ALTA VALSUSA, ATTENZIONE AI BOCCONI AVVELENATI: UCCISI UN CANE E UNA VOLPE

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OULX/BEAULARD – Bocconi avvelenati nei boschi dell’alta Valsusa: l’ultimo episodio è avvenuto lo scorso week end in frazione Puy, borgo di Oulx facilmente raggiungibile anche da Beaulard. Secondo la segnalazione che abbiamo ricevuto infatti, un Dobermann di 15 mesi, appartenente ad una donna di Beaulard, sarebbe morto nel giro di 15 minuti dopo aver inghiottito un boccone contenente stricnina, un veleno particolarmente tossico, ancora oggi utilizzato come pesticida contro roditori. “In una clinica nei pressi di Torino è arrivato un Dobermann di 15 mesi di una signora di Beaulard, il cane era intossicato da stricnina, contenuta all’interno di un boccone che ha mangiato nei boschi in frazione Puy – ci segnalano – vicino al boccone c’era una volpe morta, probabilmente avvelenata. Parrebbe che questi bocconi siano messi per i lupi, ma sempre più spesso ad avvelenarsi sono i cani”.

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8 COMMENTI

  1. non difendo i lupi che vuoi uccidere… ritengo giusta una selezione…non così però….spero che non capiti ai miei cani…. spenderei un bel pò di soldi ma ti troverei costringendoti a fare la stessa fine.

  2. Prima o poi chi fa queste stronzate fara’ qualche sbaglio, qualcuno nei boschi c’e’ sempre con la possibilità di filmare queste azioni da mentecatti. Puo’ andar bene qualche volta ma non sempre bastardi

  3. Prendersla con le bestie e’ un gesto da vigliacchi soprattutto se indifese!
    Chi fa quelle cose si sa chi e’: i paesi sono piccoli, non e’ il primo caso in alta valle.
    Sarebbe da fare delle ronde e spaccargli la testa a questi infami!!!

  4. Chi fa queste cose, il boccone avvelenato dovrebbe mangiarselo! vigliacchi, uccidere bestie che non possono difendersi…

    • Era Natale 1976 a Bardonecchia avevano buttato bocconi avvelenati nel mio giardino, morirono 4 gatti e il mio cane dopo atroci sofferenze, all’epoca l’unico veterinario si trovava a Cesana,che pote’ venire solo nel tardo pomeriggio del giorno seguente per far cessare tanta sofferenza , ricordo la notte tutti noi a accarezzare e coccolate Leo, mia madre che ogni mezz’ora portana fuori in giardino Leo, in modo che potesse trovare un po’ di sollievo mettendo la pancia sulla neve , chissa qunto bruciore aveva dentro. La cosa si e’ ripetuta nel 2003 , due gatti avvelenati.
      Il sospetto che e’ stata sempre la stessa mano e’ grande, ma come mi dissero alla clinica veterinaria dell’Universita’ di Torino, neppure filmandoli si avrebbe la certezza di riuscire a farli condannare, come si fa a dimostrare che nel boccone c’e’ il veleno?
      Anche se siamo a Pasqua con tutta me stessa urlo: SPERO CHE CREPINO LENTAMENTE CON LE PEGGIORI ATROCITA FISICHE , VIGLIACCHI BASTARDI DI ESSERI UMANI, E MAI MI PENTIRO’ DI DESIDERARE TANTO MALE PER UN UOMO.

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