SAN DIDERO – Presso il Salone Polivalente di San Didero si terrà nella serata di sabato 22 marzo alle ore 21 la presentazione del libro “Anime spezzate. Le voci dei dimenticati” scritto dall’autrice Nicoletta Branco. L’evento letterario è stato organizzato dalla Pro Loco di San Didero assieme alla Biblioteca Comunale e al Sistema Bibliotecario Valsusa.
“Non dimenticateci..dite a tutti quello che ci hanno fatto, voi potete farlo fatelo saperesapere, vogliamo essere trovati e non dimenticati”. Sono queste le frasi registrate nel corso di una sessione di metafonia, effettuata all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico Femminile di Grugliasco e, da questa esperienza, la studiosa di fenomenologia paranormale Nicoletta Branco, ha deciso di scrivere questo libro. Determinata nello scavare nel passato più oscuro e volutamente dimenticato di queste ormai fatiscenti strutture che, in seguito alla Legge Basaglia del 1978, vennero definitivamente chiuse e, tutte le persone in esse internate, riacquistarono la propria libertà. Ci sono voluti anni di ricerche all’interno dei polverosi archivi storici, per poter finalmente dare voce a quelle povere anime perdute.
In questo libro, a tratti molto crudo, grazie alla collaborazione di ormai anziani medici, archivisti, infermieri e gli stessi ex pazienti ancora in vita, la scrittrice fa riemergere le verità raccapriccianti su cosa fossero effettivamente i manicomi, su come venissero trattate le persone rinchiuse al loro interno, spogliate di tutto e private della propria dignità di esseri umani. Le vere storie degli abusi, dei soprusi, delle torture e delle sofferenze inflitte a migliaia e miglia di persone, indistintamente donne, uomini e bambini magari rinchiusi in quelle strutture per il solo fatto di avere un pensiero o un comportamento diverso da ciò che imponeva la società dell’epoca oppure ancor peggio, solo perchè poveri oppure disadattati. Nei manicomi era facilissimo entrarvi, ma quasi impossibile uscirvi. Oltre alla narrazione storica basata su documenti autentici, la scrittrice, in qualità di sensitiva ed esperta assieme al marito di fenomeni non scientificamente spiegabili, racconta alcune esperienze, vissute nel corso delle numerose visite all’interno di questi edifici abbandonati, che si spingono ben oltre i confini della realtà.

Posso dirlo andiamo bene? Una esperta di spiritismo o satanismo che dir si voglia scrive un libro sugli ex manicomi… A parte il fatto che in un’Italia prettamente cristiana o che come tale si vuole atteggiare, appare a dir poco sconvolgente quanto interesse la gente dimostri verso il paranormale e verso il satanismo, pratiche molto pericolose, e come invece si interessi veramente sempre meno di Dio e di Gesù, mi domando, senza alcuna ostilità, cosa renda questa scrittrice esperta della materia trattata… Il fatto che abbia evocato qualche fantasma all’interno di ex manicomi? Resto perplessa dai creduloni che leggeranno il libro… La mia perplessità non è dettata dal fatto che io non creda ai maltrattamenti che hanno subito povere persone malate e di certo senza alcuna colpa, o peggio, pure persone non malate ma fatte passare per tali in quanto scomode. Sono pienamente convinta di questi fatti, sono storia. Inviterei però la scrittrice in questione, invece di occuparsi di satanismo, perché questo è la fenomenologia paranormale da lei citata, a provare ad accudire per una quarantina di anni un malato psichiatrico, e forse capirà che anche Basaglia non era perfetto. Va da sè che non era affatto giusto che degli esseri umani rinchiusi in un manicomio venissero sistematicamente torturati con pseudo terapie o direttamente con violenze inaudite. Ma il dottor Basaglia o forse i suoi successori, hanno commesso l’errore più grave che si potesse fare: hanno lasciato i caregivers soli come cani bastonati… provi la signora Branco ad uscire dal paranormale, a stare con i piedi per terra, a occuparsi a volte fin dall’infanzia o adolescenza di familiari malati psichiatrici, con i relativi terrori, perchè queste persone spesso diventano violente e incontrollabili…lo provi e poi mi dirà se c’è bisogno di aiuto o se va bene che le famiglie degli psichiatrici siano di fatto abbandonate a loro stesse…una visita al centro di igiene mentale ogni tanto (ben raramente) o un ricovero di un mese, e poi che si arrangino i familiari, genitori, figli, sorelle, fratelli, a far fronte a situazioni che non sono paranormali, ma spesso insopportabili e anche pericolose, al limite della realtà. E’ notizia di questi giorni, documentata con filmati, il fatto che in una città italiana, un intero palazzo vive in ostaggio di una persona purtroppo malata gravemente, che accumula nell’appartamento montagne di immondizie mettendo a repentaglio la salute di tutti…questo signore dice di essere la Madonna, e importuna le donne che arrivano nel palazzo con dei bimbi, cercando di strapparglieli dalle braccia… suona continuamente i campanelli, urla e fa gesti anche più violenti: penso che molti abbiano visto questa situazione in televisione. Ovviamente i condomini hanno allertato forze dell’ordine, servizi sociali eccetera, ma per ora nessuno è intervenuto. Vorrei dire alla signora Branco che ovviamente questo signore non merita alcun tipo di maltrattamento, ma anche i suoi vicini di casa hanno diritto a non subire violenze quotidiane gravi… per cui ci vorrà pure un luogo dove fare stare le persone che diventano pericolose verso i loro simili, e lo sottolineo, senza che subiscano ingiustizie e soprusi. E allo stesso modo, dovrà pure esserci un aiuto domiciliare per chi accudisce tutta la vita malati psichiatrici, che siano genitori, figli, fratelli, sorelle…Ok, i manicomi non andavano bene, concordo, ma la signora Branco quando scriverà un libro non paranormale su come si potrebbero aiutare i caregivers? Non la penso solo io così, ma tutti coloro che si trovano soli in queste situazioni terribili.