EXILLES: LA FINTA DIRETTRICE DI BANCA, IL PARROCO E LA TENTATA TRUFFA: “RESTITUISCI 4500 EURO”

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EXILLES – In cosa consisteva la tentata truffa ai danni del parroco di Exilles don Remigio Borello, culminata con l’arresto di 12 persone che hanno attuato la medesima strategia illecita a danno di vari sacerdoti ed enti religiosi? Del fatto ne abbiamo dato notizia questa mattina, mercoledì 22 maggio.

Grazie alle indagini dei carabinieri sono stati individuati i responsabili, che sono stati arrestati.

Per quanto riguarda la Val Susa, l’episodio risale a inizio marzo 2019 ed era stato prontamente denunciato da don Remigio ai carabinieri della Compagnia di Susa, guidata dal capitano Cozzolino, i quali si erano subito attivati per risalire ai responsabili.

Quel mattino di marzo il parroco di Exilles aveva ricevuto una telefonata da una donna, che si era presentata come direttrice della banca di Susa, ovviamente inventandosi tutto. La donna aveva affermato di essere proprio la direttrice della filiale dove il sacerdote aveva il conto corrente della parrocchia di Exilles.

La truffatrice aveva detto al parroco che il Comune di Exilles aveva versato un contributo a favore della parrocchia (come solitamente accade in tutti i paesi), ma che la somma era sbagliata.

Pertanto, secondo quanto detto al telefono dalla finta direttrice di banca, don Remigio avrebbe dovuto restituire quel denaro in eccedenza (4500 euro).

La donna aveva pure specificato durante la telefonata le strane modalità di “restituzione”: don Remigio avrebbe dovuto restituire la somma in eccedenza recandosi all’ufficio postale di Susa, per poi pagare due distinte ricariche a due carte Postpay, intestate a due truffatori della banda: 2000 euro a una donna e 2500 euro a un uomo.

La signora aveva chiesto don Remigio di fare subito queste operazioni, con la promessa di risentirsi alle 12 della stessa giornata.

Ma don Remigio per fortuna non ci è cascato: dopo aver ricevuto la chiamata dalla truffatrice, sospettando che ci fosse qualcosa di strano, ha telefonato al sindaco di Exilles. Il primo cittadino ha spiegato al sacerdote che in realtà quel fantomatico contributo per la parrocchia non era stato ancora definito, né versato.

Dopo questa ulteriore conferma, il sacerdote si è recato dai carabinieri di Susa per sporgere denuncia. La vicenda ha avuto un lieto fine: i 12 truffatori sono stati arrestati.

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