A GIAVENO IL PALIO DELLE BORGATE: TUTTE LE NOVITÀ, 10 SQUADRE IN CAMPO

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di NICOLE CASTELLI (Fotografie di CHANTAL ROGOLINO)

GIAVENO – Domenica 4 luglio si svolgerà a Giaveno il Palio delle Borgate, un’iniziativa nata lo scorso anno che ha raccolto molti partecipanti e organizzatori volenterosi. Abbiamo intervistato alcuni dei fondatori dell’evento: Alessandro Paira, Erika Fragomeli e Luca Versino, che ci hanno raccontato la sua storia e alcune novità di quest’anno.

Come nasce il Palio delle borgate di Giaveno?

Erika: L’idea è nata lo scorso anno, durante la festa che ogni anno si tiene in Borgata Buffa. Questa idea mi frullava in testa già da un po’, e nel momento in cui ho potuto constatare che anche alcuni amici ci stavano pensando, tra cui Alessandro che è ora il presidente del Comitato organizzativo, non ho potuto non cogliere la palla al balzo per organizzarlo.

Alessandro: Ci siamo attivati immediatamente, chiedendo il permesso al comune e l’aiuto di diverse associazioni, e ovviamente delle borgate. Siamo riusciti a organizzarlo in una ventina di giorni. È stato fantastico poter riunire persone che si frequentavano anni fa e che non si vedevano da un bel po’ di tempo in questa giornata di festa e giochi.

Luca: Mi ha entusiasmato fin da subito l’idea di poter dare una mano a organizzare l’evento. Nonostante l’avessimo organizzato in poco tempo, è stato un vero successo, non mi aspettavo così tanto.

Qual è lo scopo che vi ha spinto a proporre l’evento? Pensate di averlo raggiunto lo scorso anno?

Luca: È nato essenzialmente per passare del tempo insieme e divertirsi. Lo scopo principale è quello di creare un evento per i giovani e ragazzi che rafforzi il senso di comunità nelle borgate e tra le borgate, e innanzi tutto tra le persone.

Erika: Assolutamente sì. È stato bello notare la coesione tra le squadre. È vero che ogni partecipante ha la propria squadra, ma quando si è tutti insieme in quell’occasione si è un’unica squadra. C’è molta competizione durante i giochi, ma nei momenti di pausa e di relax si è tutti uniti.

Alessandro: Il Palio ha lasciato molti riscontri positivi, dopo l’evento infatti in molti non vedevano l’ora di farne un altro, molti gruppi di borgata si sono organizzati per vedersi fuori dalla data della festa. Anche in queste settimane che lo precedono. Si tratta di un momento di aggregazione molto genuino, senza alcuno scopo di lucro, lo spirito è tutt’altro.

Com’è andato l’evento nel 2020? Come lo hanno trovato i giavenesi?

Alessandro: L’evento è riuscito oltre le nostre aspettative. E il riscontro positivo si è potuto anche constatare dagli sponsor che abbiamo trovato quest’anno, che sono numerosissimi nonostante il periodo difficile. Le attività stesse ci hanno contattato per sponsorizzare l’evento.

Luca: Quest’anno non abbiamo fatto nessuna fatica a trovare gli sponsor, grazie all’esperienza dello scorso anno che ha avvicinato un sacco di persone all’iniziativa. In molti si sono proposti per contribuire in qualche modo.

Erika: In molti si sono offerti ad esempio per preparare da mangiare quel giorno. Abbiamo ritenuto giusto raccogliere diversi ristoranti, bar, attività, che prepareranno una specialità ciascuno: il Big Ben Pub i panini, la Bocciofila del Pasché un menù per il pranzo, l’Associazione Patate 2.0 le patate fritte, il Bar Joia le macedonie, il Trombone le bevande e Treebale la birra.

Giaveno organizza già una vasta serie di manifestazioni e iniziative durante l’anno, cosa distingue il Palio da tutte le altre?

Luca: Ciò che lo distingue dagli altri eventi in Giaveno è che è l’unico che avviene in borgata. Volutamente non viene realizzato nel centro città. L’intento primario non è raccogliere persone dai Comuni vicini, ma di coinvolgere le borgate. Vogliamo rivalutare e migliorare le borgate, che di per se non avrebbero molta visibilità altrimenti. Sentivamo la mancanza e la necessità di una cosa del genere.

Alessandro: Colpastore, la borgata sorteggiata quest’anno, è effettivamente una zona abbastanza esterna, che in molti non frequentano se non per qualche passeggiata o per la presenza del Palazzetto dello sport. In questo modo creiamo un passaggio anche lì, facendo conoscere la zona.

Novità rispetto allo scorso anno?

Erika: Quest’anno abbiamo deciso di introdurre il Palio Junior, anche per permettere ai genitori che lo vogliano di partecipare. Far restare i bambini con i genitori all’interno delle squadre creava problemi di sicurezza. Abbiamo coinvolto un’associazione di Coazze, Quelli dell’Intervallo, che se ne occuperà. Le iscrizioni per i bimbi sono aperte fino al giorno del Palio, anche il giorno stesso. Le iscrizioni per gli adulti invece hanno termine il 30 giugno.

Luca: I bambini faranno giochi simili a quelli degli adulti, rivisitati in modo da renderli adatti a loro.

Erika: Rispetto all’anno scorso abbiamo modificato anche alcuni giochi: non ci sarà più il Beer Pong ed è stato inserito al suo posto il gioco “Scivola e bevi”, che è così strutturato: è un gioco a staffetta, ci sarà un telone cosparso di acqua e sapone, dove i partecipanti si lasceranno scivolare per poi correre a bere un bicchiere di birra, dopodiché passeranno il testimone al giocatore successivo.

Luca: Altra novità rispetto allo scorso anno è la data: abbiamo deciso di fare la festa in estate per poter fare giochi più adatti a questa stagione, come ad esempio, appunto, “Scivola e bevi”. Alcuni giochi potrebbero subire delle variazioni proprio per via della stagione, anche in termini di orario.

Quante squadre partecipano?

Erika: Quest’anno abbiamo trovato squadre in più pronte a partecipare. Tre borgate si sono aggiunte, e sarebbero state anche di più, ma per non creare assembramenti abbiamo preferito limitare la partecipazione a dieci borgate quest’anno (lo scorso anno erano sette).

Aspettative per il Palio futuro?

Erika: Uno degli obiettivi è quello di far diventare l’evento un appuntamento fisso annuale, e se possibile farlo durare anche più di un giorno.

Luca: L’idea è quella di fare ogni anno un passo in più, migliorarsi e imparare dagli errori.

Due parole conclusive?

Erika: Siamo curiosi di vedere se la squadra di San Martino manterrà il Primo posto conquistato l’anno scorso, o se vincerà un’altra squadra.

Luca: San Martino, la pressione è dunque tutta su di voi.

 

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