AVIGLIANA, IL COMUNE AVVIA UNO STUDIO PER SALVARE I CAPANNONI ABBANDONATI

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di CHRISTIAN MASOTTI

AVIGLIANA – Sul territorio comunale di Avigliana vi sono ex-strutture agricole ora vuote, non più utilizzate o abbandonate completamente ma che, conservando la destinazione d’uso ed essendo comunque esistenti, sono soggette al pagamento dell’IMU. A questo proposito i proprietari di tali costruzioni, si sono rivolti ai vertici dell’amministrazione comunale per provare a cercare una soluzione alla problematica, piuttosto di demolire la propria struttura.

In merito, ha parlato il sindaco Angelo Patrizio che ha precisato: “Vogliamo effettuare un censimento sui capannoni agricoli presenti sul territorio comunale. I proprietari non avrebbero più intenzione di pagare l’IMU inutilmente, e perciò l’amministrazione vuole avere un quadro completo della situazione per poi eventualmente proporre una variante urbanistica. Si tratta di effettuare, come si dice in termini tecnici, un cambio di destinazione delle strutture agricole” – per poi aggiungere – “siamo solo in una fase preliminare, prima di dare il via alla variante, dobbiamo avere ben chiaro quanti siano questi capannoni sul territorio aviglianese. Qualcuno mi ha personalmente contattato per descrivermi il problema, ma sicuramente ci sono altre situazioni analoghe. Dobbiamo capire che impatto visivo hanno su Avigliana e quante sono queste strutture inutilizzate”.

Occorre procedere ad una ricognizione dello stato di consistenza ed utilizzo del patrimonio edificato ex-agricolo, per poi potere effettuare scelte urbanistiche future che siano funzionali ad un utilizzo degli immobili esistenti, salvandoli letteralmente dalla demolizione.

Si occuperà dell’indagine lo “Studio Associato A4 PARTERS”, che opera in corso Cairoli 4 a Torino, tenendo conto che tale studio ha già collaborato con l’ufficio tecnico del Comune ed ha dimostrato di avere tutti i presupposti e gli elementi per predisporre celermente quanto richiesto. La ricognizione costerà, al lordo, una somma pari ad 6.090 euro. I tempi dell’indagine sono ancora tutti da definire, ma tale azione sul territorio non dovrebbe superare i 24 mesi.

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