AVIGLIANA, GLI STUDENTI A LEZIONE DAL SINDACATO CGIL: “LAVORO E DIRITTI”

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AVIGLIANA – A 18 anni, quando si è ancora studenti delle scuole superiori, si pensa al lavoro come a qualcosa di stabile, con mansioni precise, diritti, un contratto e uno stipendio. Purtroppo non sempre è così. All’Istituto Galileo Galilei di Avigliana, si affronta il tema del lavoro e dei diritti dei lavoratori, grazie a un progetto a cura del sindacato Cgil con il patrocinio del Comune di Avigliana che si svolge per il secondo anno consecutivo e con l’intenzione di inserirlo in programma anche per il prossimo anno scolastico. Giovedì 8 maggio 2025, nell’aula Dieni del Galilei si è tenuto l’evento conclusivo del corso di Educazione civica a cui hanno partecipato, insieme al sindaco e alla vicesindaco di Avigliana, la dirigente scolastica Rosina Cardinale, la professoressa Mirila Capuano che lo ha coordinato, Igor Piotto ed Elena Palumbo, segretari della Camera del Lavoro Cgil di Torino e Felice Celestini, pensionato dello Spi-Cgil di Avigliana.
Gli studenti hanno partecipato al corso con attenzione e hanno restituito nei loro interventi presentazioni e considerazioni sulla situazione del lavoro, la sicurezza, le lotte e i diritti conquistati, andando oltre la superficie. Durante i due incontri con i rappresentanti del sindacato Cgil hanno potuto conoscere da vicino le conquiste e le sfide legate al mondo del lavoro, con particolare attenzione ai diritti dei lavoratori, spesso dati per scontati ma frutto di decenni di lotte e sacrifici. «Uno dei temi centrali affrontati – raccontano gli studenti – è stato quello delle fabbriche, delle catene di montaggio, come quelle nate in Fiat a Torino, simbolo di un’organizzazione del lavoro ripetitiva e usurante, che ancora oggi caratterizza molti contesti produttivi. Ci è stato fatto notare come, anche se le tecnologie sono cambiate, le logiche produttive siano ancora spesso orientate al massimo rendimento, a scapito della qualità della vita del lavoratore, non solo come immagine del lavoro in fabbrica, ma come simbolo di una vita scandita da ritmi ripetitivi e stressanti e questo ci ha fatto riflettere su quanto il lavoro, in certi contesti, possa ancora oggi essere alienante».
Le riflessioni hanno poi affrontato il tema dell’orario di lavoro e della fatica fisica e mentale che ancora accompagna molte professioni. Si è parlato dell’importanza della contrattazione collettiva e dei limiti orari che tutelano la salute e il tempo libero dei lavoratori, per avere diritto al riposo, un diritto conquistato, ma continuamente messo in discussione dalla precarietà e dalla flessibilità imposta. Un altro argomento che ha colpito gli studenti è stato il diritto di sciopero: strumento fondamentale di protesta e rivendicazione, che però oggi sembra perdere forza e consenso.
«Questi incontri – concludono gli studenti – ci hanno insegnato che i diritti non sono mai garantiti per sempre. Che il lavoro non deve solo “produrre”, ma deve anche rispettare la persona. E che fare sindacato non è qualcosa di vecchio, ma una forma di cittadinanza attiva. Siamo usciti da questi incontri con una consapevolezza nuova. E con una domanda che resta: noi, come giovani, come futuri lavoratori, che ruolo vogliamo avere? Resteremo spettatori o proveremo a cambiare le cose?».

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1 COMMENTO

  1. A me hanno insegnato anche i doveri oltre e non solo i diritti.
    Ma purtroppo la cosa è sconosciuta a chi insegna, solo diritti e pretese ed il risultato è la situazione del mondo del Lavoro ormai andato a signorine di facili costumi.

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