VALSUSA, 64 PROFUGHI IN 17 COMUNI: I SINDACI FIRMANO L’ACCORDO PER L’ALTA VALLE, BUSSOLENO E VENAUS

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OULX – Saranno 64 i profughi che saranno ospitati da altri 17 Comuni della Valle di Susa, nell’ambito del progetto di micro-accoglienza diffusa. L’accordo con il prefetto è stato ufficializzato giovedì mattina in municipio a Oulx, alla presenza dei sindaci di Bardonecchia, Bruzolo, Bussoleno, Cesana Torinese, Chiomonte, Claviere, Exilles, Giaglione, Gravere, Meana di Susa, Oulx, Pragelato, Salbertrand, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx, Sestriere e Venaus.

 Il progetto sarà coordinato dal Conisa, il consorzio socio-assistenziale valsusino (presieduto dal sindaco di Oulx, De Marchis) che dovrà fare un bando per individuare la cooperativa che gestirà l’accoglienza negli alloggi messi a disposizione dai privati.

I costi dell’accoglienza sono totalmente in carico al ministero dell’Interno tramite la Prefettura di Torino, mentre i costi dei servizi sanitari sono coperti dal sistema sanitario regionale e nazionale. L’accordo vale per tutto l’anno, fino al 31 dicembre 2017.

I Comuni si impegneranno a reperire unità abitative presso strutture pubbliche, abitazioni private, strutture di enti ed associazioni del privato sociale necessarie alla copertura dei 64 posti per i rifugiati.

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7 COMMENTI

    • La convenzione con la PREFETTURA ha impedito che “predoni affaristi” partecipassero in AUTONOMIA ai bandi ed importassero senza chiedere a nessuno a loro volontà gruppi di 50-60 persone incidendo sul tessuto sociale della valle . 3 casi a Oulx Bardonecchie Sestriere sono state stoppate richieste per 60 – 70 persone a località. In questa maniera se ne hanno al max 6 per comune. Alle prossime elezioni fate quel che vi pare, ma la momento TAPPATEVI LA BOCCA

  1. Vedremo quanti ne arriveranno veramente di questi finti (FINTI!) profughi. Da quanto mi risulta, ormai la tendenza è mandarne un pochino per volta, quindi nessuno ci assicura che nel tempo non ne arrivino sessanta ed oltre. Vedremo come staremo messi tra un annetto, io dico che staremo messi male e che ne avremo trai piedi un bel po’.

    Il fatto è che ci sono Comuni italiani con amministratori con le ‘palle’, e non con narratori di palle, che a questa invasione si oppongono con successo, ed altri che vanno a contrattare cappello in mano per poi dire che lo hanno fatto per il bene collettivo.

    Ce ne ricorderemo sì, alle prossime elezioni. Sempre che qualcuno non ci abbia ”democraticamente” tappato prima la bocca, s’intende.

    • Per realizzare una democrazia compiuta occorre avere il coraggio di rimettere in discussione il diritto di voto. Non posso guidare un aeroplano appellandomi al principio di uguaglianza: devo prima superare un esame di volo. Perché quindi il voto, attività non meno affascinante e pericolosa, dovrebbe essere sottratta a un esame preventivo di educazione civica e di conoscenza minima della Costituzione?

  2. E quindi, finalmente, l’ ”esimio” giulio ci rivela come la propria concezione di democrazia coincida con l’idea che del diritto di suffragio siano degni solo quelli che la pensano come lui.

    Siamo, in sintesi, arrivati alla rivendicazione di una sorta di ‘razzismo spirituale’, secondo cui noi dissenzienti non saremmo meritevoli.
    Sembra di vederli quelli come giulio – mutandoni e camicia bruna a far le pose allo specchio – in attesa del momento propizio per ”tapparci (fisicamente, immagino) la bocca”.

    Tranquillo, giulio, di fatto è già successo: in questa guerra senza vincitori, in questa repubblichetta delle banane, hanno già vinto quelli come te.

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