BULLISMO A CONDOVE: MINACCIATE RAGAZZINE

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di NORMA RAIMONDO

CONDOVE – “Venite a prendere me tirandomi la maglia, se avete coraggio”. È l’’amaro sfogo sui social del papà di una ragazzina delle scuole medie di Condove dopo quanto accaduto a sua figlia nel pomeriggio di domenica. “Mia figlia – racconta l’uomo – si aggirava nei pressi della palestra Leccese con un gruppo di amichette, quando hanno scorto un gruppo di ragazzi decisamente più grandi, sicuramente maggiorenni in quanto erano giunti a bordo di una macchina, che stavano trafficando con una borsa della spesa nel cunicolo che si trova dinnanzi alla palestra. Le ragazze si sono avvicinate per verificare cosa stessero facendo, ma il gruppetto le ha rincorse minacciandole. Mia figlia, che è decisamente più robusta delle amiche ed ha pertanto un passo rallentato, non è riuscita a scappare ed è rimasta indietro. Uno di quei bulli l’ha strattonata per il cappuccio della felpa, invitandola a non ficcare il naso negli affari non suoi”. Visibilmente scossa, la ragazzina è tornata a casa raccontando tutto alla mamma, chiedendole di non dire nulla al padre in quanto temeva una reazione spropositata.

“Io l’ho saputo solo dopo – precisa il papà – e forse è stato meglio così. Dopo il mio sfogo sui social mi è stato detto di rivolgermi ai carabinieri, ma non ho gli elementi in mano per poter sporgere una denuncia verso qualcuno che non sia contro ignoti. Invito pertanto tutti i genitori a prestare attenzione ai movimenti dei loro figli, segnalando qualsiasi situazione di pericolo, perché non è possibile che un gruppo di dodicenni non sia libero di passeggiare per il paese in cui vive con tranquillità la domenica pomeriggio”.

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8 COMMENTI

  1. spiace per l’accaduta, ma effettivamente……forse la gente dovrebbe evitare di andare a “cacciarsi nei guai”.

    “Le ragazze si sono avvicinate per verificare cosa stessero facendo”; invece di fare Rambo era forse meglio avvisare le forze dell’ordine

  2. Non capisco cosa centra questo fatto con il bullismo, erano dei ragazzi che avevano combinato qualche marachella, e non avevano disturbato le ragazzine, se queste si fossero fatti gli affari loro, nessuno le avrebbe disturbate, almeno credo così dal racconto che avete fatto.

  3. Non si tratta di omertà, semplicemente lasciamo fare le cose a chi è titolato a farle, una telefonata al 112 con una breve descrizione dei soggetti ed il numero di targa della macchina con la quale sono arrivati. Evitiamo di fare i giustizieri, specialmente se non siamo in grado di affrontare le conseguenze. Bisogna denunciare e mettere le forze dell’ordine in condizione di poter svolgere il proprio lavoro al meglio.

  4. Comunque resta il fatto, e ve lo dico da genitore, che i ragazzi di oggi mi fanno molta paura. Sono iperstimolati, nulla li sorprende più, e sono soprattutto altezzosi e strafottenti. Certe volte si rischia di diventare troppo duri, ma anche l’essere troppo molli non porta da nessuna parte. Se da bambino/ragazzo facevo qualcosa di sbagliato, e mi veniva fatto notare, mi scusavo ma soprattutto restavo dispiaciuto e mortificato. Oggi se fai notare qualcosa di scorretto, vieni ancora deriso e schernito come se fossi un bigotto di fine ‘800. Sono perplesso e spaventato da questa nuova generazione.

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