OSPEDALE DI SUSA: INCHIESTA SULLA MORTE DEL VIGILE DEL FUOCO LUCA FALCO

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Luca Falco era panettiere e vigile del fuoco volontario a Sestriere

SESTRIERE – La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta sulla morte di Luca Falco, 48 anni, il panettiere e vigile del fuoco volontario mancato all’ospedale di Susa venerdì 29 giugno. Il tutto a seguito della denuncia presentata dalla sorella della vittima presso la stazione dei carabinieri di Sestriere. Gli atti sono stati subito mandati in procura a Torino e il pubblico ministero ha disposto l’autopsia sul corpo di Luca Falco, per accertare le cause della morte. La famiglia infatti chiede di sapere i reali motivi del decesso e se in ospedale a Susa è stato fatto davvero tutto il possibile per salvarlo.

Luca Falco aveva avuto un incidente autonomo con il quad giovedì 28 giugno. Dopo essersi rialzato è tornato a casa, ma sentendo male alla spalla si è recato con la sua auto al pronto soccorso di Susa. Ai medici dell’ospedale – secondo quanto dichiara l’Asl – Luca Falco non avrebbe detto di essere caduto dopo un incidente sul quad, ma di essere solo scivolato su un gradino.

I medici gli hanno fatto una radiografia alla spalla e gliel’hanno fasciata, rimandandolo a casa e dicendogli di tornare il giorno dopo se avesse avuto ancora male, per fare la visita dall’ortopedico. Luca è tornato a Sestriere, ma nella notte sente ancora forti dolori.

Il mattino dopo, il 29 giugno, torna di nuovo in ospedale a Susa e viene visitato dall’ortopedico. Stavolta spiega ai medici di aver avuto un incidente con il quad: gli viene fatta una Tac, dalla quale emerge che ha un’emorragia interna e viene subito operato. L’intervento sembrerebbe riuscito, Luca viene trasferito successivamente nel reparto di terapia post-intervento, ma purtroppo non è così. Un paio d’ore dopo ha un grave peggioramento e muore. “Siamo davvero dispiaciuti per quanto avvenuto. L’intervento è durato circa tre ore – spiega dall’Asl il direttore sanitario Davide Minniti – sembrava essersi risolto bene, abbiamo fatto tutto il possibile, ma purtroppo non ce l’ha fatta”.

Secondo l’Asl “la causa della morte non è imputabile all’emorragia interna, ma a uno shock cardiogeno successivo, non correlato all’intervento chirurgico”.

La famiglia si è rivolta ai carabinieri e alla procura per sapere la verità: il magistrato ha disposto l’autopsia, in modo che si sappiano per certo le cause del decesso.

Ma come mai a Luca Falco non è stata fatta la Tac già giovedì 28, la prima volta che è andato al pronto soccorso di Susa? “Curiamo tante persone al pronto soccorso di Susa, lui era arrivato autonomamente e non sembrava avere complicazioni” spiega Minniti.

“Se il paziente avesse detto subito ai medici, nella fase di anamnesi, che aveva avuto un incidente sul quad cadendo in un dirupo, avremmo applicato il protocollo previsto in questi casi e fatto tutte le analisi approfondite, compresa la Tac – risponde il direttore dell’Asl – Invece ai medici quel giorno ha detto che era scivolato da un gradino e che aveva solo male a una spalla, pertanto gli hanno fatto una radiografia nella zona del corpo dove diceva di aver male. Il tutto è confermato dalle cartelle cliniche. Il paziente ha riferito dell’incidente con il quad soltanto il giorno dopo, quando è tornato in ospedale il 29 giugno”.

Nonostante l’operazione in ospedale per curare l’emorragia, alcune ore dopo il panettiere di Sestriere è morto. Ora toccherà alla procura di Torino risalire alla verità e capire le cause, come chiede la famiglia di Luca.

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