TAV E ARSENICO NELLE ROCCE: ECCO DOVE È STATO PORTATO LO SMARINO

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LTF Lyon Turin Ferroviaire ha rilevato la presenza di piccole quantità di arsenico naturale, non nocivo, in una sezione del tunnel geognostico che si sta scavando a Chiomonte.

“Non ci sono pericoli per la salute e per l’ambiente e i lavori in cantiere non hanno subito alcun rallentamento” afferma Ltf. Le tracce dell’elemento chimico sono state individuate grazie agli strumenti di monitoraggio costante attivati e alla realizzazione di ricognizioni progressive durante l’avanzamento, in collegamento con l’ARPA che è stata coinvolta come prevede il protocollo.

“La caratterizzazione chimica che è stata conseguentemente condotta ha fatto registrare quantità di arsenico definite “naturali” (20 ppm=20 grammi a tonnellata), tali da poter essere riutilizzate, come di consueto, per esempio per il fondo del manto stradale” aggiunge Ltf.

Il riutilizzo in cantiere non è stato possibile per la classificazione di area verde del cantiere, che prevede parametri molto restrittivi per lo smarino; la tabella di riferimento per classificare i materiali di risulta (d. Lgs 152/2006 – tabella 1, allegato 5, quarta parte) prevede in questi casi lo smaltimento presso siti specializzati, prima della trasformazione in prodotto edile.

Dove è finito lo smarino contente l’arsenico? “Per la gestione dello smarino, è stato adottato un apposito iter: il materiale di risulta dello scavo è stato analizzato, stoccato e trasportato in un sito di deposito autorizzato ad Alice Castello (VC) e Milano – risponde Ltf – le operazioni sono state condotte con il coordinamento dell’ARPA, con il coinvolgimento di personale specializzato e imprese autorizzate al tipo di intervento”.

E riguardo l’impiego della società Spurgo Service? “Come per tutte le aziende coinvolte a diverso titolo – replica Ltf – sono state ammesse in cantiere in quanto in possesso del necessario certificato antimafia”.

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