di FABIO LIOY
SUSA – Il Comune di Susa intende introdurre la tassa di soggiorno, un nuovo balzello che si aggiunge ai costi già insostenibili per chi affitta case vacanze o gestisce strutture ricettive. Una decisione che colpisce un settore che ha contribuito in modo determinante alla crescita del turismo locale, senza ricevere in cambio alcun supporto da parte delle istituzioni.
Negli ultimi anni, le spese per chi opera nel settore turistico sono aumentate in maniera vertiginosa. Il governo ha alzato la tassazione dal 21 al 26%, applicandola persino sulle commissioni trattenute dai portali di prenotazione. L’obbligo di estintori con revisione semestrale, il canone speciale Rai, le bollette sempre più care, la tassa rifiuti, l’IMU e i costi di pulizia rendono sempre più difficile la gestione delle attività. Ora, invece di alleggerire il peso di queste spese, l’amministrazione locale introduce una nuova imposta che finirà per essere copiata anche dagli altri comuni. La tassa di soggiorno non è solo un ulteriore prelievo forzoso, ma un segnale di miopia politica. Chi affitta case e gestisce strutture ricettive ha permesso a molti paesi della Val di Susa di sviluppare un’offerta turistica che prima non esisteva, supplendo alla mancanza di alberghi e creando un indotto economico importante per il territorio. Il Comune dovrebbe essere l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo, la tassa di soggiorno va in direzione opposta a questi principi. Invece di essere valorizzati, anche a livello locale, gli operatori vengono tartassati da un fisco sempre più aggressivo. Per contrastare questa decisione, Fabio Lioy ha creato il gruppo Facebook “Host della Val di Susa”, un luogo di confronto e aggregazione per chi lavora nel settore. L’obiettivo è quello di far sentire la nostra voce alle istituzioni e opporsi a una tassa ingiusta.
Pagate le tasse e la città che vi da da mangiare aumenterà eventi, appetibilità e vocazione turistica. Ovviamente, la mentalità ottusa segusina e meridionale d’importazione extra padana deve iniziare a scemare, altrimenti i turisti continueranno a snobbare la valsusa.
Ahaha bravo credi ancora alle favole.
Ma per piacere….
Voglio ben sperare che la persona che si firma col nome di “Segusium Padana”, stia scherzando o sia uno di quei profili troll perché, se così non fosse, è di una pochezza imbarazzante.
Che oggigiorno ancora sopravvivano queste idee ridicole, ci fa capire che la nostra valle ne deve fare ancora di strada.
E ricordo a questo e altri commentatori dalla penna informatica facile, che l’Italia è unita dal 1861. Poi certamente sono parole sprecate, poiché gli ottusi restano tali; tuttavia l’aspetto che va dal ridicolo al preoccupante, è che chi fa di queste osservazioni sono, purtroppo, persone che sanno leggere e scrivere, possibilmente istruite e laureate, possibilmente occupanti posti di prestigio. Forse è opportuno riprendere, per taluni, la scuola dell’obbligo.
O forse, ancora meglio, basterebbe contare fino a dieci prima di sentirsi in dovere di dare il proprio augusto e indispensabile parere.
Forse il Signor Lioy non è mai andato in vacanza o non ha mai pernottato in albergo.
Questo balzello grava totalmente sulle persone alloggiate.
All’albergatore spetta il solo compito di gestirlo, evitando possibilmente di trattenerlo.