AVIGLIANA, PROF DEL GALILEI REPLICA A GIACHINO: “VENGA AL PROSSIMO INCONTRO A SCUOLA CON LA CGIL”

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di CATERINA IANNATTONE (docente di Diritto ed Economia politica dell’Istituto Galilei di Avigliana)

Gentile Giachino Mino,
mi rattrista leggere le sue parole, con le quali, in modo diplomatico, mette in discussione la dedizione e l’onestà intellettuale con cui ogni giorno i docenti conducono le proprie lezioni.
Per cancellare ogni dubbio, le riporto l’intento del progetto: gli incontri con lo SPI della CGIL, avvenuti presso l’Aula Dieni dell’Istituto Galilei, hanno avuto come obiettivo quello di mettere al corrente i ragazzi di tutte le forme contrattuali presenti oggi sul mercato del lavoro in seguito alla riforma del Jobs Act approvata dal Governo Renzi nel 2015.
L’idea è quella di studiare quando e come questi radicali cambiamenti siano avvenuti, prendendo come punto di partenza lo Statuto dei lavoratori. Giusto far sapere che allo Statuto dei lavoratori lavorarono di concerto democristiani, socialisti e sinistra radicale, ma ancora più giusto far sapere che questa unità di intenti non è più riscontrabile, evidenziando come alcune forze politiche non siano più interessate a tutelare i lavoratori; e quindi, proprio per questo, vorrei cha ancora oggi i diritti dei lavoratori fossero un interesse comune, un interesse trasversale e venisse meno questa spaccatura politica in merito al Referendum dell’8 e 9 giugno.
In nome della flessibilità del mercato del lavoro sono stati sacrificati sogni e progetti di molti ragazzi e ragazze.
Questa è una realtà alla quale non possiamo voltare le spalle, così come non possiamo voltare le spalle all’assenza di una legge sul salario minimo, alla presenza di dumping salariale, all’uso eccessivo dei contratti a termine, alla differenza di genere e tanto
altro ancora. Se queste cose non si spiegano a scuola, dove allora?
Concludo, invitandola, se le farà piacere esserci, al prossimo incontro, dove potrà verificare di persona la validità del progetto, la sua natura (in)formativa per i ragazzi, esente da qualsiasi forma di faziosità.
Pillole di Storia: […] “Come ha ricordato Marco Revelli sulla Stampa, nel giorno del dibattito in aula, il primo intervento fu quello del deputato democristiano Natale Pisicchio, che denunciò i «sistemi di repressione, di mortificazione della dignità umana e di intimidazione» messi in atto dai datori di lavoro. Il liberale Emilio Pucci attaccò la concezione «autoritaria» che avevano alcuni imprenditori dei rapporti con i lavoratori. Quando arrivò il suo turno il ministro del Lavoro democristiano, Carlo Donat-Cattin, ricordò l’importanza di attuare le norme della Costituzione sul lavoro e attaccò anche lui «taluni imprenditori che risentono di una mentalità sorpassata legata ad una visione superata della funzione imprenditoriale». Lo Statuto venne approvato il 20 maggio con 217 voti a favore e solo 10 contrari. Il Partito Comunista mise in atto un’astensione “benevola” e ritirò tutti i suoi emendamenti.”
Fonte: Il Post “Astensione benevola” vuol dire, semplicemente, non votare contro.
Nella fattispecie, i comunisti si astennero non perché fossero contrari all’approvazione ma perché i loro emendamenti risultavano essere più radicali, pertanto, per evitare che l’approvazione del pacchetto di legge si arenasse in una delle camere, preferirono ritirare le proprie modifiche di legge (emendamenti) e astenersi dall’approvazione. Ricordo che attraverso lo strumento degli emendamenti si può fare ostruzionismo alle camere, cosa che la sinistra volle evitare, per un senso di responsabilità e per non affossare una legge fondamentale, per quanto ritenuta imperfetta da una parte dello schieramento politico.
Cordialmente.

 

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13 COMMENTI

    • Gianduja si arrenda all’evidenza.
      I riscontri sono riscontri e non sono confrontabili con le opinioni.
      Le opinioni, o pensieri come le chiama Lei, restano libere di essere ampiamente divergenti.
      Nessuno ha messo in gioco le proprie, tantomeno le Sue.

  1. Nella scuola non bisognerebbe parlare di politica. Non perche’ e’ sbagliato ma perche’ gli insegnanti hanno mentalita’ diverse.Gli studenti devono scegliere se occuparsi della politica e si devono documentarei sui testi e non solo per non essere veicolati.E’ una democrazia? Allora diamo loro liberta’ di pensiero, di comprensione, scelta,scelgano loro il loro futuro.
    Lei la pensa cosi’ , Giachino in un altro modo, io magari in un altro, mentre gli studenti han bisogno di fatti reali e obiettivi, non fatti raccontati soggettivamente.
    Io la penso cosi’,saluti.

  2. Il Signor Mino ,Tauro per la propaganda qui a Torino poteva anche dire cosa pensa dei referendum …..ma forse come altri invita a non andare a votare , è un dovere per capire quale sia l’ opinione della maggioranza degli italiani , così se il quorum sarà raggiunto non potranno esserci polemiche qualunque sia il risultato ,il popolo è sovrano ed è dovere votare e dare il buon esempio .

  3. Egregia professoressa chi le scrive è un ex allievo del Galilei ( anni 70) credo che in linea di principio l’invito rivolto ad organizzazioni esterne alla scuola sia giusto, ma l’ errore è fermarsi all’ invito ad una sola voce. I ragazzi per formarsi una propria idea dovrebbero sentire più voci e non solo quella di una sigla sindacale. Cosa diversa se avesse invitato l’ ISPETTORATO del Lavoro o un altro organo statale.

    • Questa storia delle voci in contraddittorio lasciamola alle televisioni lottizzate.
      Magica formula per confondere le idee e diseducare.
      La scuola sia luogo di studio, di apprendimento e che questi traggano spunto dalla conoscenza delle fonti.
      Le opinioni, anche quelle politiche e sociali, ne saranno l’esito ed ogni studente potrà giungere alle proprie.

      • Perché “le voci in contraddittorio” dovrebbero confondere ed addirittura diseducare?
        Meglio il pensiero unico del sol dell’avvenire?

        • Perché la velocità della luce non si decide per alzata di mano.
          Meglio l’apprendimento e la comprensione oggettiva degli argomenti di studio.
          Chi continua a vivero ossessionato da altrui pensieri unici multicolori, rimanga nel suo brodo, tutti gli altri continuino a ragionare prima di schierarsi.

      • mi spiega come ci si può fare un’idea se si sente una sola campana? nella specie solo quella della cgil? e le altre sigle sindacali? e le organizzazioni delle imprese? già negli anni 70 avevamo una professoressa che non considerava maturi coloro che chiedevano spiegazioni su pensieri diversi… si vuole il pensiero unico? non più, giustamente, quello nero ma solo quello rosso??!!

        • Educazione civica, le idee non si prendono solo da altri.Comunque capisco il suo pensiero.Se a scuola raccontano i fatti oggettivi e non soggettivi direi che ci puo’ stare

  4. Egregio Direttore conceda per favore
    l’ opinione , il giornale come un negozio , un servizio , e il gestore non può avere pregiudizio , il cliente è sacro anche scorbutico ubriaco , trova un calore nel frequentare un locale ,ma questo è un giornale non stampato ma retto e indipendente , sarà difeso dalla gente spero senza pregiudizio e come un dardo deve colpire al centro il problema , o l’ assurdo teorema di poter ancor modificare e deformare ciò che non piace ,considerare la Valle un Feudo ,dominare il castello ,quello dell’informazione con editti ,soldati , purghe
    che producono solo cacca per sporcare chi lo Stato lo insegna ,la parola indomabile il pensiero libero immortale.

  5. Il Jobs Act è stata una delle tante porcate della sinistra che ora vuole abolirlo tramite referendum.Peccato che gli stessi sinistri in modo subdolo e furbetto abbiano infilato il referendum sulla cittadinanza agli extracomunitari e pertanto non passeranno neppure quelli sul lavoro.

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

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