A SUSA “I RAGAZZI DELLE SCORTE”: L’EMOZIONE DELL’EX CAPOSCORTA DEL GIUDICE BORSELLINO

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di IVO BLANDINO

SUSA – Venerdì 31 gennaio l’Istituto Enzo Ferrari ha presentato nel suo auditorium il docufilm “I ragazzi delle scorte”, con la straordinaria presenza di uno dei protagonisti: Emanuele Filiberto, l’assistente capo coordinatore (ACC) della Polizia di Stato che era allora a capo della scorta del giudice Paolo Borsellino. Il film racconta la storia degli agenti di polizia che morirono insieme a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo negli attentati mafiosi del 1992, mettendoli al centro della narrazione e offrendo un ritratto “dietro le quinte” delle loro vite molto emozionante. Un ritratto che restituisce un’immagine inedita della loro quotidianità e della loro completa dedizione verso lo Stato e le loro famiglie. Tra le vittime, il docufilm si sofferma sulla storia di Emanuela Loi, la prima poliziotta italiana uccisa in servizio. La voce narrante del protagonista Emanuele Filiberto che introduce il film e poi scorre nelle immagini ha un grande impatto emotivo sugli spettatori. Il docu-film continua poi con le emozioni di Emanuela, le preoccupazioni della sua famiglia per una “missione” che la porterà lontano dalla sua terra per sempre. Il docufilm porta in primo piano i modelli valoriali propri della Polizia di Stato, sensibilizzando il pubblico, in particolare i più giovani, sul tema della memoria e della cultura della legalità. Nel commentare il cortometraggio, Emanuele Filiberto si è commosso più volte e con lui anche il pubblico di Susa, in una sala gremita. Il dirigente scolastico Anna Giacone ha consegnato a nome della scuola una lettera di ringraziamento ad Emanuele Filiberto con queste parole: “A chi si avvicinò a me la sera del 19 gennaio 2018 nel magnifico teatro di Santa Cecilia a Palermo, teatro di quartiere, teatro della Kalsa, luogo natio di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. A chi da quel 2018 è sempre stato presente con i ragazzi di Susa nelle loro numerose visite a Palermo. Ad un uomo forte, onesto e giusto. Ad un Poliziotto di cui il nostro Paese deve andare fiero per i valori che trasmette, per l’energia del ricordo, per la determinazione a mai e poi mai dimenticare. Ad una divisa uguale a quelle macchiate di sangue e brandelli di vita. Grazie Emanuele per essere qui tra noi oggi. Grazie per voler incontrare i giovani e indicare loro la strada della luce e della rettitudine. Grazie per tramite tuo ad Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Paolo Borsellino. Questa scuola è casa loro”. Infine il pubblico si trasferisce nella Baita di Paolo, Fablab della scuola gemellata con la Casa di Paolo della famiglia Borsellino a Palermo, dove viene sistemata una piccola toga, unica copia di quella in possesso della famiglia Borsellino, entrambe realizzate dagli studenti del Ferrari.

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