CRISI A PIAN DEL FRAIS, PARLA IL COMUNE: “FAREMO LA NUOVA SEGGIOVIA E NON RIPETEREMO GLI ERRORI DEL PASSATO”

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di CARLO VIGLIANO (Capogruppo di Maggioranza Chiomonte)

CHIOMONTE – Egregio Direttore, come Capogruppo e per conto della Maggioranza desidero replicare all’intervento della consigliera Lucrezia Bono. Ritengo che il dibattito, anche pubblico, sia utile per informare i cittadini soprattutto se si evitano toni e modalità, frequenti nel dibattito politico, che rischiano di minare la credibilità del Comune nel momento in cui l’impegno di tutti deve essere invece volto ad ottenere i maggiori fondi possibili per il rilancio dello stesso. Avere delle idee diverse e confrontarle serenamente è una ricchezza, non necessariamente un motivo di scontro autolesionistico.
Una prima considerazione: questa amministrazione non millanta né si gloria: semplicemente comunica, in modo trasparente e puntuale le cose che fa.
Lucrezia Bono, nell’ambito del suo apprezzabile impegno pubblico, è stata Consigliera comunale di maggioranza nella tornata precedente (2014/2019) fino alla sua uscita dal gruppo di maggioranza medesimo. Nel maggio del 2015, parlando ancora a nome della maggioranza, aveva presentato, leggendola, una mozione programmatica approvata in CC nella quale, tra gli obiettivi principali da raggiungere, c’era la realizzazione del progetto del cippato che è anche funzionale alla filiera del legno.
Si cambia spesso opinione quando ci si affida a convincimenti non approfonditi e quindi superficiali; stupisce anche la noncuranza e opposizione verso l’adozione di misure rispettose dell’ambiente, universalmente invocate.
Immaginare un futuro in cui si continui a bruciare gasolio e ad inquinare l’atmosfera è miope ed irrealistico: il progetto del cippato consentirà inoltre la ripresa della cura dei boschi, ora quasi completamente abbandonati, proteggendo in questo modo il territorio e puntando ad un turismo ecosostenibile.
Questa amministrazione è impegnata in una serie di progetti volti, oltre che alla riduzione dei consumi energetici, anche al potenziamento della produzione di energia elettrica tramite fonti rinnovabili (idroelettrico e fotovoltaico) che, a regime, consentiranno un forte contenimento dell’emissione di gas climalteranti e vantaggi economici duraturi.
Il fatto di cedere le quote di VDE (insieme al Comune di Susa) in cui il Comune era socio ampiamente minoritario (12,5%) per reinvestire in opere utili per il territorio, senza accendere debiti come in passato, è una scelta, credo oculata, per capitalizzare in modo straordinario un investimento di 10.000 euro realizzando opere importanti per i decenni futuri.
Di seguito alcune riflessioni relative all’abbandono del Frais:
1) La storia della località, dal punto di vista della gestione, non è di successo. Non si può non ricordare che la società «Seggiovie di Chiomonte» è fallita e che i gestori privati che si sono succeduti (geom. Olivero e sig. Bonzi) hanno dovuto “abbandonare il campo” a testimonianza di un modello, basato su impianti vetusti ed obsoleti, che non funziona e che non ha futuro;
2) L’amministrazione non scarica barili, ma non vuole ripetere gli errori del passato. È
impegnata a realizzare, con i tempi che la burocrazia impone, il progetto della nuova seggiovia ed il riposizionamento di quella attuale;
3) “L’errore politico”, così come lo stesso l’ha sbrigativamente definito, di rinunciare all’acquisto degli impianti privati da parte del Sindaco allora in carica (quando già un “privato” aveva pagato la caparra di 500.000 euro ed il Comune disponeva di corrispondenti fondi per subentrare come acquirente) rende un po’ fragili le critiche alle conseguenze derivate da questa scelta.
4) Il Frais non è infatti “affossato” dalla politica di questa maggioranza, ma soprattutto dalla pregressa difficilissima e mai risolta coesistenza di pubblico e privato.
Sorvolo su un’aritmetica un po’ discutibile (la citata spesa di 2,5 milioni di euro “pro capite”) e sulla disinformata definizione di “seggiovia di arroccamento” per la Chiomonte-Frais. Piacerebbe invece avere delle ipotesi concrete e dettagliate su alcune affermazioni, ad esempio come essere soci di VDE può incidere sul costo delle bollette, così come rimanere proprietari della rete comunale (che richiede ingenti investimenti) possa aiutare a risparmiare.
In sostanza credo che un dialogo meno infarcito di termini come “barzellette”, “sproloqui”, “assurdo”, “teatrino”, ma fatto di analisi, di numeri, di argomentate ipotesi alternative sarebbe più utile a Chiomonte.
Cito Gianrico Carofiglio: “La pratica della gentilezza non significa sottrarsi al conflitto. Al contrario, significa accettarlo, ricondurlo a regole, renderlo un mezzo di possibile progresso e non un evento di distruzione”.
Dire semplicemente “riaprite la seggiovia” è uno slogan elettorale (spesso citato da Dedalo) che, fine a sé stesso, non farebbe che perpetrare la storia di fallimenti o abbandoni. Non si fanno questioni personali, ma non si possono ignorare comportamenti che appaiono, non solo a questa maggioranza, “scorretti” e che rendono oggettivamente ardua ogni ipotesi di collaborazione. Su questo punto forse la Consigliera Bono dovrebbe esprimersi in modo chiaro.
Ben vengano le interrogazioni consigliari, confidando che non vengano richieste informazioni già fornite e che si tenga conto della documentazione esistente.

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11 COMMENTI

  1. Giusto per capire, quanta neve c’è stata al Pian del Frais in questi ultimi 5 anni? E’ giustificato l’investimento? A mio avviso no…..

  2. Che poi, vediamola in ogni caso positiva. Farete la seggiovia, nevicherà, ma la strada per arrivare alle piste è pessima. Come pensate di intervenire? Obbligherete tutti a parcheggiare sotto a Chiomonte e ad usare la novella seggiovia? E chi ha casa nella località? Avrà un permesso speciale? Mi pare quanto meno utopico….

    • Utopico sarebbe un sogno. Ovviamente, chi ha la casa puo salire in macchina e, casomai non più libero do scorrazzare sempre in paese con la macchina. Senza macchine il frais sarebbe ancora più bello e attrattivo

  3. Ma a quanto mi risulta un impianto a cippato ha necessità di grandi quantità di combustibile , quindi rifornimento continuo del suddetto cippato e come si pensa di portarlo al Pian del Frais ? Forse con elicotteri ?

  4. Lascio le considerazioni sugli impianti sciistici agli esperti.
    Per l’impianto a biomasse (cippato) spero che l’amministrazione faccia prima un’indagine sul reale interesse dei proprietari di case. Sarebbe grave se si accorgesse dopo che gli impianti di riscaldamento sono stati in gran parte ammodernati. Al momento al Frais ci sono numerosi cantieri edili x ecobonus.

  5. Infin dei conti possiam dire che la Dedalo/Frais Srl devono andarsene via!!
    L’operosità, disponibilità verso la comunità del privato sono del tutto inesistenti. Stupisce come alcune persone possano ancora credere alle parole, propositi della Dedalo/Frais Srl.
    L’unica cosa certa che possiamo dire: la mela non cade lontana dall’albero!

  6. Penso che diventerà una bella frazione di Chiomonte… La montagna lí é bella, anche senza neve, anche senza troppi investimenti..

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