ALTA VALSUSA, QUANTI SONO GLI ANIMALI SELVATICI: I CACCIATORI A CONFRONTO

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di AMEDEO MACAGNO

BEAULARD – Censimenti sempre più articolati per fornire più dati scientifici possibili sulle popolazioni di selvatici presenti su tutto il territorio del Comparto Alpino CaTO 2 (ente che dal 1995 svolge per la Regione Piemonte l’organizzazione dell’attività venatoria e della gestione faunistica dell’Alta Valle di Susa). Se ne è parlato in una tre giorni “ad hoc” sulla quale è stato fatto il punto lunedì 31 marzo, a Beaulard, nella sede del Comprensorio, anche per l’imminente avvio del nuovo censimento dell’11, 12 e 13 aprile. Durante l’incontro di sintesi, aperto dal presidente del Comprensorio, architetto Pier Paolo Court, sono state ribadite le regole per gestire correttamente la “risorsa fauna” con i prelievi sostenibili e selettivi secondo i piani regionali e l’importanza primaria di avere per poterli svolgerli al meglio censimenti sempre più dettagliati sulla popolazioni di selvatici presenti in alta valle di Susa.

Proprio per questo, l’importanza dei tre giorni di studio e confronto per gli addetti ai lavori. Cacciatori esperti che, come in passato, tramite apposita domanda, si impegneranno nuovamente nei prossimi giorni a censire al meglio il territorio del Comparto. Tante le aspettative e anche i nuovi obiettivi da perseguire, tra cui un monitoraggio tutto l’anno (non solo nei periodi di caccia o di censimento classico) come tante le varianti emerse da verificare e tenere in considerazione: in primis l’età e il sesso dei capi osservati e censiti. Importanti sono anche i ragionamenti da fare sugli spostamenti di alcune specie come per esempio l’aumento di camosci ultimamente osservati più in basse valle e nelle aree boscate, forse a causa della presenza del lupo (sei massimo sette branchi presenti dagli ultimi dati emersi), oppure da un maggior numero di stambecchi in quota, (visto che sono i cervi e i caprioli le prede più ambite dei lupi). Insomma un gran lavoro attende quest’anno gli addetti ai nuovi censimenti (lo scorso anno furono trecento) che dovranno presentare i loro piani di zona (ogni cacciatore sceglie il suo territorio da censire) entro sabato 5 aprile.

bty
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6 COMMENTI

  1. Ero convinto di aver postato la mia opinione ma non è comparsa e la riscrivo più o meno allo stesso modo : mi sembra una barzelletta affidare ai cacciatori il censimento , nella categoria ci sarà sicuramente chi aumenterà i capi per avere più selvaggina da cacciare .

  2. Mettere i dazi sulle cartucce e sui salami di cinghiale ed anche sui salami italiani che inneggiano al ciuffone ameri cano e sono tanti incominciando dai fenomeni verdi rana

  3. É come fare fare l’inventario dei propri gioielli in casa a qualche ladro…ma proprio i cacciatori devono fare l’inventario delle specie cacciabili???assurdo!

  4. Premetto che non amo la caccia ma cerco di capire le motivazioni (o la passione) dei cacciatori.
    Ci sono pratiche meno immediatamente sanguinarie ma ben più dannose per gli animali, sia in cattività che liberi.
    Detto questo, è chiaro che un censimento in grado di fornire dati attendibili sia un lavoro faticoso e complesso.
    Accantonando ipotesi di malafede a priori, direi che, facendolo loro, quantomeno ci risparmieranno il costo di un alternativo personale retribuito con risorse pubbliche.
    Una ragionevole ed equilibrata convivenza tra animali selvatici e umani può facilmente comprendere l’esistenza di una caccia ben regolamentata.
    Sottolineo ben regolamentata ed aggiungo ben gestita.

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