L’impianto di accensione, come dice il nome stesso, assolve alla funzione di azionare il
motore, ponendo l’auto nella condizione di mettersi in movimento. Questo concretamente
avviene attraverso la produzioni di stimoli che letteralmente accendono la miscela aria-
carburante nei tradizionali motori termici.
Illustrazione dal sito web tuttoautoricambi.it
L’impianto di accensione è costituito dai componenti seguenti:
● Candele di accensione.
● Candelette nei motori diesel.
● Bobina d’accensione.
● Cavi candele.
● Calotta spinterogeno.
● Spazzola rotante spinterogeno.
● Centralina candelette.
● Centralina candelette nei motori diesel.
● Sensore di detonazione.
● Modulo di accensione.
Spiegando in sintesi il processo di funzionamento, quando si inserisce e si gira la chiave di
accensione, la batteria genera un flusso di energia elettrica a bassa tensione, di circa 12
volt, che raggiunge la bobina di accensione, la quale a sua volta convertirà questo flusso in
alta tensione (da 12 volt a 25.-30.000 volt).
Il distributore invierà poi questo flusso di corrente ad alta tensione alla rispettiva candela nel momento giusto per far scaturire la scintilla di accensione. Il distributore è realizzato in genere con una calotta in plastica, come materiale isolante, ed è costituito da un numero di segmenti pari a quello dei cilindri.
Esistono differenti sintomi indicanti un malfunzionamento al sistema di accensione, i più
frequenti dei quali sono i seguenti:
● Difficoltà di avviamento del motore, spesso riconducibile ad un malfunzionamento delle candele.
● Cattiva tenuta del minimo, problema spesso causato da un danneggiamento dei cavi elettrici, a seguito di un cortocircuito nelle bobine di accensione, o anche da un problema alla batteria.
● Instabilità del motore quando si accelera, frequentemente causata da un’infiltrazione d’acqua nell’impianto di accensione.
● Un rumore simile ad uno schiocco, che proviene dal collettore di alimentazione o dal silenziatore. Questo problema è spesso riconducibile all’installazione errata di un componente dell’impianto. Una candela di tipo non compatibile può esserne la causa.
● Un aumento inaspettato di consumo di carburante, riconducibile ad un problema nel cablaggio dell’impianto, che ha reso instabile la fornitura di corrente.
● Mal funzionamento dell’impianto elettrico, che quasi automaticamente coinvolge anche l’impianto di accensione.
Ecco alcuni consigli pratici per la manutenzione dell’impianto di accensione:
● Controllo regolare delle candele di accensione, che può essere condotto avvalendosi di un apposito strumento chiamato multimetro. Una sonda del multimetro va connessa al filetto della candela, mentre l’altra va collegata all’elettrodo. Se lo strumento segna una resistenza oltre i 6 kΩ, la candela andrà necessariamente cambiata.
● Ispezione regolare delle bobine, che se presentano crepe o tracce di fuliggine, andranno immediatamente sostituite. È possibile registrare i valori di resistenza di questo componente avvalendosi di un apposito strumento chiamato oscilloscopio o ohmmetro. Nel manuale dell’auto si possono trovare le informazioni relative ai valori consigliati per in modello d’auto che si possiede.
● Un’ispezione visiva della calotta spinterogeno serve ad escludere la presenza crepe o di problemi di contatto tra le spazzole e la superficie del rotore. Prima del controllo, è raccomandabile pulire la superficie del componente ai fini di una migliore visibilità.
● Controllo visivo del sistema di cablaggio, ai fini di escludere la presenza di crepe, abrasioni o di punti eccessivamente piegati. Avvalendosi di un multimetro si ha la possibilità di verificare la resistenza dei cavi che non dovrebbe essere inferiore a 10 kΩ.
Data l’importanza dell’impianto di accensione per il buon funzionamento dell’automobile, è buona norma effettuare un controllo ad intervalli regolari.
