AVIGLIANA E LE CARENZE SUL TURISMO: “IL COMUNE CI ASCOLTI”

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di ANTONIO SPANÒ e SIMONA FALCHERO (Gruppo Adesso Avigliana)

AVIGLIANA – La prima domenica dal sapore estivo e dal sapore di libertà (almeno parziale) dalla paura e dalle restrizioni legate al Covid-19, quella che ci siamo appena messi alle spalle, ha confermato che anche la nostra Avigliana avrebbe più di una carta da giocare a proposito del “turismo di prossimità”. Il turismo che la quasi totalità di osservatori e operatori del settore giudicano l’unico possibile nella stagione alle porte. Abbiamo scelto a malincuore il condizionale. Lo stesso modo che abbiamo impiegato, diverse settimane fa, nell’istanza con cui abbiamo chiesto, all’amministrazione Archinà, di attivarsi per non smarrire un’opportunità per il nostro territorio: quella del “turismo di prossimità”, appunto.

Eravamo ancora nella prima fase dell’emergenza, infatti, ma già offrivamo idee e disponibilità per la costruzione partecipata di una proposta con cui la nostra città potesse mettersi seriamente in gioco sul mercato, con tutti i suoi valori paesaggistici e storico-culturali. Da quell’apertura alla collaborazione è scaturita, troppo poco e troppo tardi, una sola riunione di Commissione (il 21 maggio). Un incontro di cui, peraltro, non si è fatto nemmeno tesoro, come proprio la situazione della scorsa domenica ha dimostrato.

Non sono mancate le persone, né sui laghi né nel borgo medioevale. A brillare per la propria assenza, ancora una volta, è stata la capacità di offrire loro una proposta. Eppure lo avevamo detto e avevamo anche offerto il nostro fattivo contributo: serve il confronto con attori economici e associazioni, per comporre pacchetti ed esperienze capaci di determinare una fruizione di qualità delle nostre eccellenze. Così da evitare quella situazione disordinata, se non caotica, che abbiamo dovuto registrare.

L’incapacità di agire in coerenza e in linea con quella che è la vocazione turistica del nostro territorio, partendo da attenzioni minime e aprendosi ad una progettualità generale, è una questione su cui richiamiamo l’attenzione da tempo. Abbiamo più volte denunciato anche quelli che sono i limiti, alcuni dei quali, citati in seguito, sono stati ricordati anche dall’esperta presente per volere della maggioranza nella Commissione del 21 maggio scorso: fruizione del contesto naturalistico (Laghi) poco controllata e di massa; scarso numero parcheggi (es. zona lago); info point diffusi come esperimento da rivedere; mancanza di servizi igienici pubblici adeguati e centro storico poco vitale.

Praticamente la fotografia della scorsa domenica e di tante, troppe, ripetutesi degli anni passati e di tante che verranno, negli anni a seguire, se non si saprà trasformare questo difficile frangente in un momento di operose riflessioni e azioni.

Il tempo è poco, ma qualcosa si può ancora fare. L’amministrazione pensa di poterci finalmente dare ascolto? Almeno in questo particolare momento, vuole provare a diventare alleata di chi (privato, con risorse proprie) prova a non essere travolto dalla cecità di chi governa la città? La dannosa alternativa, altrimenti, è chiara e l’abbiamo constatata domenica scorsa.

 

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