TASSA DI SOGGIORNO, PARLA UN ALBERGATORE: “I COMUNI OLIMPICI COME SPENDONO QUEI SOLDI? NON LO SAPPIAMO”

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ALTA VAL SUSA – “Non siamo dei ladri! In questi giorni ci hanno dipinto come se fossimo tutti dei furfanti, ma non è così”. Un albergatore dell’alta Val Susa ha chiesto a ValsusaOggi di condividere alcune sue riflessioni a seguito dell’inchiesta della Finanza sull’evasione della tassa di soggiorno. “Sicuramente chi non ha pagato la tassa di soggiorno ha sbagliato e giustamente ne pagherà le conseguenze – precisa subito l’albergatore, che ha chiesto di mantenere l’anonimato – non so se tutte le persone denunciate abbiano scelto a priori di non versare ai Comuni i soldi della tassa incassata dai clienti, cosa davvero sbagliata, o se al contrario alcuni hanno preferito non far pagare proprio l’imposta per garantire un minimo di “risparmio” alle famiglie che venivano in villeggiatura. Però io e altri colleghi albergatori abbiamo alcune perplessità su questa imposta e su come viene gestita dai Comuni Olimpici”.

In che senso? “Ho l’attività in uno dei paesi che fanno parte dell’Unione Montana Via Lattea – risponde l’albergatore – ma io come i miei colleghi non sappiamo come vengono spesi quei soldi incassati. A chi vengono erogati, quali spese coprono e in quale percentuale rispetto al totale incassato. Sarebbe giusto e corretto che i Comuni comunicassero in modo trasparente a chi vengono dati i fondi della tassa di soggiorno delle Montagne Olimpiche, visto che non sono spiccioli. Sul regolamento viene spiegato genericamente che i soldi dell’imposta sono destinati a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive e dei servizi pubblici, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali. Ma nel concreto, applicato nei nostri paesi, che cosa significa? Pagano l’innevamento artificiale alla Sestrieres spa? Vengono erogati alle associazioni locali? Servono per mettere i fiori in estate o come contributo alle manifestazioni turistiche? Non ci viene detto nulla”.

Per fare un esempio, l’albergatore cita quanto viene fatto dal Comune di Bardonecchia: “Ogni anno a Bardonecchia approvano una determina assegnando, in trasparenza,  la maggior parte dei soldi al Consorzio Turistico, una parte alla Pro Loco per organizzare gli eventi, e una minima parte se la tiene il Comune per i vari investimenti. Il tutto è stato deliberato a suo tempo dal consiglio comunale, suddividendo l’importo a percentuali fisse e con precisione. A Cesana, Sestriere, Sauze d’Oulx, ecc. non sappiamo invece come vengono destinati i soldi e a chi. Forse se ne parla in qualche consiglio comunale sporadicamente, ma serverebbe maggior informazione da parte dei Comuni”.

L’albergatore chiede quindi ai vari sindaci “di coinvolgere maggiormente gli albergatori, informandoci su come vengono annualmente distribuiti i soldi incassati grazie agli hotel. Magari organizzando delle riunioni pubbliche o inviando la comunicazione annualmente. Ci farebbe capire che tutto lo sforzo che viene fatto nell’incassare l’imposta serve a qualcosa. Sarebbe un buon metodo per condividere le scelte effettuate dai Comuni, ascoltare le nostre proposte  e sicuramente sarebbe da stimolo per combattere l’evasione”.

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9 COMMENTI

    • Per come sarà gestito l’evento (confesso ho la boccia di vetro quindi lo so) le Olimpiadi vadano possibilmente fuori dall’Italia (il Tirolo si è già espresso decisamente contro però). Se poi chiedere una rendicontazione, non dimentichi “lucky” che siamo in Italia, denota mentalità “montagnina” allora sono veramente felice di appartenere alla categoria.

  1. Ora NO c’è la par condicio… non si può parlare di questi fatti… poi finite le elezioni, dimentichiamoci uh passato…. e lasciamo che i soldi restino nelle tasche degli albergatori, poverini, ne hanno così bisogno, per vivere sono costretti ad ospitare i profughi altrimenti non ce a fanno ad andare avanti. in effetti nelle “valli olimpiche” gli alberghi vivono con i sussidi dello stato, mica perche i è compito di un albergatore attirare clienti a se…
    o c’è un evento dove puoi mangiare , altrimenti rimangono solo le fatture in nero, le tasse di soggiorno non pagate, e questi benedetti migranti… che ne venissero a barconi

    • Non entro nel merito se la tassa di soggiorno sia giusta o meno, mi soffermo al dato di fatto che una trentina di albergatori non hanno versato ai comuni quanto non era dell’albergatore, ora si vuole giustificare questo reato mettendo in dubbio se i comuni spendo bene e come questi soldi? Oltretutto senza dare conto agli albergatori? L’albergatore dell’articolo non ha capito che non possono trattenersi soldi dello Stato, e altro aspetto a giustificare il tutto, se poi desiderano far risparmiare il turista e non risquotere , non giustifica nulla, la tassa va riscossa in questi casi devono metterla di tasca loro.100 clienti in albergo?=100 tasse di soggiorno da versare ai comuni, all’erario dello Stato, non versarla E’ RUBARE .Bene ha fatto la G.di F. a mandare il tutto alla Procura della Repubblica, piantiamola di giustificare i disonesti, i furbi dall’evasione fiscale facile.

  2. Ma questa tassa è stata pagata dai turisti o no? Se si secondo me gli albergatori sono passibili di denuncia da parte dei turisti stessi in quanto la tassa è dovuta allo stato e l’albergatore fa solo da tramite. O mi sbaglio?

  3. Basta tasse ! Albergatore : Chiudi e vaffaccuculo a tutti ! Altrimenti paga o vai in galera . I soldi non sono tuoi.

  4. Gent.mo albergatore.
    Per legittimare la tassa Lei richiede di conoscere in dettaglio come viene spesa, rivendicando di poter di intervenire su proponendo alternative e di poter incidere su scelte condivise.
    La pretesa non è di poco conto, e sarei d’accordo con Lei se non fossero trascorsi venticinque anni da quando ho cominciato una tenace resistenza per impedire che le mie imposte (e sono state un bel mucchio) non fossero spese per realizzare quello sciagurato progetto chiamato Tav.
    Le posso garantire che in quanto ad ascolto e condivisione non mi si sarebbe potuto riservare nulla di peggio.
    Nonostante questo non mi è mai venuto in mente di rivendicare l’illegittimità del prelievo fiscale, limitandomi a lamentarne la ben più banale esosità e la spesso scellerata gestione.

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