OULX, ACQUA INQUINATA IN CENTRO: “USARLA SOLO PREVIA BOLLITURA”

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OULX – Lunedì 8 luglio è stata emessa un’ordinanza sul consumo dell’acqua di Oulx, in quanto si è verificato un lieve sforamento dei parametri.

“Si è trattata di una misura precauzionale nei confronti della cittadinanza – spiegano dall’amministrazione comunale – l’Acea (società che si occupa della gestione dei servizi nei settori dell’acqua) ha già cominciato a lavorare affinché si rientri, nel più breve tempo possibile, nei parametri”.

Il sindaco Andrea Terzolo ha emesso l’ordinanza a seguito della lettera dell’Asl TO3 protocollata venerdì 5 luglio e pervenuta nella stessa data, con la quale l’azienda sanitaria comunicava che alcuni campioni di acqua destinata al consumo umano “hanno evidenziato indicatori di inquinamento batteriologico”.

I campioni sono stati prelevati il 2 luglio presso la fontana di Piazza Mistral e le analisi sono state effettuate dal laboratorio dell’Arpa.

L’Asl ha quindi chiesto, a titolo cautelativo, l’emissione dell’ordinanza sindacale di divieto di consumo dell’acqua.

Lo stesso giorno, venerdì 5 luglio, l’Acea spa ha comunicato al Comune “di aver attivato le procedure per ristabilire la potabilità dell’acqua”. Al fine di tutelare la sanità e l’igiene pubblica, valutata l’urgenza di adottare provvedimenti cautelativi, il sindaco ha emesso quindi l’ordinanza: chiunque voglia usare il servizio idrico del centro di Oulx, deve “utilizzare l’acqua ai fini alimentari esclusivamente previa bollitura”.

Il tutto fino alla revoca dell’ordinanza di lunedì 8 luglio, “che attesti l’avvenuto ripristino dei requisiti di qualità”.

Il sindaco ha anche ordinato all’Acea Pinerolese, gestore del servizio per conto di Smat, “di procedere all’effettuazione di analisi in regime di autocontrollo, provvedendo a darne comunicazione all’Asl e a questo Comune”.

ECCO L’ORDINANZA DEL COMUNE

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2 COMMENTI

  1. 1° – Dal 2 all’ 8 prima di emettere il comunicato mi sembra troppo.
    2° – sarebbe utile comunicare tempi previsti per il ripristino
    3° – l’Acea avrebbe dovuto comunicare a tutti gli abbonati ( non solo residenti ) l’inconveniente

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