TAV, IL TUNNEL DELLA MADDALENA RAGGIUNGE IL PRIMO CHILOMETRO: ECCO IL VIDEO

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
di LAURA BROGIATO
Il tunnel geognostico per la Torino-Lione a La Maddalena di Chiomonte ha raggiunto ieri pomeriggio 1 kilometro di profondità, il primo degli oltre 7,5 km previsti nel massiccio dell’Ambin.
LTF Lyon Turin Ferroviaire, responsabile degli studi e delle opere preliminari della sezione transfrontaliera della Nuova Linea Torino Lione, coordina lo scavo dal novembre 2012. I primi 200 metri sono stati scavati con metodo tradizionale, mentre dal novembre 2013 si procede con la Tunnel Boring Machine (TBM), la cosiddetta “talpa GEA”. L’avanzamento dello scavo si è ormai attestato su circa 10 metri al giorno e l’ultimazione dei lavori è prevista per fine 2015. I lavori procedono in modo spedito, grazie alla condivisione dell’obiettivo da parte di imprese, territorio e istituzioni.
Nel cantiere della Maddalena sono in atto monitoraggi continui della qualità dell’ambiente, grazie alla collaborazione tra LTF, ARPA, Ministero dell’Ambiente e Osservatorio per la Torino-Lione. Un sistema molto ricco e complesso, con 66 stazioni di rilevazione, di cui 26 in cantiere, e controlli a campione genera bollettini periodici sulle diverse matrici monitorate (terra e rocce da scavo, rumore, acque superficiali e sotterranee, radiazioni, amianto, pm 10 e polveri sottili) e offre strumenti per gestire qualunque situazione si presenti. Al momento non ci sono verificate criticità ambientali.
Il cantiere di 7 ettari, aperto nell’estate del 2011 per le opere preparatorie, ha impiegato mediamente 140 lavoratori (il 40% della Valle). In totale sono 391 le imprese a diverso titolo coinvolte (il 45% della provincia di Torino ) di cui 53 della Valle di Susa.
Per le imprese al lavoro con LTF, sono state richieste e ottenute le certificazioni antimafia; 4 aziende sono state escluse perché non in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa italiana; di queste, 1 ha attivato procedura di ricorso. Il Protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata, firmato a Torino a settembre 2012, ha infatti fortemente ristretto i requisiti per la partecipazione a lavori e forniture di servizi a LTF: il documento introduce, tra le prescrizioni principali, l’obbligatorietà della “Informazione antimafia” per tutti i soggetti aggiudicatori, pena la revoca degli affidamenti.
“Il forte impegno di LTF sulla trasparenza e l’adozione di procedure molto restrittive per gli appalti ci legano fortemente alle istituzioni e agli organi di controllo cui siamo sottoposti – commenta Maurizio Bufalini, Direttore Generale di LTF -. Il traguardo ci consente di fare i primi bilanci di numeri e di risultati e anche di rinnovare un invito alle istituzioni per lo studio di strumenti e soluzioni sempre più incisivi contro la criminalità organizzata. Nel nostro cantiere – aggiunge – abbiamo sperimentato leggi e norme diverse e restrizioni crescenti: con la firma del protocollo di legalità, fortemente voluto da LTF superando tutte le difficoltà legate alla binazionalità della società, e l’adozione del certificato antimafia rilasciato dagli organi di pubblica sicurezza, abbiamo infatti ammesso in cantiere solo imprese che per gli organi competenti sono risultate in regola. È un’esperienza che segna un prima e un dopo nel modo di affrontare le forniture; siamo soddisfatti del lavoro fatto, ma vista l’importanza dell’opera ed il nostro impegno in questo settore vogliamo fare ancora di più per garantire la legalità all’interno dei nostri cantieri perché qualche mela marcia può sempre cercare di intrufolarsi sotto mentite spoglie o in ruoli marginali”.
Il cantiere è inoltre soggetto ai controlli del Gruppo Interforze Tratta Alta Velocità (GITAV), la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e la Questura di Torino. Ci sono inoltre le Corti dei conti italiana, francese ed europea che verificano le spese sul progetto della NLTL; inoltre l’Autorità di Vigilanza dei contratti pubblici controlla la regolarità dei contratti e la struttura tecnica di missione del Ministero delle Infrastrutture interviene in qualità di controllore delle opere inserite in legge obiettivo.
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

1 COMMENTO

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.