LA FOTO-DENUNCIA CHOC DI UNA DONNA VALSUSINA / “ECCO COME MI HA RIDOTTA UN EX COMPAGNO DI SCUOLA”

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di MAURA BRONDOLIN

Questa sono io….prima….e ora, nel mio letto d’ospedale, dopo che lunedì scorso, una bestia, e non credo che sia ancora il termine più appropriato, mi ha ridotto cosi, non uno sconosciuto, un vagabondo, ma un conoscente, inorridisco ora a chiamarlo amico, un vecchio compagno di scuola, ritrovato come altri dopo tanto tempo e trasformatosi in un mostro di violenza inaudita di fronte ad un mio secco rifiuto di un sentimento non condiviso, diventato ormai un ossessione.

Ho tre costole rotte, un’emoraggia cerebrale per fortuna in riassorbimento, una mano inservibile, contusioni ed ecchimosi ovunque, e per finire un tentativo di strangolamento, per fortuna ho perso i sensi e la sua furia si e placata, ma mi ha abbandonata li, senza chiamare un ambulanza, ma pienamente consapevole di cio che aveva fatto.
Non vi sto raccontando questa cosa per dovere di cronaca, ne sono piene le pagine, ogni giorno, ne per farmi compiangere, chiunque mi conosce sa che io non sono cosi, ma perché credo che sia giusto che queste cose si sappiano, e si dicano e si provi a smuovere le coscienze, a rendere consapevoli che questi fatti che a volte sembrano lontani da noi, sono li…ad un passo e non possono lasciare indifferenti.

Non si può accettare di leggere i giornali ed ascoltare i telegiornali e considerare queste azioni come la normalità, perché non c’è  niente di normale in tutto questo… è mostruoso che un essere vivente si arroghi il diritto di disporre della via di un altro essere umano,e orribile che si possa calpestare cosi la dignità di una persona , pensando con la forza, l’intimidazione, la paura, di poter disporre della vita umana, come fosse un oggetto di poco conto, che son serve a cio che si vuole si puo annientare. 

Non si puo pensare che non sia un problema proprio, di cui potersi non occupare, è un problema di tutti, perche spesso queste cose succedono proprio in ambienti domestici o comunque usuali, dove bisognerebbe al contrario sentirsi protetti, al sicuro, da parte di persone conosciute, spesso con legami affettivi, e questo rende il tutto ancora più mostruoso.

E l’inverosimile è che spesso i responsabili poi non vengano puniti neppure con pene adeguate. Io non ho niente contro le forze dell’ordine, di cui ho il massimo rispeto e stima, so che spesso vorrebbero fare, ed hanno invece le mani legate, da uno sciame di burocrazia, di scale gerarchiche e di interpretazione delle leggi che ci sono, ma spesso non vengono applicate nella giusta maniera, che non vengono fatte rispettare, dalla lungaggine dell’iter giuridico per ottenere sentenze nei tribunali, dalle pene irrisorie che di certo non spingono a non reiterare i crimini, dal dare più importanza al rispetto della dignità di un criminale che di chi ne è vittima.

Io dico no a tutto questo, sono provata, ma i lividi passeranno e le fratture si salderanno,ma la ferita dentro di me non passera, e la rabbia che ho dentro mi dara la forza di combattere, d’impegnarmi, perché di tutto questo si parli, si informi, perché si educhi al rispetto, all’amore vero , perché questo non lo è, perché ci si possa difendere e sostenere, e aiutare e tutelare, perché tutti abbiano il coraggio di parlare, di denunciare e di sentirsi al sicuro, perché io sono qui…e posso scrivere, ma tante altre donne..e fanciulli innocenti, no…e molti non hanno la mia forza, hanno bisogno del sostegno delle persone giuste.
Io ho la mia fede, Dio non ha permesso che la mia vita finisse cosi…io devo dare un senso a tutto questo….

Maura Brondolin

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