NASCERÀ L’OSTELLO DEL PELLEGRINO: DALLA REGIONE 600MILA EURO PER CHIUSA SAN MICHELE

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L’edificio che ospiterà l’Ostello del Pellegrino a Chiusa San Michele

CHIUSA SAN MICHELE – La I commissione del Consiglio Regionale ha approvato lunedì 1° ottobre l’elenco di interventi relativi ai beni culturali e alle strutture turistiche che, su proposta della giunta, la Regione Piemonte finanzierà nel biennio 2018-19 attraverso specifici accordi di programma con i Comuni interessati, per un totale di 12 milioni di euro.

L’unico progetto finanziato in Valsusa si trova a Chiusa San Michele: la Regione stanzierà 600mila euro per la nascita dell’Ostello del Pellegrino, in un edificio comunale abbandonato che si trova in centro paese. Il progetto di ristrutturazione dell’immobile era stato presentato dal Comune: “L’edificio si trova in Piazza della Repubblica, ad angolo con via Cantore – spiega il sindaco Fabrizio Borgesa – è di proprietà comunale e la vecchia l’idea era quella di realizzare qui il nuovo municipio. Questa proposta l’abbiamo poi accantonata, puntando invece su un progetto turistico. Abbiamo chiesto alla Città Metropolitana di preparare uno studio di fattibilità per realizzare un ostello, che possa in futuro diventare un posto tappa per la Via Francigena, visto che siamo proprio ai piedi della Sacra di San Michele. Sarà una struttura ricettiva dove si può dormire e mangiare. Nelle intenzioni ci sarebbe anche l’ampliamento con una parte nuova, ma i costi sono elevati, quindi faremo un passo alla volta”.

Ovviamente il co-finanziamento della Regione non basterà per realizzare la ristrutturazione: il Comune dovrà investire fondi propri ed eventualmente individuare altre risorse da vari enti.

“In questo modo sosteniamo la realizzazione di progetti strategici non solo per i singoli Comuni, ma per poter migliorare nel complesso l’offerta culturale e turistica regionale – dichiara Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo – Abbiamo in particolare voluto privilegiare interventi ad un più avanzato stadio di progettazione e di proprietà pubblica in un’ottica complessiva. Questi progetti rappresentano infatti una parte del piano di interventi che, oltre a questa misura, comprendono una serie di fondi regionali dedicati ai comparti culturale e turistico”.

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3 COMMENTI

  1. In effetti se c’è domanda di posti letto, non si capisce perchè non lo si lasci fare ai privati che hanno bisogno di lavorare per pagare le tasse.
    E se non c’è domanda non si capisce perchè lo debba fare un Comune con i soldi pubblici, in perdita.
    Forse sarebbe meglio che l’impresa fosse fatta dagli imprenditori, più che dagli enti pubblici, coi soldi pubblici, che poi mancano per i servizi pubblici di loro competenza.
    Cascina Roland è ancora aperta?

  2. Bene Chiusa male tutti gli altri.
    Se in Valle nessun altro progetto è stato accolto o presentato, per quale motivo l’Unione dei Comuni continua a buttare soldi nel “sogno” turistico sapendo di non disporre e di non voler creare un numero di posti letto che si avvicini al minimo per ambire a questo obiettivo?
    Per quale motivo continuiamo a prenderci in giro confondendo i “turisti” che si fermano e pernottano e con i “visitatori” che mordono e fuggono?

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