ROSTA, NELLE SCUOLE SI STUDIERÀ STORIA DELL’ARTE DEL TERRITORIO E DELLA VALSUSA

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di FABRIZIO PASQUINO

ROSTA – Gli studenti di Rosta saranno tra i primi a studiare nel programma scolastico storia dell’arte del territorio rostese e della Valle di Susa e di storia del costume in Piemonte nei secoli XIII, XIV, XV. Un progetto pervenuto sia in Comune sia alla direzione didattica in questo mese, grazie alla della docente di storia dell’arte Patrizia Gilli che ha presentato una proposta didattica artistico-culturale a titolo di volontariato, rivolta agli alunni della scuola secondaria di primo grado Levi Montalcini. Il progetto è stato già proposto e accolto dalla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Buttigliera Alta–Rosta che ha acconsentito alla sua realizzazione nelle ore scolastiche. Nell’ambito del progetto saranno organizzati, a favore dei ragazzi, già da quest’anno e nel prossimo anno scolastico, laboratori manuali basati su temi attinenti lo studio delle testimonianze artistiche presenti sul territorio e la relativa storia del costume attraverso i secoli. In particolare, i laboratori saranno di tipo manuale volti nei settori artigianali (dalla ceramica al legno, dal tessuto al vetro). Il progetto ha come obiettivo quello di diffondere e promuovere la storia dell’arte e della cultura figurativa piemontese tra il XIV ed il XV secolo periodo in cui si è manifestato un clima di grande fervore artistico e culturale. Il Comune di Rosta condividendo gli obiettivi del progetto intende sostenerlo con l’acquisto del materiale per la realizzazione dei laboratori manuali finanziandoli con 200 euro.

“Gli obiettivi di questo percorso intendono valorizzare le varie forme narrative presenti nelle arti – spiega la docente Patrizia Gilli – individuare il loro ruolo specifico, la loro funzione sociale e culturale e la loro importanza nella comunicazione. Per raggiungere tale obiettivo ho pensato di avvalermi delle conoscenze artistiche acquisite sul territorio e trasmettere ai ragazzi l’interesse per le opere d’arte a loro più familiari: dalla precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, alla via Francigena fino alla cappella della Madonna dei Boschi a Buttigliera Alta“.

 

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