NESSUNO SI PERMETTA DI ATTACCARE I VIGILI DEL FUOCO DELLA VAL SUSA

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di FABIO TANZILLI

Il “webetismo” (termine coniato da Enrico Mentana) è un problema che colpisce, purtroppo, anche la categoria dei giornalisti. O meglio, di persone che sono iscritte all’ordine. Un tipico esempio l’abbiamo avuto ieri sera, a livello locale.

Non è nostra abitudine replicare o intervenire, rispetto alle infamie e le stupidaggini che scrivono su Facebook i cosiddetti “haters” (i quali soffrono spesso di frustrazione o hanno problemi peggiori), peró quando si supera la soglia, diventa doveroso. 

Soprattutto quando si va ad offendere un gruppo importante, come quello dei vigili del fuoco, e ancora di più i nostri “eroi quotidiani” (perchè di questo si tratta) della Val Susa.

È successo che, ieri sera, ValsusaOggi ha pubblicato la notizia di un incidente in autostrada, nella galleria Cels, dove sono intervenuti anche i vigili del fuoco (oltre a polizia, operatori Sitaf e Croce Rossa).

Poco dopo, un “collega” (in realtà si tratta di un pubblicista, che fa un altro lavoro nella vita) che cura un sito di informazione locale, con meno news, meno lettori, e meno inserzionisti di ValsusaOggi, sfoga pubblicamente – con un post sulla propria pagina Facebook – la  frustrazione per non aver saputo questa notizia.

Ma non partendo dai suoi limiti, magari facendo autocritica, o pensando che se non gli arrivano le informazioni sui fatti di cronaca, forse è per colpa sua o comunque una carenza da migliorare. Proprio perchè il fatto di avere o non avere fonti – attendibili e riservate – fa parte, e soprattutto fa la differenza, in questo delicato mestiere.

Bensì ha attaccato i nostri vigili del fuoco. Avete letto bene. Il cronista (nel tempo libero) locale che ha preso il cosiddetto “buco”, non se la prende con sé stesso, ma se la prende ingiustamente con i vigili del fuoco della Valle. Che evidentemente, avrebbero avuto la colpa di mandarci le foto dell’incidente. Cosa falsa. E infamamdoli.

Inventando addirittura una sparata colossale: “Da stasera ci sarà un vigile del fuoco volontario in meno” scrive minaccioso su Facebook.

Il messaggio subliminale è: Vigili del fuoco, fate attenzione a girare le info a ValsusaOggi, che altrimenti perdete il posto.

Una balla colossale. E preoccupa che certi personaggi abbiano l’aspirazione a voler pubblicare notizie e giocare a
fare i giornalisti, se poi alla base manca la verità delle cose e la deontologia.

Lui non dirige i vigili del fuoco della Val Susa, lavora in un altro settore, eppure lancia lapidario questa profezia. Un vigile del fuoco sarà fatto fuori. E a chi gli chiede lumi su Facebook, risponde: “Foto in servizio senza autorizzazioni”. Altra infamia. Come se i vigili del fuoco della Val Susa, che si spaccano la schiena a mettere in sicurezza un’autostrada durante l’incidente, avessero il tempo di fare i servizi fotografici per noi.

Ma non si vergogna a scrivere certe cose? Non sa, questo personaggio, che i vigili del fuoco sudano sangue e rischiano la vita per salvare vite umane e mettere in sicurezza i nostri paesi? Ma come si permette di mancare così di rispetto ad un corpo importante, agli effettivi e volontari, che donano il loro tempo, sacrificando piaceri e vita privata, per la comunità? Ho la fortuna di conoscere varie persone che svolgono questo mestiere, mettendoci l’anima. Loro come gli Aib e i Vab di Val Susa e Valsangone.

 Per tutti loro non solo ho stima, ma profonda gratitudine per quanto ci donano ogni giorno.

Il problema è che anche stavolta, il cronista invidioso ha toppato di nuovo (la prima volta, clamorosa, è quando ha pubblicato in estate, la notizia inventata dell’autostrada chiusa, per un finto attacco dei No Tav).

Perchè quelle foto di ieri sera, in realtà, non le ha scattate nessun vigile del fuoco, e i volontari non erano in servizio. Ma le abbiamo fatte noi, sono nostre, che eravamo sul posto proprio ieri sera, mentre salivamo in autostrada. Pertanto non c’entra alcun volontario, né alcun vigile del fuoco sarà sospeso. Sono tutte bugie infamanti.

Come si fa a scrivere simili fesserie, a danno proprio di questi gruppi?

Così come altre volte che scriviamo di fatti di cronaca, le nostre fonti – oltre ai collaboratori – sono numerose e riservate (fa parte del segreto professionale), oltre al fatto che spesso siamo noi ad essere sul posto di persona, grazie alla nostra squadra.

È questa la differenza tra un giornale vero, e un bluff.

Pertanto, caro millantatore, fatti furbo. E non ti permettere più di offendere i nostri vigili del fuoco, cosi come la loro serietà.

Il minimo, sarebbe porgere delle scuse. Scrivere un post riconoscendo l’errore, e che in realtà nessun vigile sarà toccato. Ma per farlo, ci vuole troppa intelligenza. E onestá intellettuale.

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2 COMMENTI

  1. I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli. La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità

    Umberto Eco

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