SANDRO PLANO DIFENDE BRINO SUL CASO KYENGE: “É UNA BRAVA PERSONA, SE CI SCANDALIZZIAMO DI LUI, COSA DOBBIAMO DIRE DEGLI ALTRI?”

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di FABIO TANZILLI

Tra i difensori di Renato Brino c’é anche uno degli amministratori No Tav di spicco, il presidente della Comunità Montana Val Susa e Val Sangone, Sandro Plano (Pd). Tra i più papabili a candidato sindaco per Susa nel 2014, città che ha già amministrato per 10 anni, Plano esprime la sua pubblica difesa al consigliere comunale di Bardonecchia, suo collega in Sitaf, dopo le offese al ministro Kyenge e la ventilata ipotesi di dimissioni da capogruppo della maggioranza del sindaco Borgis.

“Ritengo che il post di Renato Brino sia stato un errore molto grave – dice Plano – é un mio collega da molti anni, lo conosco bene e per questo permettetetemi qualche riga per ridimensionare questa immagine da razzista da sbattere sui giornali. Ha idee politiche completamente diverse dalle mie, litighiamo su tutto, dal Tav al calcio, ma è una brava persona e credo nella sua ammissione di colpa e alle scuse rivolte al ministro. D’altra parte se ci scandalizziamo per un post (ritirato) su Facebook di un semplice consigliere di un Comune di montagna, cosa dovremmo dire dei ministri che volevano ricacciare in mare i clandestini o prenderli a cannonate senza che nessuno si sentisse in obbligo di allontanarli dal Parlamento italiano o da quello europeo?”

A proposito dell’emergenza immigrati, Plano aggiunge: “Purtroppo il problema dell’immigrazione è drammatico, e non può essere affrontato e risolto sotto le pressioni emotive. La concorrenza degli extracomunitari nell’assegnazione delle case popolari, dei posti di lavoro sottopagati o dei cantieri di lavoro riguarda principalmente le fasce deboli della nostra popolazione che, con qualche fondata ragione, reclamano una sorta di jus soli in questa lotta tra poveri”.

Quindi, per Plano “Renato Brino ha scritto una sciocchezza, e ha rappresentato (malissimo) le pulsioni e le paure di molti italiani. Gli ho sempre rinfacciato di essere un trombone, ma nonostante questo è un amico”.

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1 COMMENTO

  1. Non sono d’accordo con il futuro sindaco di Susa, che come attenuante al caso Brino utilizza l’impunità della “Casta”.
    In uno stato di diritto chi sbaglia paga.
    Almeno nelle amministrazioni comunali cerchiamo di non diffondere questo malcostume.
    Un cittadino.

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