OSTELLO DI AVIGLIANA, PARLA IL SINDACO: “IL COMUNE CERCHERÀ UN GESTORE DIRETTAMENTE, SENZA FARE IL BANDO”

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di ANGELO FRANCO
AVIGLIANA – Il 6 luglio è scaduto il bando per trovare un gestore per l’ostello comunale di Avigliana in piazza Conte Rosso. La procedura di gara elaborata dal Comune di Avigliana evidentemente non funziona e ha delle pecche. Così come è accaduta la scorsa volta, nessun imprenditore o privato si è fatto avanti nonostante i soldi pubblici investiti per la riapertura: la struttura turistica rimane ancora chiusa. Inevitabili i dubbi e le perplessità da parte dell’opposizione in consiglio comunale e dei cittadini. ValsusaOggi ha intervistato il sindaco Andrea Archinà per capire le intenzioni del governo della città. 
Sindaco, per l’ennesima volta nessuno ha partecipato al vostro bando per riaprire l’ostello comunale. Cosa farete?
Il Comune farà una ricerca e una selezione tra gli operatori disponibili per affidare la struttura direttamente, con una procedura a inviti e senza fare il bando.  Con l’ultima gara, noi ci eravamo posti l’obiettivo di individuare un operatore del settore, anche in forma associativa, che si occupasse in maniera professionale della casa per ferie. Quello che ci interessa è che sia affidata e che funzioni bene.
Secondo lei, come mai nessuno si è presentato nelle due precedenti occasioni?
Non è sempre immediato incrociare le disponibilità con i limiti, seppure ampiamente alleggeriti, di una struttura extra alberghiera come l’ostello. Inoltre non tutti sono disposti a investire 70.000 euro per i lavori.
Ora procederete con gli “inviti” diretti. E se anche in questo caso nessuno accetterà?
Se entro settembre non arriveranno proposte da parte dei privati selezionati, faremo nuovamente un bando di gara cambiandone i contenuti, dando ulteriori vantaggi per i futuri gestori e smussando gli aspetti più critici.
Nell’ultimo bando andato deserto, a quanto ammontavano le spese per il gestore?
Il privato avrebbe dovuto investire 70mila euro per realizzare i lavori a scomputo dell’affitto: non avrebbe pagato la locazione al Comune per i primi cinque anni, ma avrebbe dovuto realizzare il bar e una cucina, installando anche dei mobili.  L’ultimo bando si è differenziato al precedente per l’introduzione del servizio bar, un punto di somministrazione da tenere aperto al pubblico anche nelle ore pomeridiane e serali, ampliando così l’offerta su piazza Conte Rosso.

Si tratta del secondo tentativo andato a vuoto da parte del Comune. Ma l’ultimo bando aveva più vantaggi rispetto al precedente?
Il Comune ha messo sul piatto un investimento di 160.000 euro per i lavori di riqualificazione della casa per ferie: lavori che in parte sono stati realizzati nei mesi scorsi e che in parte verranno ultimati una volta individuato un gestore, per andare anche incontro a quelle che saranno le sue esigenze. Il tutto per alleggerire di molto gli oneri per il gestore. Sono state tolte anche molte attività che nel primo bando erano state richieste. Non avevamo definito e concordato neppure le tariffe da applicare.

 

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