ANCHE PRAGELATO ACCOGLIE DUE RIFUGIATI: UNA MAMMA ARMENA CON LA SUA BIMBA

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dall’UFFICIO STAMPA COMUNE DI PRAGELATO

PRAGELATO – Mercoledì 27 settembre Pragelato ha accolto due persone richiedenti protezione internazionale come stabilito dal protocollo d’intesa siglato dall’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea (Cesana Torinese, Claviere, Pragelato, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx e Sestriere), lo scorso 19 gennaio a Oulx, dai sindaci di concerto con la Prefettura di Torino.

Nel pomeriggio sono arrivate dall’Armenia una giovane mamma, Narine, con la sua bimba di 8 anni, Sona. Sono state accompagnate nell’alloggio di proprietà comunale dalla Cooperativa Frassati che le seguirà in tutte le fasi del loro soggiorno, dalle visite mediche e vaccinazioni, all’inserimento a scuola della bimba, ai corsi di italiano della mamma, etc…

“Sono andata subito a salutarle – ha dichiarato il sindaco di Pragelato Monica Berton – per portare loro il benvenuto da parte delle nostra comunità. Mi sono sembrate alquanto sperdute come credo sia normale per chi ha affrontato un grande viaggio. Mamma e figlia parlano russo e un poco di inglese, quindi mi sono fatta aiutare da un’amica per comunicare con loro”.

“Il popolo del nostro territorio – ha aggiunto Monica Berton che riveste anche il ruolo di Assessore alle Politiche Sociali dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea – è stato a sua volta “emigrante” e possiede nel Dna il valore dell’accoglienza. Da parte di noi amministratori servono una grande condivisione e una lucida attenzione per garantire alla nostra gente di vivere serenamente questa fase di arrivo e per governare al meglio una convivenza che, nello scambio di esperienze, avrà certamente molti spunti e stimoli positivi anche per i nostri giovani”.

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3 COMMENTI

  1. Accoglienza pelosa. A parte che in Armenia, come è stato testé scritto, non risultano emergenze umanitarie (ah, già, ma considerato che in Italia si è dato lo stato di rifugiato a gente che aveva litigato col vicino di casa nel suo Paese e che diceva da questo di temere vendette, direi che si può assegnarlo pressoché a tutti), mi domando se non ci fosse in Valle qualcun altro più bisognoso. Magari qualche pensionato con la minima, o disabile, oppure, semplicemente, qualche disgraziato con famiglia che ha perso il lavoro (eccetera, eccetera). Ah, già, ma degli italiani chi se ne fotte? Che crepino. L’importante è sentirsi buoni e belli (coi nostri soldi) aiutando chiunque arrivi da qualsiasi parte, basta che non sia italiano.

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