute, dei dati epidemiologici e dell’integrazione con i servizi esistenti. L’ospedale di Susa deve garantire l’accesso alle cure e deve dare le risposte adeguate per tutti i problemi che rientrano in certi livelli di complessità, deve fare da filtro per situazioni più complesse da gestire in centri maggiormente specializzati. Deve essere migliorata la rete di primo soccorso con il potenziamento del pronto soccorso e il mantenimento del servizio 118, superando inoltre gli ostacoli attuali per l’atterraggio del volo notturno per l’elisoccorso”.

Secondo Catia Miraglia: “I programmi e i progetti possono essere tanti, ma quando mi confronto con la realtà, la grande esigenza è il personale. Non c’è personale, i medici non vogliono venire a Susa. Sapete poi che mancano le garze, gli aghi, i presidi? Intanto cerchiamo di mantenere bene ciò che abbiamo, di mantenere almeno due guardie mediche, di avere più professionisti del reparto di degenza. Risaniamo prima le cose fondamentali prima: la verità è che mancano le materie prime per operare al meglio”.

Plano conclude con il suo intervento: “Come sindaci dell’Unione Montana, abbiamo stipulato il Patto per la Salute, grazie al quale sono stati stabiliti alcuni principi base. Ci serve un pronto soccorso efficiente, poi ci deve essere una radiologia; abbiamo chiesto e ottenuto la chirurgia e l’anestesia, funzionali anche al pronto soccorso. Senza contare che stiamo invecchiando, perciò il reparto della medicina è essenziale. Importante anche la dialisi in funzione degli impianti sciistici e l’elisoccorso notturno: su questo il progetto sta andando avanti. L’altro servizio che abbiamo sollecitato è la pediatria: ci dicono che non ci sono pediatri, allora abbiamo chiesto la specializzazione o poter intervenire formando il personale di pronto soccorso. A breve potrà essere attivato anche il servizio oncologico”.

 

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