FOTO / LA SACRA BIRRA AL CINEMA: NELLE SALE IL FILM “GLI UOMINI D’ORO”

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di THOMAS ZANOTTI

SANT’AMBROGIO – Nello scorso mese di novembre erano iniziate le riprese del nuovo film cinematografico “Gli uomini d’oro” girate all’esterno e all’interno della “Sacra Birra” di Sant’Ambrogio di Torino, uno dei locali più importanti e storici della Val di Susa. A distanza di quasi un anno il film sarà proiettato nelle sale da giovedì 7 novembre. Il film è diretto da Vincenzo Alfieri e ha come protagonisti gli attori Edoardo Leo, Fabio De Luigi, Giampaolo Morelli e Gianmarco Tognazzi.

LA TRAMA DEL FILM

Ispirato ad una reale vicenda di cronaca nera, il film si svolge a Torino nel 1995. Luigi Meroni (Giampaolo Morelli), impiegato delle Poste amante del lusso e delle belle donne, è profondamente insoddisfatto della propria vita e attende con ansia il momento in cui potrà usufruire della baby-pensione per realizzare il suo sogno: aprire un chiringuito in Costa Rica e lasciare Torino per sempre.

Condivide i suoi sogni di fuga con il migliore amico Luciano Bodini (Giuseppe Ragone), ex postino quarantenne già baby-pensionato, che vorrebbe solo viaggiare e conoscere il mondo ma è invece costretto a vivere ancora con il padre perché la pensione maturata con venti anni di contributi non gli permette altro. 

Vive di rinunce anche Alvise Zago (Fabio De Luigi), piemontese di poche parole, cardiopatico e collega di Meroni che fa addirittura tre lavori pur di non far mancare nulla alla sua famiglia. Per il Lupo (Edoardo Leo), ex pugile ora proprietario di un pub in società con Zago ed esperto nel “recupero crediti a mani nude” per conto di uno strozzino, conta solo riuscire ogni giorno a dimostrare alla propria compagna di saper gestire gli affari e assicurarle un futuro dignitoso.

Ecco quindi che per i quattro uomini, legati l’uno all’altro da motivi personali, l’idea di Meroni di rapinare il furgone portavalori diventa l’ancora di salvezza, l’occasione di riscatto da una vita senza speranze per il futuro. Ma il crimine non è per tutti, e la voglia di ognuno di loro di intascarsi tutto il bottino trasforma un colpo, che sulla carta dovrebbe essere semplice e pulito, in un rocambolesco, inestricabile noir metropolitano.

 

 

 

 

 

 

 

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9 COMMENTI

    • Già allora avevano girato alla Sacra Birra simulando le ambientazioni de La Frontiera di Susa, che era stata il reale teatro del fatto.

  1. Remake di un una storia vissuta e di un film già fatto con poco di buono e di bello da raccontare.
    Non è facile che in una Valle alpina possano nascere storie memorabili, che abbiamo lo spessore per essere apprezzate anche fuori dai propri confini, ma questa la rispedisco volentieri ai mittenti.

  2. Gent.mo Meronvigio,
    mi pare di non aver espresso giudizi sul film ma sulla vicenda da cui è tratto.
    E ribadisco che sia un pessimo spunto anche per sceneggiatori scarsi di fantasia.

  3. L’espressione “Remake di un una storia vissuta e di un film già fatto con poco di buono e di bello da raccontare” secondo lei in un contesto ,quello dell’articolo, che verteva sul film e suoi luoghi in cui è stato girato come potrebbe essere interpretata?
    Sento uno stridore di unghie che cercano di fare presa sui vetri…
    Mi dia retta,smetta di fare il tuttologo.

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